BOLOGNA – Lunedì 1 maggio 2023 si è chiusa la grande mostra I pittori di Pompei allestita al Museo Civico Archeologico di Bologna.
Inaugurata il 23 settembre 2022, la mostra è stata prorogata dal 19 marzo in seguito all’alto gradimento raccolto.
I pittori di Pompei in numeri
L’esposizione ha presentato 123 opere di età romana, tra le quali oltre 80 affreschi, grazie ad un eccezionale prestito concesso dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Nei 192 giorni di apertura sono stati 82.922 i visitatori complessivi, con una media giornaliera di quasi 432 biglietti staccati.
Insomma, stando ai numeri il bilancio può considerarsi ottimo, anche per la contestuale valorizzazione della collezione permanente del museo.

Infatti, grazie a un biglietto di visita integrato con la mostra, i visitatori sono raddoppiati rispetto allo stesso periodo di apertura dell’anno precedente, compreso tra il 23 settembre 2021 e il 1 maggio 2022, passando da 31.443 a 73.313 ingressi.
Da sottolineare l’ampia partecipazione dei gruppi scolastici che corrispondono al 25% degli ingressi totali, con 68 classi di scuole primarie, 51 classi di scuole secondarie di primo grado e ben 350 classi di classi secondarie di secondo grado.
Un taglio curatoriale innovativo
Sicuramente, oltre ai numeri c’è da spendere alcune parole sull’innovativo taglio curatoriale di racconto e approfondimento.
Il progetto espositivo si è posto l’obiettivo di indagare le figure dei pictores, gli artisti e gli artigiani che realizzarono le raffinate decorazioni delle domus di Pompei, Ercolano e dell’area vesuviana, per contestualizzarne il ruolo nella società romana del I sec. a.C. , oltre a mettere in luce le tecniche, gli strumenti, i colori e i modelli.
Sono pochissime le informazioni giunte a noi sugli autori di queste straordinarie opere e quasi nessun nome ci è noto.
L’esposizione, presentando con accurato rigore gli esiti di alcune delle ricerche più recenti nel dibattito scientifico sulla tecnica pittorica, sull’organizzazione delle botteghe e sul ruolo sociale dei pittori, ha offerto un’esperienza di divulgazione di alto livello qualitativo.

I commenti
Per Elena Di Gioia, delegata alla Cultura di Bologna e Città metropolitana, l’esposizione “è la prova della competenza e passione di chi opera nel nostro sistema museale e della sua credibilità e capacità di tessere relazioni ideative e produttive significative con importanti istituzioni e organizzazioni nazionali e non solo”.
“Il bilancio finale della mostra è estremamente positivo per numero di visitatori, alto gradimento da parte del pubblico, diversità di tipologie di fruitori e successo delle attività scientifico-culturali e didattiche organizzate. La collaborazione tra pubblico e privato ha determinato l’ottimo risultato del progetto”. Ha commentato Eva Degl’Innocenti, direttrice del Settore Musei Civici Bologna.

“È stata una mostra che ha voluto far conoscere ad un grande pubblico chi erano e cosa pensavano quegli artisti che decorarono le case delle città romane. – Ha sottolineato il curatore Mario Grimaldi – La conclusione di questo splendido viaggio si riassume nella soddisfazione di un vasto pubblico tangibilmente rilevata per i temi trattati e la loro esposizione e soprattutto per i nuovi orizzonti che un “ritorno” apre verso un nuovo viaggio di conoscenza e integrazione”.
“La mostra I pittori di Pompei – afferma Paola Giovetti, direttrice del Museo Civico Archeologico di Bologna – è stata per noi un’eccezionale esperienza da molti punti di vista: in primis abbiamo ospitato, per la prima volta a Bologna, uno straordinario corpus di affreschi provenienti da Pompei, Ercolano e dall’area vesuviana, offrendo al nostro pubblico un percorso di lettura nuovo, incentrato sulla figura del pictor. Tutto ciò è stato reso possibile grazie agli studi del curatore Mario Grimaldi, al direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli Paolo Giulierini e a MondoMostre, che l’ha prodotta, a cui vanno i ringraziamenti miei e di tutto lo staff del Museo Archeologico per la generosità intellettuale, professionale e umana”.

Per Paolo Giulierini, direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli “far conoscere i tesori del MANN ai cittadini e ai tanti turisti che premiano sempre di più Bologna e la sua calda accoglienza era il nostro obiettivo e siamo certi che questo dialogo non si interromperà e genererà nuovi progetti significativi. Vi aspettiamo a Napoli”.
“La qualità e l’importanza di una mostra – ha sottolineato Tomaso Radaelli, presidente di MondoMostre – si misurano in molti modi: dal prestigio delle istituzioni coinvolte, dal rigore del progetto scientifico, dalla risonanza comunicativa, infine dalla risposta che ne dà il pubblico. Ebbene, la mostra I pittori di Pompei è stata uno dei rari casi in cui questi criteri si sono riscontrati a livelli decisamente alti”.