STOCCOLMA – Lo scorso 4 maggio è stata svelata The Impossible Statue, una inedita e monumentale scultura, nata utilizzando gli ultimi progressi dell’intelligenza artificiale, soluzioni software avanzate e manifattura di precisione.
L’opera d’arte, realizzata dal gruppo di ingegneria high-tech Sandvik, si basa sull’eredità di cinque maestri d’arte che abbracciano tre continenti e 500 anni di storia: Michelangelo, Rodin, Kollwitz, Kotaro e Savage.

Combinazione tra tecnologia moderna e genialità umana
L’opera, che resterà in mostra al Tekniska Museet (Museo Nazionale Svedese della Scienza e della Tecnologia) di Stoccolma, è stata resa possibile attraverso un utilizzo innovativo della modellazione dell’intelligenza artificiale.
The Impossible Statue è realizzata in acciaio inossidabile, utilizzando le più avanzate soluzioni di produzione digitale e gli strumenti di taglio di Sandvik.
La scultura – racconta Peter Skogh, direttore del Tekniska museet – “è un ottimo esempio di ciò che la combinazione tra tecnologia moderna e genialità umana può creare.La nostra missione è creare una maggiore comprensione delle possibilità offerte dalla tecnologia e stimolare la generazione futura a perseguire una carriera nell’ambito delle disciplime STEM. Questo progetto sta soddisfacendo tutti i nostri criteri e sono entusiasta di offrire ai nostri visitatori l’opportunità di vedere la statua”.

Il processo per rendere possibile l’impossibile
La statua è stata progettata addestrando più modelli di intelligenza artificiale sul lavoro di cinque dei più grandi e famosi scultori del mondo, bilanciando alcuni dei loro attributi più noti:
- Le pose dinamiche sbilanciate di Michelangelo (Italia, 1475-1564)
- La muscolatura e la riflessività di Auguste Rodin (Francia, 1840-1917)
- Il sentimento espressionista di Käthe Kollwitz (Germania, 1867-1945)
- L’attenzione allo slancio e alla massa esibito da Takamura Kotaro (Giappone, 1883-1956)
- La sfida nelle figure di Augusta Savage (USA, 1892-1962).
Dopo la creazione di un design 2D che riuniva gli stili di questi cinque artisti, Sandvik ha intrapreso un processo di traduzione del 2D in un’immagine 3D completa. Utilizzando stimatori di profondità per costruire un modello 3D iniziale, stimatori di pose umane per rifinire il corpo, algoritmi di videogiochi per generare tessuti realistici e intelligenza artificiale specializzata per reintrodurre dettagli fini che erano stati persi nelle fasi precedenti, Sandvik era pronto a trasformare il progetto in realtà.

Utilizzando il software di Mastercam, la marca CAM (computer-aided manufacturing) più utilizzata nel settore, è stata creata una statua con oltre 9 milioni di poligoni e dettagli complessi.
“Attraverso la simulazione digitale – spiegano dall’azienda – il tempo totale per testare e verificare il processo è stato ridotto a un sesto di quello che sarebbe stato necessario in un’operazione manuale. Inoltre, senza lo strumento di simulazione digitale sarebbe stato necessario il doppio dell’acciaio inossidabile. Grazie alle soluzioni digitali per l’ottimizzazione virtuale dell’utilizzo e dei percorsi degli utensili, c’è stato anche uno sviluppo molto rapido del processo, e sono state necessarie solo tre simulazioni per realizzare l’ultimo pezzo rispetto alle 100 simulazioni per il primo”.
Una precisone da “orologio svizzero”
La realizzazione della statua ha coinvolto un team di esperti nella modellazione CAD (computer-aided design), nella programmazione CAM (computer-aided manufacturing) e nella lavorazione meccanica.
Nel processo sono state generate 40 milioni di righe di G-code: codice che guidava la lavorazione delle diverse parti nelle macchine CNC (controllo numerico computerizzato) utilizzate per la produzione. Infine, per verificare i dettagli della statua è stato utilizzato un software di metrologia avanzato del Metrologic Group, di proprietà di Sandvik.
La statua finale pesa 500 kg ed è alta 150 cm. Si discosta dal design digitale di meno di 30 micron (0,03 mm), un’impresa notevole considerate le sue dimensioni e la complessità del modello 3D.
Questo è lo stesso livello di precisione richiesto, ad esempio, nella produzione di orologi svizzeri.
Con questa produzione – ha spiegato Nadine Crauwels, Presidente di Sandvik Machining Solutions – utilizzando tutte le nostre capacità, abbiamo dimostrato “come potremmo migliorare significativamente l’efficienza di produzione, ridurre gli sprechi e garantire la massima qualità in ogni fase del processo”, nell’ambito della produzione di componenti nelle principali industrie globali.