BARCELLONA – A partire dal 31 maggio 2023, il Museo Marítim di Barcelona ospita centocinquanta pezzi dai depositi del MANN, Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
Un viaggio nella Pompei di duemila anni fa
Le opere: affreschi, sculture, armi, suppellettili che rimandano al mondo dei gladiatori, al teatro e, più in generale, al tempo libero nel mondo romano, saranno protagoniste del progetto espositivo internazionale dal titolo Pompeya, el último gladiator.

La mostra sarà un viaggio ideale nella Pompei di duemila anni fa, una esperienza immersiva che consentirà di conoscere la vita quotidiana dei suoi abitanti, compresa l’affascinante storia dei gladiatori, fino a rivivere la tragica eruzione del Vesuvio del 79.d.C.
Organizzata dal Dalì Universe e Phantasya, sotto la direzione artistica di Roberto Panté, in collaborazione con il MANN, l’esposizione è curata da Beniamino Levi.
Direttore scientifico dell’iniziativa è Raffaele Iovine, per il MANN hanno seguito il progetto Marialucia Giacco (Ufficio mostre), Mariateresa Operetto (Laboratori di restauro), Stefania Saviano (Segreteria Amministrativa).

Il progetto immersivo
“Il progetto – spiega Roberto Panté, direttore artistico di Dalì Universe e fondatore di Phantasya – è molto articolato: la narrazione del gladiatore farà da filo conduttore, ma partendo da via dell’Abbondanza sarà spiegata la vita quotidiana, dai fast food di duemila anni fa alle palestre, dalle necropoli alle terme. Ed avremo inoltre il più grande spazio di metaverso mai realizzato, 400 metri quadri in cui faremo rivivere gli ultimi istanti della città sepolta.
Con il nostro gruppo scriviamo delle vere e proprie sceneggiature quando realizziamo le mostre, come se fossero film”. Per la sezione didattica ha collaborato l’Osservatorio sulla Governance per l’Educazione al Patrimonio culturale, artistico e paesaggistico – OGEP3Unina – dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II“.

“Sono orgoglioso come studioso e come napoletano di aver potuto contribuire a questo straordinario progetto internazionale. – afferma Raffaele Iovine – La mia idea è quella di dare vita a dei ‘corridoi culturali’ che uniscano Napoli alle grandi metropoli mondiali. Barcellona è solo la prima tappa di un percorso che farà conoscere al mondo le meraviglie della nostra città e sarà un’occasione per importanti interscambi culturali, a beneficio soprattutto dei nostri giovani“.“

“Questo risultato – evidenzia Iovine – si deve a Paolo Giulierini, alla strategia culturale che da anni sta portando avanti con uno straordinario gruppo di lavoro di donne e uomini del MANN. La mostra sarà spettacolare sia per i contenuti archeologici, sia per quelli multimediali, unici e di grande impatto, grazie alla creatività del direttore artistico Roberto Panté, tra i massimi esperti del settore. Alcuni ambienti dell’antica città di Pompei, legati ai gladiatori e al tempo libero, che sono stati ricostruiti per questa mostra, consentiranno al visitatore di vivere un’esperienza unica“.
I legami tra Spagna e e MANN di Napoli
“Se i legami con la Spagna di Napoli e del MANN sono plurisecolari – afferma il direttore del MANN Paolo Giulierini – numerose sono le iniziative sviluppate anche in tempi recenti: ricordiamo la mostra virtuale del MAV sulla Villa dei Papiri, con tante nostre immagini, a Madrid nel 2016; la mostra su ‘Carlo di Borbone re di Madrid, Napoli e Città del Messico’ nel 2016; quella dedicata ai Gladiatori ad Alicante nel 2021“. Gladiatori, venationes -cacce anche con tori, per molti antesignane delle corride – ed elmi pompeiani – spiega Giulierini – ci ricordano quanto il Mediterraneo sia legato a queste ancestrali passioni e, allo stesso tempo, mettono al centro quegli uomini, che oggi consideriamo più come vittime che come eroi delle folle“.
C’è inoltre da rammentare che, nell’anno del cinquantenario della morte di Picasso, il MANN ospita una mostra (unica italiana inserita nel calendario ufficiale franco-spagnolo delle celebrazioni) che ricorda la visita del geniale artista al museo napoletano e a Pompei nel 1917 (“Picasso e l’antico”, al MANN fino al 28 agosto). La visione del Toro Farnese ha contribuito infatti, insieme alla passione per la corrida, a generare il filone del Minotauro.