Fino al 3 dicembre Giarre, in Sicilia, è palcoscenico della Biennale del paesaggio mediterraneo che coinvolge grandi protagonisti del paesaggismo, dell’arte e dell’architettura, giovani designer, studiosi, istituzioni, imprese
CATANIA – “Il giardino delle piante” è il tema della quarta edizione del Radicepura Garden Festival, in svolgimento fino al 3 dicembre 2023 a Giarre, in Sicilia.
Tra arte, architettura, cultura, ecologia, economia e sostenibilità ambientale, la manifestazione curata da Antonio Perazzi intende esaltare l’elemento botanico dimostrando i benefici di un giardino di qualità, moderno, funzionale, poetico e armonioso.
Per 6 mesi gli eventi in programma raccontano un luogo e un territorio, la Sicilia, ma anche il sentimento di natura da esso generato.

Cultura e sostenibilità
“A Giarre – spiega Mario Faro, Direttore Generale del Radicepura Garden Festival – prende vita un festival che intende dare spazio al confronto con giovani progettisti e professionisti, italiani e non, invitati a portare qui ciascuno la propria visione di giardino, riflessioni necessarie per lo sviluppo delle città, rendendole più vivibili e allo stesso tempo preservare l’ambiente riuscendo a vivere in armonia con esso in una dinamica di proficua reciprocità. In quest’ottica ringrazio gli assessori qui presenti e l’ARS, a dimostrazione che quando si parla di giardini e paesaggio mediterraneo si parla anche di turismo, cultura, sviluppo, economia e sostenibilità”.
“Questo luogo speciale, immerso in un parco botanico – sottolinea Antonio Perazzi – accoglie una decina di nuovi giardini temporanei, e si arricchisce di una perla del maestro Paolo Pejrone che trova collocazione perfetta in un contesto speciale che colleziona arte e natura. Con questa nuova edizione della nostra Biennale del giardino Mediterraneo, vogliamo portare l’attenzione su tematiche che ci stanno più a cuore: la cultura del giardino, ma anche il rispetto per l’ambiente come atto di responsabilità civile”.

Alfio Garozzo_Di-scendere
A stimolare la riflessione intorno al tema della natura, è Paolo Pejrone che per il festival ha realizzato il giardino Vento e Acqua, tentativi di resilienza.
L’architetto paesaggista è da sempre promotore e fautore di un giardino “disordinato” capace di crescere forte, in modo autonomo e spontaneo, luogo di rispetto e cura, nonché ospitale.
Giardini e arte
Oltre al giardino di Pejrone, questa edizione presenta otto giardini e una installazione, realizzati dai nove team di architetti e paesaggisti under 36 selezionati tramite un bando internazionale.
La call, che si è chiusa a gennaio 2023, ha registrato un’importante partecipazione, con oltre 900 iscrizioni provenienti da 62 Paesi diversi.
La giuria, presieduta da Sarah Eberle e composta da Marco Bay, Daniela Bruno, Adrian Paci e Manlio Speciale, ha selezionato a dicembre i 9 team, provenienti da Belgio, Croazia, Francia, Hong Kong, Italia, Malesia, USA.
Da segnalare in particolare alcune opere/giardino come, ad esempio, Antipode Square di Achille Anjoras e Theo Bragini (Selah Creative Office), installazione artistica di grande impatto che riproduce un quadrato di foresta neozelandese, su tre livelli di vegetazione, utilizzando piante locali imparentate con le specie endemiche identificate.

Oppure Inviolabile Amuranza di Nicoletta Aveni, architetta specializzata in architettura per la sostenibilità, che propone un sistema vegetale complesso, dove la presenza dell’uomo è superflua, facendolo diventare solo uno spettatore.
The Womb Garden di Thomas Brown che riflette invece sul nostro bisogno di natura: l’austera facciata del giardino è il simbolo della nostra vita moderna – sterile, aspra e spesso desolata – e tuttavia, scorci di verde che fanno capolino da sopra il velo esterno invitano i visitatori a cercare la pace all’interno.
Di-scendere di Marta Prosello, Andrea D’Ascola e Sofia Ronchini è un invito a guardare il giardino “dal basso” per cogliere l’apparato meno evidente, per comprendere anche il ‘come funziona’ delle comunità vegetali e coglierne le loro segrete evoluzioni rivelando ciò che appare nascosto.

L’installazione Shy Pavilion del team Atelier NOT (Adrian Wen, Frank Wu, Freya Jiao) si basa invece su una delle piante più comuni al mondo, la Mimosa Pudica, nota per la sua risposta unica al tatto. Il team ha realizzato un padiglione la cui trasparenza viene influenzata dalla luce, dal vento e dal tocco dei visitatori.
Il Parco, oltre agli interventi dedicati al tema dell’anno, ospita anche i giardini delle edizioni precedenti realizzati tra gli altri da James Basson (Alpheo e Aretusa), Michel Péna (Tour d’Y Voir), Antonio Perazzi(Home Ground) e Andy Sturgeon (Layers); le installazioni progettate da François Abélanet (Anamorphose) e Kamelia Bin Zaal (Amity Terrace) insieme alle opere frutto delle residenze d’artista di Emilio Isgrò (Il Sogno di Empedocle), Alfio Bonanno (I grandi fossili), Federico Baronello (Diagramma #4), fotografie di Renato Leotta, fino a Compito#1, il mosaico inaugurato nell’ottobre 2022 frutto della residenza d’artista di Adrian Paci.

Simbolo di questa edizione è la pianta di Carrubo, l’albero sempreverde che da secoli rappresenta una delle icone dell’isola, chiamata anche “pianta della sopravvivenza”, e che esprime lo spirito del festival.
Il Carrubo è quindi il filo conduttore di alcuni appuntamenti: Stefano La Malfa (professore di Arboricoltura e Coltivazioni arboree a Catania), Carlo Blangiforti (storico), Alessandro D’Amato (etnoantropologo), Antonio Sarnari (curatore d’arte) presenteranno il libro Il Carrubo è l’Uomo (Abulafia Editore, 2022).
Giardini e arte sono protagonisti anche con l’artista Adrian Paci e il suo workshop condotto insieme a Frank Paci sulla tecnica del mosaico.

Previsti anche una serie di appuntamenti per celebrare le eccellenze del territorio: dai wine tasting, al caffè, protagonista di un laboratorio e di dialoghi dedicati (domenica 1 ottobre), fino agli aperitivi musicali.
Il festival terminerà poi il 3 dicembre con l’assegnazione del Premio Gardenia: la direttrice Emanuela Rosa-Clot consegnerà il riconoscimento al giardino che ha avuto la migliore evoluzione durante i sei mesi del festival.
Tutte le informazioni, i programmi dettagliati e le modalità di accesso sono disponibili sul sito www.radicepurafestival.com e sui canali social della manifestazione (IG@radicepuragardenfestival – Facebook @RadicepuraGardenFestival – YouTube, Radicepura Garden Festival).