ROMA – Alle Terme di Caracalla una mostra rende omaggio, dal 27 maggio al 5 novembre 2023, a Letizia Battaglia (Palermo, 1935) la grande fotografa siciliana, paladina dei diritti civili.
Letizia Battaglia Senza Fine propone un’ampia selezione di immagini che narrano in modo atemporale, non cronologico, atematico i molteplici aspetti del suo modo di fare fotografia.
Promossa dalla Soprintendenza Speciale di Roma diretta da Daniela Porro, la mostra è organizzata da Electa in collaborazione con l’Archivio Letizia Battaglia e la Fondazione Falcone per le Arti.
L’esposizione è curata da Paolo Falcone che la definisce: “una costellazione di fotografie dove amore e dolore, dolcezza e dramma, passione e impegno, raccontano momenti della nostra storia”.

Una fotografa autodidatta
Letizia Battaglia è una fotografa autodidatta. La fotografia scaturisce, infatti, come una necessità e un’esigenza. Non conosce la tecnica e ha poche nozioni fotografiche. Sviluppa però immediatamente sensibilità e naturalezza nel comporre le immagini. Sempre a contatto diretto con il soggetto da fotografare, a distanza di un cazzotto o di una carezza, si avvicina sempre con rispetto e dignità.
Usa una Pentax K 1000 e con un grandangolo fotografa in modo incisivo. Negli anni cresce la sua abilità tecnica e approfondisce la conoscenza dei grandi maestri.
Il suo stile, però, rimane molto personale. Plasticamente è più vicina alla scuola americana e alla fotografia d’autore francese, piuttosto che a quella italiana.

Letizia Battaglia e le sue immagini iconiche in mostra
Riconosciuta come una delle figure principali nella storia della fotografia internazionale, Letizia Battaglia viene ricordata soprattutto per il coraggio, manifestato al tempo della collaborazione con il quotidiano L’Ora di Palermo, per le immagini realizzate durante la sanguinosa guerra di mafia degli anni Settanta e Ottanta.
Le sue immagini più note, infatti, consegnano alla storia una delle pagine più sanguinose, poetiche, struggenti e drammatiche della Sicilia.
Tuttavia, dopo le stragi di Falcone e Borsellino e dei loro agenti di scorta nel 1992, e dopo la barbara uccisione di Padre Pino Puglisi a Brancaccio, Letizia Battaglia decide di non fotografare più i fatti di mafia.

L’ultima immagine, un ritratto che diventa icona contemporanea nella lotta alla mafia, è del 1993 e ritrae Rosaria Costa. Vedova dell’agente Vito Schifani ucciso nell’attentato contro il giudice Giovanni Falcone, il 25 maggio 1992, al funerale del marito nella cattedrale di Palermo, pronuncia una compassionevole invettiva contro la mafia: io vi perdono, però vi dovete mettere in ginocchio, però, se avete il coraggio… di cambiare… loro non cambiano.
La mostra romana presenta un corpus di 92 fotografie di grande formato, che riassume cinquant’anni del lavoro fotografico (1971-2020) di Battaglia con immagini iconiche, meno conosciute o inedite.
L’omaggio all’architetta Lina Bo Bardi
L’esposizione all’interno dell’area archeologica trae beneficio da un allestimento che rende omaggio a un’altra grande artista: l’architetta Lina Bo Bardi. A lei si devono gli espositori in lastre di cristallo temperato del Museo de Arte de São Paulo, in Brasile. Ai suoi famosi cavaletes del 1968 si ispirano le strutture espositive delle fotografie di Letizia Battaglia.

Il ricordo degli attentati a San Giovanni in Laterano e a San Giorgio al Velabro
La mostra inoltre offre l’opportunità di ricordare i trent’anni dagli attentati a San Giovanni in Laterano e a San Giorgio al Velabro a Roma, avvenuti nella notte tra il 27 e il 28 luglio 1993. Una ferita nel cuore della città storica, che si lega alle immagini più note della fotografa, quelle della spietata guerra di mafia degli anni Settanta e Ottanta.
“Letizia Battaglia rappresenta un connubio esemplare tra impegno civile, sentire sociale e sguardo artistico – spiega Daniela Porro, Soprintendente Speciale di Roma –. Nel trentesimo anniversario degli attentati a San Giovanni in Laterano e a San Giorgio al Velabro la Soprintendenza le dedica questa mostra, inaugurando alla fruizione due nuovi ambienti delle Terme di Caracalla, per dimostrare come le sue immagini raccontino a tutto tondo un’epoca entrando a pieno titolo nella storia della fotografia.

Caracalla Festival 2023
L’iniziativa si inserisce nel Caracalla Festival 2023 del Teatro dell’Opera, così nei giorni 25 e 28 luglio e 1° agosto presso il Teatro del Portico si terranno degli incontri dedicati a Letizia Battaglia e alla ricorrenza dell’attentato.
In questa occasione sarà presentato il volume “Letizia Battaglia Senza Fine”, edito da Electa, dedicato alla fotografa siciliana.

Le Terme di Caracalla ampliano il percorso di visita
In occasione della mostra dedicata a Letizia Battaglia, inaugurano anche due nuove aule, due ambienti per la prima volta aperti al pubblico.
Il primo originariamente era un ingresso alla palestra occidentale dell’impianto, pertanto i visitatori entreranno alla mostra dallo stesso percorso frequentato dagli antichi. Un recente intervento di recupero ha permesso di approfondire lo studio di questo pavimento, di risanare la volta che lo sostiene e di aprire finalmente uno degli ingressi originali alla palestra.
La seconda aula è stata interpretata come una sala moderatamente riscaldata con una vasca tiepida, dove detergersi il sudore nel transito tra la palestra e i laconica, le saune. La Soprintendenza Speciale di Roma ha promosso il restauro di questo ambiente ripristinandone la volta a crociera e la vasca ancora conservata, rendendolo così idoneo ad accogliere i visitatori.
Vademecum
Letizia Battaglia. Senza fine
27 maggio / May 2023 –
5 novembre / November 2023
www.soprintendenzaspecialeroma.it
Terme di Caracalla
Roma, viale delle Terme di Caracalla 52