NEW YORK – Fino al 16 luglio 2023, il Metropolitan Museum of Art di New York ospita Karl Lagerfeld A Line of Beauty, la mostra che conduce alla scoperta dello straordinario metodo creativo del grande stilista scomparso nel 2019, tra le figure più affascinanti nel panorama della moda contemporanea.
Karl Lagerfeld, dagli Cinquanta ai Duemila
Curata da Andrew Bolton, capo curatore del Costume Institute, con un allestimento firmato dall’archistar Tadao Ando, l’esposizione presenta circa 150 pezzi delle maison storiche per cui Karl Lagerfeld ha lavorato – Balmain, Patou, Chloé, Fendi e Chanel – e del suo omonimo marchio, insieme ai relativi bozzetti originali.
L’esposizione si focalizza in particolare sui disegni e schizzi preparatori dei modelli di Lagerfeld, cercando di ricostruire il suo vocabolario stilistico attraverso i temi estetici che si ripetono nelle sue mode dagli anni ’50 fino alla sua ultima collezione nel 2019.

Con l’intento di illustrare la pratica creativa dello stilista, un’altra galleria introduttiva è stata dedicata alle premières d’atelier, ovvero alle sarte considerate gli architetti di Lagerfeld, che hanno lavorato a stretto contatto con lui, traducendo i suoi disegni bidimensionali in creazioni a tre dimensioni.
“Se Lagerfeld fosse stato un supereroe, il suo superpotere sarebbe stato la capacità di esistere attraverso le dimensioni. – racconta Andrew Bolton– La carta era il materiale preferito dello stilista, la tela, per così dire, su cui tracciare i disegni bidimensionali che le première dello studio avrebbero letto e tradotto in capi tridimensionali”.

La mostra in due percorsi
La mostra si sviluppa su due percorsi principali, ispirati dalle due linee più rappresentative dei disegni di Lagerfeld: quella “serpentina”, che indica i suoi impulsi storicisti, romantici e decorativi, e quella “dritta” che rappresenta le sue tendenze moderniste, classiciste e minimaliste.
Un concetto che si ritrova anche nell’allestimento di Tadao Ando, che ha creato un design basato sull’intersezione tra linee rette e serpentine, che fungono da manifestazione fisica del pensiero di Lagerfeld e del suo dinamismo creativo.


I manichini personalizzati di Bonaveri
Alla mostra partecipa anche l’azienda italiana Bonaveri, scelta per fornire manichini personalizzati. L’iconico modello Schläppi, che si distingue per la sua atemporalità e flessibilità, è stato scelto per la sua versatilità, capace di adattarsi perfettamente ai disegni di Lagerfeld per Chanel, Chloé, Fendi e per il suo marchio omonimo.
Per la testa, il curatore Andrew Bolton ha scelto di basarsi sul gusto e sull’estetica di Lagerfeld come collezionista d’arte. Il “kaiser” della moda era infatti un grande collezionista delle statuette di porcellana di Gerhard Schliepstein (1886-1963), scultore tedesco del periodo Art Déco, che sono diventate la fonte d’ispirazione per le teste dei manichini.

Partendo da questa idea, Bonaveri ha scolpito quattro teste che si integrano perfettamente al corpo del manichino Schläppi con una rifinitura che emula la lucentezza della porcellana. Per questi manichini sono state inoltre scolpite anche delle nuove mani con dita più allungate che si adattano ai volti stilizzati dell’Art Déco, sottolineando l’importanza della gestualità.