BOLOGNA – Con 126.398 visitatori, chiude a Palazzo Albergati a Bologna la mostra “Jago, Banksy, TvBoy e altre storie controcorrente”.
Una esposizione con tre grandi artisti della scena artistica contemporanea, molto discussi e molto amati, proposta di Arthemisia e accolta con entusiasmo dal pubblico.
A Palazzo Albergati 60 capolavori in mostra
Attraverso l’esposizione di 60 capolavori di Jago, Banksy, TvBoy (ma anche Obey, Mr. Brainwash, Ravo, Laika e Pau), la mostra ha messo in dialogo alcune delle storie più estreme e trasgressive della public art italiana e internazionale, suscitando riflessioni e reazioni sui più scottanti temi sociali di oggi.

Dalla Girl with Baloon a Bomb Love di Banksy; Apparato circolatorio e Memoria di sé di Jago; la serie dei baci e quella degli eroi di TvBoy, oltre a pezzi iconici dell’artista come la coppia “modernizzata” che ha dato vita alla enorme opera che dà il benvenuto all’aeroporto di Roma Fiumicino, oppure il Gino Strada con il cartello “stop war” comparso una notte di qualche mese fa sui muri di Milano.
A questi tre nuclei si sono unite poi molte opere di varie generazioni di artisti che da loro hanno preso ispirazione e spunto, o che semplicemente si inseriscono nel percorso “controcorrente” che li caratterizza.
Da Obey – in mostra con il celebre manifesto Hope, realizzato nel 2008 per sostenere la campagna presidenziale di Barak Obama – a Mr. Brainwash (di cui, tra gli altri, un esemplare della sua Mona Linesa), da Ravo e La ragazza con l’orecchino di perla a Laika e il suo celeberrimo Not this “game” fino a Pau con la sua serie delle Santa Suerte.

Banksy I fought the law Litografia, 68×69 cm 2004 Pop House Gallery
“Per la mostra di Bologna – ha affermato la Presidente di Arthemisia Iole Siena – abbiamo selezionato artisti di grande intelligenza, capaci di comunicare in maniera immediata col grande pubblico sui temi più attuali e spinosi della contemporaneità. Mi fa molto piacere che la mostra abbia avuto il successo meritato e sono orgogliosa di aver contribuito ancora una volta a confermare la centralità di Palazzo Albergati di Bologna nella programmazione culturale italiana.”
La mostra, con il patrocinio del Comune di Bologna, prodotta e organizzata da Arthemisia con la collaborazione di Piuma, Pop House Gallery e Apapaia, è stata accompagnata da un catalogo edito da Skira.