FIRENZE – Il fervente e inquieto clima culturale italiano dei primi decenni del ‘900 rivive agli Uffizi di Firenze, attraverso l’esposizione delle pagine delle pubblicazioni d’avanguardia che ne furono protagoniste.
“La Voce” di Prezzolini, i fogli futuristi di Marinetti, i periodici d’ispirazione sociale di Gobetti e Gramsci sono protagonisti della mostra “Riviste. La cultura in Italia nel primo ‘900”, a cura di Giovanna Lambroni, Simona Mammana, Chiara Toti.
La mostra è organizzata dagli Uffizi insieme alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze.
Una mostra “preziosa” al piano terra degli Uffizi
Le visioni, le provocazioni e la portata avanguardistica dei primi anni del Secolo Breve hanno resistito all’usura del tempo e continuano a generare frutti ancora oggi.
Sono oltre 250 i pezzi ospitati nelle nuove sale al piano terra degli Uffizi, che compongono l’itinerario della mostra: non solo le edizioni originali delle riviste, da “Lacerba” a “La Voce”, passando per “L’ordine nuovo” e “La rivoluzione liberale”, ma anche libri, manifesti, fogli, copertine, caricature e una accurata selezione di dipinti, disegni e sculture del tempo.

“Le avanguardie culturali del primo Novecento, che ebbero Firenze come epicentro – ha affermato il ministro Gennaro Sangiuliano, partecipando alla presentazione della mostra nella Biblioteca Magliabechiana – costituirono un momento di grande originalità e fervore per la cultura italiana, che si svecchiò e assunse una dimensione europea.”
Una mostra “preziosa”, così l’ha definita Sangiuliano sottolineando che ha “il merito di ricordare quel crogiuolo di intelligenze che furono le riviste italiane ai primi del Novecento”.
“Le menti più acute e brillanti della politica e della cultura nazionale si sono confrontate sulle pagine di periodici autorevoli, sin dagli esordi di ‘Leonardo’ di Papini e Prezzolini fino a ‘900’ di Bontempelli e Malaparte e ‘Solaria’ di Carocci, le ultime a esprimere una voce di libertà a cavallo degli anni Venti e Trenta – ha spiegato il ministro – Le idee nate da questo confronto anche aspro, ma pur sempre vivace e fecondo, hanno alimentato a lungo il pensiero politico e filosofico italiano, arrivando a volte sino ai nostri giorni. Dopo anni di silenzio con questa mostra si torna a discutere di idealismo e di risposta al positivismo”.

“La mostra – ha asserito Il direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt – costituisce una prima in assoluto, per ampiezza e contenuti: le riviste, la grafica delle copertine, le opere d’arte di grandi artisti del momento, insieme ai testi – molti dei quali di qualità e impegno straordinari – ci fanno subito entrare in un mondo di scambi fervidi e fruttuosi tra gli intellettuali del tempo, alcuni anche giovanissimi. È come vedere il film storico di quei decenni di inizio Novecento che hanno cambiato il volto dell’Italia e la sua posizione rispetto all’Europa”.
La digitalizzazione delle riviste
Paola Passarelli, Dg Biblioteche e diritto d’autore del MiC ha invece anticipato che tutte “le riviste, i quotidiani e i giornali, dall’Unità nazionale a dopo, saranno digitalizzate. Sono 65 milioni di record che dobbiamo digitalizzare nei laboratori che abbiamo costituito a livello nazionale a Milano, Firenze e Napoli. Un progetto che porteremo avanti entro il 2025″.