ROMA – Il 23 giugno 2023, la Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani compie 50 anni.
La più giovane delle collezioni vaticane fu, infatti, inaugurata il 23 giugno 1973 da San Paolo VI che, riunendo in Cappella Sistina gli Artisti che avevano generosamente donato le opere per la collezione nascente, pronunciò un memorabile discorso.
“Signori, Voi vedete, questa apertura d’una nuova Collezione d’Arte religiosa moderna in Vaticano assume subito l’aspetto d’una cerimonia sacra: pregando, cantando, noi varchiamo le soglie di questo ultimo reparto dei Musei Vaticani, or ora allestito per raccogliere opere d’arte, che il genio espressivo del nostro tempo ha prodotto non certo pensando alla loro presente collocazione, e nemmeno intendendo, per la maggior parte almeno di esse, di destinarle precisamente al culto religioso ufficiale”.
Così iniziava lo storico discorso di Papa Montini, che celebrava un’operazione in qualche modo visionaria e “rivoluzionaria” all’interno di una struttura secolare.

Foto © Giordani
Un progetto di Collezione avviato nel 1964
L’operazione voluta da Papa Montini rispondeva alla sua idea di musei intesi non come “superbi e magnifici cimiteri”, ma come un corpo vivo, in costante trasformazione.
Il progetto ebbe una lunga gestazione, avviata appunto da Paolo VI nel maggio del 1964, sempre con un discorso “rivolto ai tanti esponenti del mondo delle arti, nazionali e internazionali, invitati per l’occasione sempre nella ‘Cappella Magna’ dei Palazzi Vaticani”.
Una Collezione di oltre 9000 opere
Come rammenta Barbara Jatta, Direttore dei Musei Vaticani, “la Collezione trova posto nel cuore degli appartamenti apostolici: dall’Appartamento Borgia affrescato dal Pinturicchio, sino alla Sala Marescalcia e alle salette quattrocentesche, l’una in fila all’altra, che conducono alla Cappella Sistina. Una sede scelta con lo specifico obiettivo di incunearsi nel tessuto storico dei Musei e di tracciare da subito e con chiarezza le coordinate di un dialogo aperto e coraggioso con il passato, in una linea di continuità o, viceversa, di confronto dialettico, tra storia e presente”.
Al momento dell’inaugurazione, il nucleo originario della Collezione consisteva in poco meno di 1000 opere. Oggi ne comprende oltre 9000, tra pitture, sculture, opere su carta, opere polimateriche, fotografie, installazioni, video arte e modelli architettonici.

Marc Chagall Le Christ et le peintre – L’artiste et son Modèle, 1951
Musei Vaticani, Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea, inv. 23107
Foto © Governatorato SCV, Direzione dei Musei e dei Beni Culturali

Francis Bacon Study for a Pope II, 1961 Musei Vaticani, Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea, inv. 22971 Foto © Governatorato SCV, Direzione dei Musei e dei Beni Culturali
Il progetto per celebrare i 50 anni della Collezione
Per questo importante anniversario, i Musei Vaticani presentano “Contemporanea 50. La Collezione Arte Contemporanea Musei Vaticani 1973-2023”, a cura di Micol Forti con Francesca Boschetti e Rosalia Pagliarani.
Il dialogo tra passato e presente è al centro di questo elaborato progetto, sviluppato “lungo due sostanziali linee direttrici: quella espositiva e quella documentale”, in cui l’una intreccia l’altra.
Un mostra diffusa
Lungo la prima linea si inserisce una ”mostra diffusa” che coinvolge i diversi settori dei Musei Vaticani, presentando una selezione di dieci opere acquisite nell’arco degli ultimi vent’anni, esposte sempre in un’ottica di confronto “dialettico e dialogante”, affiancato al concetto di contaminazione e fusione dei linguaggi.
Ecco allora che il Museo Gregoriano Egizio ospita una grande pittura a encausto del maestro bulgaro Ivan Vukadinov; il Museo Gregoriano Etrusco una composizione in pelli di salmone dell’artista macedone Elpida Hadzi-Vasileva, opera donata ai Musei del Papa in seguito alla Biennale di Venezia del 2015.

Musei Vaticani, Collezione d’Arte Contemporanea, invv. 75401.100.1-75401.100.100 Foto © Governatorato SCV, Direzione dei Musei e dei Beni Culturali
Nel Padiglione delle Carrozze è esposto il grande manto metallico del maestro ghanese El Anatsui – uno dei massimi esponenti dell’arte africana contemporanea – accompagna la storica presenza delle carrozze e delle berline papali; nel Museo Etnologico Anima Mundi il grande Crocifisso in legno e ceramica di Mimmo Paladino si pone in dialogo totemico con le testimonianze provenienti dall’Oceania e dal Sud-America.
All’ingresso del Museo Profano è presentata una grande e fragile ala d’angelo in travertino di Giuliano Giuliani che accompagna lo sguardo in prospettiva verso le Gallerie della Biblioteca; nel Museo Gregoriano Profano, la serie fotografica di Paolo Gioli dedicata ai ritratti di età romana risponde, specchiandosi in essi, alla sequenza dei volti antichi.

Il Museo Pio Cristiano ospita una colorata installazione multimediale della colombiana Monika Bravo, parte del lavoro esposto alla Biennale di Venezia del 2015 e dedicato al logos primigenio.
Lungo il percorso che conduce alle Stanze di Raffaello, il fotografo e regista francese Alain Fleischer propone la sua personale visione degli spazi architettonici museali attraverso grandi fotografie realizzate nella quiete serale, come in un set cinematografico.
Lungo le Gallerie della Biblioteca, due grandi planisferi celesti in carta ritagliata e spilli dell’artista romano Pietro Ruffo dialogano con gli antichi globi celesti del ‘600, da cui traggono ispirazione e iconografie.

Foto © Governatorato SCV, Direzione dei Musei e dei Beni Culturali
Infine, all’interno della Pinacoteca, un dipinto dal grande impatto cromatico di Guido Strazza – artista che in anni recenti ha voluto omaggiare la Collezione con la generosa e importante donazione di un folto nucleo di opere – si pone in dialogo visuale e immaginifico con le tele del secondo Cinquecento.
Una mostra storico-fotografica
All’interno degli spazi espositivi della Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea, nelle Salette della Torre Borgia, è allestita una mostra storico fotografica.
La rassegna consente, attraverso una ricca e significativa selezione di immagini, di ripercorrere la storia della Collezione.
Si parte dalla sua origine, quindi dal celebre discorso in Sistina di Paolo VI nel 1964 e dal non meno emblematico discorso del 23 giugno 1973, in occasione della inaugurazione. Si prosegue con le trasformazioni degli allestimenti e con la documentazione degli eventi espositivi, degli appuntamenti internazionali, attraverso i momenti più rappresentativi e i volti più emblematici.
Per questa importante ricorrenza, molte sale della Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea vengono mostrate al pubblico con un rinnovato allestimento.


2.La Sala dei Santi dell’Appartamento Borgia con l’allestimento attuale: al centro l’opera Golgota di Sidival Fila, alle pareti opere di Pericle Fazzini e Francesco Messina Foto © Governatorato SCV, Direzione dei Musei e dei Beni Culturali
Un ricco volume per ripercorrere la storia della Collezione
Il progetto è ulteriormente arricchito da un corposo volume, dal titolo La Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani – 1973-2023. Origini – Storia – Trasformazioni (Edizioni Musei Vaticani, Città del Vaticano 2023), sempre a cura di Micol Forti, con Francesca Boschetti e Rosalia Pagliarani.
L’opera è introdotta dai testi di Barbara Jatta, Direttore dei Musei Vaticani, del card. José Tolentino de Mendonça, Prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, del card. Gianfranco Ravasi, Presidente del Cortile dei Gentili.
In apertura è inoltre riportato il Discorso di Paolo VI in occasione dell’inaugurazione della Collezione di Arte Religiosa Moderna nei Musei Vaticani, tenuto il 23 giugno del 1973 in Cappella Sistina.

A seguire il testo di Mario Ferrazza, Curatore della Collezione dal 1974 al 1999, che ricorda i primi anni di vita della Collezione stessa.
L’impianto estetico della Collezione viene ripercorso da Micol Forti, Curatore della Collezione dal 2000; la storia degli allestimenti museali, dal 1973 a oggi, è tracciata da Francesca Boschetti, Assistente Curatore della Collezione; mentre la storia delle prime rassegne espositive degli anni ’70 è ricostruita da Rosalia Pagliarani, Assistente Curatore della Collezione.
In chiusura, il volume si sofferma sulle Nuove acquisizioni, oltre a riportare una Bibliografia estensiva sulla Collezione e una selezione di Pubblicistica, che raccoglie ad annum articoli e recensioni editi sulla stampa italiana e internazionale.
Vademecum
Contemporanea 50. La Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani 1973-2023
Musei Vaticani – Braccio Nuovo
Apertura al pubblico 23 giugno – 24 settembre 2023
Orari di ingresso
Dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 18.00 (ultimo ingresso ore 16.00)
Venerdì apertura serale fino alle 22.30 (ultimo ingresso ore 20.30)
Sabato apertura prolungata fino alle 20.00 (ultimo ingresso ore 18.00)
Chiuso domenica e festivi (29 giugno, 15 e 16 agosto)
Ogni ultima domenica del mese apertura dalle 9.00 alle 14.00 (ultimo ingresso ore 12.30)
Ingresso incluso nel biglietto dei Musei Vaticani