ROMA – A Villa Caffarelli, ai Musei Capitolini, è stata presentata alla stampa da Miguel Gotor, Assessore alla Cultura di Roma, Claudio Parisi Presicce, Sovrintendente capitolino ai Beni Culturali, Ruth Bielfeldt, docente di Archeologia Classica all’Università Ludwig-Maximilian di Monaco, la mostra “Nuova Luce da Pompei a Roma”, visitabile dal 5 luglio all’8 ottobre 2023.
L’ esposizione, che invita a scoprire i segreti dell’illuminazione del passato, è promossa da RomaCapitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in collaborazione con l’Università Ludwig-Maximilian di Monaco di Baviera, e curata da Ruth Bielfeldt e Johannes Eber, con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.
Una affascinante esposizione di ritrovamenti che molti vedranno per la prima volta. Il progetto ha preso le mosse da un programma di ricerca multidisciplinare sulla luce artificiale in età romana, dedicato all’analisi scientifica degli oggetti di illuminazione in bronzo delle città di Pompei ed Ercolano, i cui risultati sono stati già presentati in una precedente mostra a Monaco di Baviera.

A Roma sono stati esposti 150 reperti originali in bronzo: lucerne ad olio, candelabri, portalucerne nonché supporti per lucerne figurative e torce, opere custodite presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN) e il Parco Archeologico di Pompei (PAP). E ancora reperti appartenenti al Museo Nazionale Archeologico di Napoli mai esposti in pubblico, molti dei quali restaurati appositamente e altresì, in questa sede romana, circa 30 opere pertinenti alle collezioni dei Musei Capitolini, Antiquarium.
La mostra è arricchita da riproduzioni fedeli prodotte in cooperazione con la Fonderia d’Arte San Gallo AG, nonché da simulazioni digitali su modelli tridimensionali e per mettere in relazione passato e presente sono state inserite all’interno del progetto espositivo le lampade realizzate dal light designer Ingo Maurer (1932–2019).

Il percorso espositivo ripercorre in 9 sale il ruolo della luce nella vita quotidiana e sociale. Ad accogliere i visitatori un’installazione che contrappone il Sileno, una lucerna antica, all’opera moderna “Remember Yves” di Maurer, una scultura blu di forte impatto estetico che rimanda al salto nel vuoto di Yves Klein (1960) interpretato come incarnazione di luce in movimento.
Nella prima sala un video spiega il progetto scientifico “Nuova Luce da Pompei” e segue il percorso della lucerna sontuosa con pipistrello dalla Villa di Arianna di Stabia dalla scoperta nel 1761 alla riproduzione e all’uso sperimentale nel 2022.
Il modello della Casa del Poeta Tragico, presentato nella terza sala, offre un’idea delle condizioni di luce della domus Romana, luogo caratterizzato dalla semioscurità. A tal proposito, ricerche condotte da Danilo Marco Campanaro (Università di Lund) rivelano la scarsa quantità di luce disponibile, così come la cadenza della giornata al ritmo della luce solare.
La “fonderia” della quarta sala mette a fuoco gli aspetti tecnici e estetici del bronzo – materia che modula la luce con i suoi variegati colori e superfici. Qui i visitatori sono invitati a toccare una replica della grande lampada con pipistrello, oggetto iconico della mostra.

Statuetta in bronzo di un Sileno da una lucerna a due becchi di Pompei,
Museo Archeologico Nazionale di Napoli
© Johannes Eber, Nuova Luce da Pompei

Testa del Kouros lampadoforo dalla Casa di Giulio Polibio a Pompei,
Parco Archeologico di Pompei
© Johannes Eber, Nuova Luce da Pompei
Nella quinta e nella sesta sala, viene proposto un approfondimento della luce legata al riposo e al consumo di cibo che, attraverso lucerne teatrali e giocose, stufe e scaldavivande, offre una ricostruzione della complessa coreografia della luce legata alla convivialità e alla sua funzione sociale.
Nella settima si apre un ampio spettro di atmosfere diverse. L’aura religiosa viene evocata attraverso gli arredi del larario della Casa della Fortuna di Pompei: il corredo di statuette bronzee e un’elegante lampada a forma di piede umano, esposto per la prima volta nella sua integrità. Le lucerne falliche, appartenenti a tintinnabula provenienti da taberne e botteghe, ne testimoniano gli aspetti magici. Lucerne dionisiache ed erotiche evocano la sensualità della luce antica.
L’ottava sala è dedicata alla riscoperta di utensili in bronzo pompeiani nel XVIII e XIX secolo.
La mostra sulle città vesuviane si chiude con l’eruzione del Vesuvio. Non sono i calchi umani, ma gli oggetti in bronzo a raccontare il momento della paura e della fuga dall’antichità ai giorni nostri.
Infine, nell’ultima sala, dedicata ai reperti di Roma viene proposta l’altra faccia del rapporto tra uomo e luce nell’antichità romana. Sono ripercorse le vicende della città in relazione con gli incendi e con l’organizzazione messa in atto per fronteggiarli.
Vademecum
Nuova Luce da Pompei a Roma
Musei Capitolini – Villa Caffarelli
Via di Villa Caffarelli – 00186 Roma
5 luglio 2023 – 8 ottobre 2023
Tutti i giorni ore 9.30 – 19.30.
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura.
Biglietto “integrato” Musei Capitolini e mostra per i non residenti a Roma
• € 16,00 biglietto “integrato” intero;
• € 14,00 biglietto “integrato” ridotto.
Biglietto “integrato” Musei Capitolini e mostra per i residenti a Roma non possessori della “MIC Card”
• € 15,00 biglietto “integrato” intero;
• € 13,00 biglietto “integrato” ridotto.
€ 2,00 museo + Mostra per le categorie aventi diritto alla gratuità, ad eccezione degli studenti delle scuole elementari e medie inferiori e dei portatori di handicap e al loro accompagnatore e in occasioni di visite istituzionali.
Ingresso gratuito al museo per i possessori della “MIC Card”.
Ingresso gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente.
Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
www.museicapitolini.org; www.sovraintendenzaroma.it; www.museiincomune.it www.zetema.it.