FIRENZE – Alle Gallerie degli Uffizi è stato realizzato un nuovo allestimento per gli autoritratti e ritratti di artisti, dal Quattrocento al Ventunesimo secolo, video artisti e fumettisti inclusi.
A tal fine, sono state dedicate dedicate nuove 12 sale espositive di colore rosa acceso, al primo piano del Museo.
Il rosa è un allusione alla veste del Cardinal Leopoldo dei Medici, che nel ‘600 avviò la raccolta, mai interrotta, di ritratti.
Il nuovo percorso di 255 opere secondo un criterio cronologico
Dopo oltre un secolo, gli autoritratti degli artisti vengono per la prima volta esposti all’interno del normale percorso di visita degli Uffizi. Dal 1973 al 2016 una parte di essi era stata installata nel Corridoio Vasariano, dove erano però visibili solo nell’ambito delle limitate visite consentite in questo spazio, peraltro privo di climatizzazione.
Le opere sono state ora organizzate secondo un criterio cronologico, dal più antico ritratto, quello quattrocentesco dei pittori Gaddo, Agnolo e Taddeo Gaddi, fino all’ultima sala, dove troviamo la scultura in ghisa di Antony Gormley, l’autoritratto su specchio di Michelangelo Pistoletto e quello realizzato con mattoncini di plastica da Ai Weiwei.
Il percorso è anche un’occasione per incontrare una folta schiera di protagonisti della storia dell’arte: tra questi Andrea del Sarto, Federico Barocci, Luca Giordano, Rubens, Rembrandt, i grandi napoletani De Mura e Solimena, ma anche Francesco Hayez, Eugène Delacroix, Arnold Böcklin (l’autore della celeberrima Isola dei Morti), Giuseppe Pellizza da Volpedo, Elisabeth Chaplin, Adolfo Wildt, Marino Marini.

A ogni regione corrisponde un’attitudine
La suddivisione è avvenuta anche in base alla regione e alle attitudini dei personaggi ritratti.
Gli italiani più intimisti, i nordici fieri del loro mestiere e del loro status sociale, i francesi affogati nei pizzi e nelle grandi parrucche, le pittrici impegnate a rivendicare il loro talento senza rinunciare alle eleganze della moda.
Tra i contemporanei c’è anche Bill Viola, presente con una installazione acquatica che lo immortala immerso tra i flutti. Mentre affiora dall’acqua il volto concentrato di Fabrizio Plessi.
Per la prima volta, è esposto anche l’autoritratto di uno street artist, il londinese Endless, che si raffigura insieme al duo Gilbert & George.
Fumettisti al Museo
Grazie al progetto del Ministero della Cultura “Fumetti nei musei” e alla collaborazione avviata nel 2021 tra Gallerie e Lucca Comics & Games, oggi gli Uffizi possono offrire alla visione del pubblico, in due sale affrescate nell’Ottocento da Luigi Ademollo, gli autoritratti di 54 maestri italiani, tra i quali Milo Manara, Lorenzo Mattotti ed Altan, e quello del padre nobile dei comics statunitensi, Will Eisner.
Una nuova sala dedicata alla pittura lombarda del Cinquecento
Di colore grigio, come le altre adiacenti dedicate alla pittura del periodo, la nuova sala dedicata alla pittura lombarda del ‘500 ospita 11 dipinti, tra i quali il maestoso San Paolo di Giovanni Pietro Gnocchi e Pellegrino Tibaldi recentemente acquisito dal museo, la Leda e il cigno di Francesco Melzi, pupillo di Leonardo, lo splendido e altero Ritratto del cavaliere Pietro Secco Suardo di Giovanni Battista Moroni, la grande Madonna con Bambino tra Santa Marta e Santa Maria Maddalena di Girolamo Figino.
“Siamo grati alla famiglia Pritzker, generosissimi mecenati, che con la donazione di un milione e mezzo di euro ha permesso il restauro di molte opere e il nuovo allestimento. – Ha commentato Eike Schmidt, direttore degli Uffizi – Esso precede, tra l’altro, la pubblicazione del catalogo sulla collezione, i cui due primi volumi usciranno entro l’anno”.
“Da questi autoritratti – aggiunge – non solo emerge la personalità degli artisti, dal più compassato al più burlone, dal solitario a quello (più raro) che si mostra in compagnia, o intento alla propria opera, ma anche il gusto di ogni epoca e perfino trovate che ricorrono nei secoli: scopriamo che l’introspezione psicologica del Novecento era già ben presente nel Cinquecento”.
“Ma soprattutto – conclude Schmidt – il nuovo allestimento nelle sale del primo piano, dove storicamente lavoravano artisti e artigiani, fa rivivere i tanti protagonisti di quella stessa arte che si può ammirare nelle sale degli Uffizi e di Palazzo Pitti”.