MESTRE – CHAGALL. Il colore dei sogni è il titolo della mostra ospitata al Centro Culturale Candiani di Mestre, a partire dal prossimo 30 settembre.
Dopo il successo della mostra su Kandinsky lo scorso autunno, il Centro Candiani si conferma una sede espositiva di livello nazionale, grazie all’efficacia del modello creato dalla Fondazione MUVE.
Centro Candiani come Casa della contemporaneità
Le esposizioni del Centro sono pensate e gestite attingendo alle straordinarie collezioni dei Musei Civici Veneziani. Così è stato per Kandinsky, così è per Chagall.
La Presidente della Fondazione MUVE, Mariacristina Gribaudi, rammenta, infatti, che la mostra su Chagall è costruita sulle collezioni della Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Ca’ Pesaro, con prestiti da importanti musei internazionali come l’Albertina di Vienna, l’Israel Museum of Art di Gerusalemme, lo Szépművészeti Múzeum-Museum of Fine Arts di Budapest, il Musée National Chagall di Nizza e il Musée d’art moderne di Céret. Questi prestiti sono cruciali per il successo della mostra.
Il Sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, sottolineando il successo delle mostre precedenti, evidenzia anche l’obiettivo di rendere il Candiani “la casa della contemporaneità”, sia dal punto di vista architettonico che museografico. Questo progetto mira, inoltre, a ricostruire un’identità visiva del territorio, basandosi sulla storia dell’arte del Novecento e sulle ricerche sviluppate nella città nella seconda metà del secolo scorso.
L’arte rivoluzionaria di Chagall
La mostra su Chagall esplorerà l’arte del pittore russo, concentrandosi sulla sua natura rivoluzionaria, come pittura del sogno e trionfo della fantasia creatrice.
Tra le opere esposte anche lo straordinario Rabbino n. 2 o Rabbino di Vitebsk, acquistato nel 1928 dal Comune di Venezia per Ca’ Pesaro.
La curatrice Elisabetta Barisoni, citando le parole di Lionello Venturi, evidenzia la centralità di Chagall nell’arte del secolo scorso, fin dalle Avanguardie e mostrato che la pittura può abbracciare una vasta gamma di emozioni e sentimenti.
«[…] la sua naturale propensione è per la bontà, il piacere, la gioia, la fiducia, la felicità, l’amore per ciò che esiste in terra o nel cielo, e soprattutto gli animali e i fiori. […] La fatalità del ragazzo di Vitebsk fu di ricordare ai pittori di Parigi- tra il 1910 e il 1914, in un momento critico del gusto- che l’umiltà e la familiarità, l’amore e l’odio, la pietà e la paura, e tutta la vita del sentimento facevano tuttavia parte della pittura. Con un tratto di genio egli mostrò come la poesia, e non solo la matematica, fosse una guida della pittura».
Vademecum
Centro Culturale Candiani
Piazzale Candiani, 7
30174 Venezia Mestre
T 041 2386126