Presenti alla conferenza stampa che si è svolta a Roma il Maestro Michelangelo Pistoletto, Praemium Imperiale per la pittura 2013 e il Maestro Cecco Bonanotte, Praemium Imperiale per la scultura 2012
ROMA – Il 12 settembre 2023 sono stati annunciati dalla Japan Art Association, la più antica fondazione culturale del Giappone, i cinque vincitori della trentaquattresima edizione del Praemium Imperiale: Vija Celmins (USA) per la pittura, Olafur Eliasson (Islanda/Danimarca) per la scultura, Diébédo Francis Kéré (Burkina Faso/Germania) per l’architettura, Wynton Marsalis (USA) per la musica, Robert Wilson (USA) per il teatro/cinema.

Il Premio come Nobel per le arti
Il Praemium Imperiale rappresenta il più importante premio d’arte esistente, paragonabile a quello dei Premi Nobel nel campo scientifico. Viene assegnato in cinque discipline: pittura, scultura, architettura, musica, teatro/cinema.
A Roma è stato il Consigliere Internazionale Lamberto Dini a rendere noti i nomi dei vincitori e le motivazioni della scelta. “Anche quest’anno – ha sottolineato Dini – viene premiata la grande originalità delle espressioni artistiche, che segnano una tendenza di modernità e che avvicinano ancor più l’arte alla vita contemporanea”.
Ognuno di loro riceverà 15 milioni di yen (circa 96.000 euro), un diploma e una medaglia. Quest’ultima verrà conferita dal Patrono onorario della Japan Art Association, il Principe Hitachi, durante la cerimonia di premiazione che si terrà a Tokyo il prossimo 18 ottobre.

I vincitori e le motivazioni del premio
Nata a Riga nel 1938, Vija Celmins è celebre per la sua maestria tecnica nell’uso della matita e del pennello. Il suo è uno stile preciso e concreto, quasi documentaristico. “Io penso che le immagini – ha spiegato l’artista – ci invitino delntro il dipinto”. La sua opera, raffinata e poetica, ha un impatto terapeutico in particolare in questi tempi instabili.
Olafur Eliasson, nato a Copenaghen nel 1967, si distingue per le sue installazioni che sfruttano elementi naturali, con una particolare attenzione alla luce e ai suoi effetti visibili. La sua arte innovativa combina tecnologia e materiali diversi, superando i limiti convenzionali. Eliasson è noto anche per il suo impegno contro il riscaldamento globale. Dice l’artista: “credo che l’arte possa cambiare la società e dimostra alle persone quanto conti il proprio impegno individuale. Ciascuno di noi può fare un piccolo gesto e questo può fare una grande differenza.”
Diébédo Francis Kéré ( Gando, Burkina Faso, 1965) ha contribuito a rivitalizzare le economie locali attraverso processi costruttivi che impiegano risorse e manodopera locali. “Sto cercando – ha affermato Kéré – di creare un design che sia di altissima qualità ma, allo stesso tempo, voglio che la mia cultura sia rappresentata”. Le sue idee creative combinano materiali del luogo con tecnologia avanzata, promuovendo lo sviluppo sostenibile a livello globale.
Nato a New Orleans nel 1961, Wynton Marsalis è noto per le sue straordinarie abilità come trombettista e la sua profonda comprensione della tradizione jazz. Ha contribuito a superare stereotipi legati alla musica, promuovendo la sua universalità. Marsalis ha anche avuto un impatto significativo come compositore ed educatore nel mondo musicale.
Infine, Robert Wilson, nato a Waco, Texas nel 1941, ha innovato il mondo delle arti performative, unendo regia, scenografia, luci, danza, scultura e scrittura teatrale. “Parto da una messa in scena silenziosa, poi aggiungo il suono, ma ciascun elemento è strutturato in modo indipendente. Infine li unisco per vedere come si completano a vicenda”. Il suo straordinario talento ha portato a una rinascita nell’ambito delle arti performative, offrendo al pubblico spazio e tempo per riflettere, creando immagini dense e suggestive che trascendono la realtà.

I precedenti vincitori del Praemium Imperiale
Sono 170 gli artisti già insigniti del premio, tra i quali: Claudio Abbado, Gae Aulenti, Ingmar Bergman, Luciano Berio, Cecco Bonanotte, Leonard Bernstein, Peter Brook, Anthony Caro, Enrico Castellani, Christo e Jeanne-Claude, Federico Fellini, Dietrich Fischer-Dieskau, Norman Foster, Frank Gehry, Jean-Luc Godard, David Hockney, Willem de Kooning, Akira Kurosawa, Wolfgang Laib, Sophia Loren, Umberto Mastroianni, Mario Merz, Issey Miyake, Riccardo Muti, Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Dominique Perrault, Oscar Peterson, Renzo Piano, Michelangelo Pistoletto, Maya Plisetskaya, Maurizio Pollini, Arnaldo Pomodoro, Robert Rauschenberg, Mstislav Rostropovich, Ravi Shankar, Mitsuko Uchida, Giuliano Vangi.
Le borse di studio per Giovani Artisti
L’annuncio e il conferimento della Borsa i Studio del Praemium Imperiale 2023 per Giovani Artisti hanno avuto luogo il 12 settembre a New York, in una conferenza stampa presieduta dal Consigliere internazionale americano, l’ex-segretario di Stato Hillary Rodham Clinton.
Il premio è stato assegnato a Rural Studio (USA) e Harlem School of the Arts (USA).
Ognuna delle due organizzazioni ha ricevuto un diploma e un contributo di 2,5 milioni di yen (circa 16.000 euro).
La cerimonia di premiazione a Tokyo in “un’oasi di pace”
Alla conferenza stampa di Roma hanno presenziato anche l’Ambasciatore CHIBA Akira, Ambasciata del Giappone presso la Santa Sede, la consorte, Signora CHIBA Yuko (consorte), Ambasciata del Giappone presso la Santa Sede; il Maestro Michelangelo Pistoletto, Praemium Imperiale per la pittura 2013, insieme alla consorte; il Maestro Cecco Bonanotte, Praemium Imperiale per la scultura 2012; Paola Molinengo, nipote di Umberto Mastroianni (Praemium Imperiale per la scultura 1989).

Commentando l’importanza del Premio, il Maestro Cecco Bonanotte ha voluto ricordare anche l’esperienza della cerimonia e soprattuto il luogo della premiazione a Tokyo. “Il vincitore – ha raccontato – si ritrova per tre giorni in un’oasi di pace, che solo i giapponesi riescono a creare. Oltre al prestigio di questo riconoscimento, il luogo dove si svolge è altrettanto fondamentale, lascia un segno e un ricordo indelebile”.
Il Maestro Pistoletto a sua volta ha rimarcato l’unicità di questa cerimonia, imponente e significativa, che – ha evidenziato Pistoletto – “mette l’artista al centro del mondo. O meglio mette l’arte viene posta al centro del mondo, con umiltà e senza presunzione, ma sapendo che essa è un motore straordinario che tocca ogni ambiente, ogni paese e ogni aspetto della società, interessando anche la politica e l’economia”.
Salutando il Maestro Pistoletto, il Consigliere Dini ha anche rammentato lo speciale progetto che Magazzino Italian Art a New York gli ha dedicato. Il museo, infatti, si amplia con un nuovo padiglione che presenta ben 9 opere dell’artista, tra i massimi esponenti dell’Arte Povera, a partire dalle sue celebri opere specchianti.