ROMA – Il cuore del centro storico di Roma torna ad essere invaso dall’arte pubblica con la nuova edizione di Romadiffusa. Cortili di palazzi storici si animano di installazioni, mentre palazzi emblematici, da Palazzo Braschi a Palazzo Gaddi al Museo Napoleonico, si trasformano in palcoscenici per performance sperimentali.
La manifestazione, in programma dal 28 settembre al 1 ottobre, propone una mostra diffusa che spazia da un’autorimessa dietro Campo de’ Fiori a una lavanderia di Piazza Farnese, secret concerts in un anfiteatro sotterraneo, performance in un’antica litografia Acquaforte.
Inoltre, il programma include open studios di artisti e artigiani, cene performative in una cappella sconsacrata e workshop di mosaico, ceramica, acquerello e stampa litografica.

Il primo festival che racconta la Roma contemporanea
Romadiffusa è il primo festival culturale itineranti per raccontare la Roma contemporanea. Ogni anno mette in luce una differente area della città, aprendo al pubblico cortili segreti, abitazioni private, botteghe artigiane, officine, gallerie d’arte e studi privati, trasformandoli in un vivace playground culturale e creativo, dove contenuti innovativi si sposano con ambienti storici e tradizionali.
Dopo il successo dell’edizione 2022 a Trastevere, con oltre 20mila partecipanti e un ricco palinsesto di oltre sessanta eventi tra arte, performance, musica e workshop, quest’anno il fulcro sarà il Centro Storico, o Ansa Barocca, l’area che si estende dal Lungotevere a Piazza Navona, con una seconda edizione che promette un programma artistico altrettanto straordinario.
Il Festival, ideato e realizzato da Sara D’Agati e Maddalena Salerno, giovani fondatrici dell’agenzia creativa BLA Studio, nasce con l’obiettivo di trasformare la percezione di Roma, spesso vista solo come un monumentale scrigno di un passato glorioso, incapace di evolversi e di creare connessioni.

“Molte persone continuano a percepire Roma solo come un “museo a cielo aperto”, legata a una retorica decadente che trascura il suo lato contemporaneo e vitale”, spiegano Maddalena e Sara. “Una delle ragioni è la difficoltà della città nel tessere relazioni e nel raccontarsi: il pubblico e il privato spesso non dialogano, e esistono una moltitudine di progetti che faticano a trovare un contesto in cui integrarsi e emergere.”
“Ogni edizione iniziamo con la creazione di una mappa dettagliata della città, quartiere per quartiere, bussando di casa in casa alla ricerca dei luoghi più autentici e interessanti. Allo stesso tempo coinvolgiamo artisti, creativi, musicisti, performer e realtà creative per creare contenuti ad hoc e per tracciare percorsi che congiungono luoghi storici e iconici della città con espressioni contemporanee, fresche e originali.”
Gli appuntamenti
Patrocinata dal Municipio I Roma Centro, la manifestazione porta per la prima volta in Centro Storico un palinsesto di eventi dislocati tra luoghi Istituzionali, gallerie del territorio (da Lorcan O’Neill, Ermes-Ermes a Eugenia Delfini) e spazi indipendenti, oltre che nelle botteghe storiche, nei vicoli, nelle piazze, nei cortili e nelle vie della città.

Vi saranno interventi diffusi, aperture straordinarie e atti performativi itineranti. Tra questi “Meta-turismo”, a cura di Giuliana Benassi, che vedrà le performance di 8 artisti dell’artist run space Post Ex in una riflessione corale sui luoghi e i cliché legati alla fruizione di massa del centro storico e la mostra di Andrew Iacobucci con cinque opere sparse nel centro, dall’autorimessa di via dei Giubbonari fino alla lavanderia di Piazza Farnese.
Le campane d’artista presenteranno opere di autori come Delfina Scarpa e Wilson Malakkaran, che porteranno i bambini a giocare di nuovo per le strade come si faceva una volta, mentre l’installazione di Grossi Maglioni al Museo Barracco riflette l’autorappresentazione della donna nella memoria storica dei rioni. Imperdibili anche le installazioni site-specific di Chloe Arrouy nella sede di Battisti Immobiliare e di Nicholas Sagoni, curata da Operativa Arte Contemporanea, nel cortile del complesso Museale di San Salvatore in Lauro.

Numerosi saranno i vernissage e le occasioni straordinarie proposte dalle gallerie della zona: Ermes-Ermes inaugurerà la mostra dell’artista coreana Jieun Lim, l’iconico Studio Giga di via del Governo Vecchio per l’occasione “Selfness” con le opere degli artisti della N0 project room di Ombrelloni Art Space di San Lorenzo, mentre la Galleria Eugenia Delfini si trasformerà in un bar temporaneo con la performance di Rebeca Pak “Bar Somente Hoje (Bar Soltanto Oggi)”, EDDart aprirà straordinariamente di domenica per il finissage della mostra “Carte 1912-1982”, Lorcan O’Neill accoglierà il pubblico con una visita guidata speciale della mostra di Matvey Levenstein e anche 1/9 unosunove arte contemporanea per un tour di “Extra-Humans, stochastic face generation” alla presenza dell’artista Sergio Lombardo.
Molte anche le performance sperimentali, tra arte e musica: da Neux Voix e Francesca Heart nell’antica litografia d’arte Acquaforte Ferranti, al live dei Planet Opal nel cortile di Palazzo Gaddi, a Steve Pepe al Teatro Arciliuto, anfiteatro sotterraneo vicino a Piazza Navona, la performance Psychoedelic Kitchen nell’alimentari di vicolo del Celso, fino alle cene performative dei Brama a Cappella Orsini.

Grande partecipazione delle istituzioni culturali dell’Ansa Barocca e dei Musei Civici che, grazie alla co-progettazione con il Municipio I Roma Centro, hanno aderito all’iniziativa aprendo i propri spazi: Palazzo Altemps accoglie una rassegna di corti sulla città di Roma e una proiezione in collaborazione con il Piccolo America, il Museo Napoleonico presenta due performance tra musica e letteratura, il cortile di Palazzo Braschi ospita una maratona di pianoforte e la Casa delle Letterature un corso gratuito di scrittura creativa in collaborazione con la Scuola Omero. L’Accademia d’Ungheria in Roma sarà in festa, con balli e canti locali mentre la Fondazione Primoli accoglierà un live di pianoforte.
Il programma completo a questo LINK