ROMA – Dopo mezzo secolo di chiusura, ha riaperto il 20 settembre la Domus Tiberiana, la maestosa residenza imperiale che si estende per circa 4 ettari sul colle Palatino nel Parco archeologico del Colosseo.
Questo lungo periodo di inaccessibilità è stato causato da gravi problemi strutturali che richiedevano un intervento di restauro di ampia portata.
Con le sue poderose arcate che si sviluppano su vari livelli, la dimora imperiale domina la valle del Foro Romano.
La circolarità dei percorsi tra Foro Romano e Palatino
L’apertura della domus consente di ripristinare la circolarità dei percorsi tra il Foro Romano e il Palatino, attraverso la suggestiva rampa di Domiziano e gli horti farnesiani.
I visitatori, entrando nel palazzo attraverso la via coperta nota come Clivo della Vittoria, possono ora percepire l’antico cammino percorso dall’imperatore e dalla corte per raggiungere questa sontuosa residenza privata, che dal colle Palatino ha dato origine al moderno concetto della parola “palazzo”.

L’allestimento
L’allestimento museale, intitolato Imago imperii, curato da Alfonsina Russo, Maria Grazia Filetici, Martina Almonte e Fulvio Coletti, si sviluppa in 13 spazi lungo il percorso, con l’obiettivo di raccontare la storia del monumento attraverso i secoli.
Nonostante il nome Domus Tiberiana faccia riferimento all’imperatore Tiberio, che governò dopo la morte di Augusto, le ricerche archeologiche hanno dimostrato che le fondamenta furono invece gettate da Nerone in un momento successivo all’incendio del 64 d.C., in concomitanza con la costruzione della Domus Aurea.
Questo collegamento con le dimore aristocratiche più antiche è stato ulteriormente ampliato dalle successive modifiche apportate dagli imperatori Domiziano ed Adriano.
La residenza ha continuato ad essere abitata fino all’età tardo-antica, subendo poi un periodo di abbandono. È stato solo nella metà del Cinquecento che i Farnese l’hanno inclusa negli horti.
La Domus Tiberiana è stata oggetto di scavi e restauri sin dal XIX secolo. Tuttavia, solo recentemente sono stati effettuati significativi interventi, permettendo di conoscere, proteggere e valorizzare questa complessa struttura architettonica, inizialmente a rischio a causa di seri problemi statici e geotecnici.
“Questo è un altro passo importante verso la piena fruizione dell’area archeologica centrale di Roma, la più grande al mondo in un contesto urbano straordinario. – Ha sottolineato il Direttore del Parco archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo – Grazie all’incessante operosità del Parco archeologico del Colosseo e alle ingenti risorse che continuano a essere investite nella valorizzazione del sito, da oggi cittadini e visitatori provenienti da tutto il mondo potranno godere di un ambiente che riapre al pubblico dopo quasi mezzo secolo dalla sua chiusura”.
Il percorso di visita
Il nuovo percorso di visita si snoda nelle parti più interne del palazzo imperiale, attraversando le imponenti arcate del quartiere dei servizi.
Questo percorso è inserito nelle sostruzioni cave del fronte nord e si articola in sette sale espositive.
Quattro di queste sale sono comunicanti tra loro e offrono una vista privilegiata sul Foro Romano, mentre altre due sale multimediali, sul fronte opposto, proiettano un documentario e una ricostruzione olografica del monumento. Un percorso tattile accompagna l’esplorazione.

Le sale espositive mostrano le straordinarie architetture recentemente restaurate, i servizi che includevano le terme imperiali e le infrastrutture connesse, nonché le superfici decorate a stucco che adornano il cosiddetto ponte di Caligola. Sullo sfondo, pitture ritraggono scene di vita di corte. L’allestimento museale presenta una visione tematica degli ambienti risalenti all’epoca di Adriano, destinati a ospitare servizi, botteghe e, presumibilmente, anche attività amministrative.
La vita quotidiana nella reggia è documentata da una vasta selezione di reperti, tra cui ceramiche, oggetti in metallo e vetro, statuaria e decorazioni fittili, tutti recuperati durante gli scavi degli ultimi trent’anni. Questi reperti offrono preziose informazioni sui beni e i consumi dell’epoca, sulle transazioni economiche attraverso le numerose monete ritrovate e sugli sfarzosi arredi degli spazi occupati dalla corte.
Gli spazi espositivi sono illuminati in modo suggestivo, sia internamente che esternamente, in modo che possano essere ammirati anche di notte, grazie alla sponsorizzazione tecnica di ACEA.
Per accompagnare la riapertura, è stato pubblicato un volume a cura di Electa, che offre una guida dettagliata alla storia della Domus Tiberiana, documentando anche i restauri e i ritrovamenti degli ultimi decenni all’interno dell’area del palazzo imperiale.

Sangiuliano: investiremo in nuove tecnologie e multimedialità
Oggi il Parco Archeologico del Colosseo, che ha già fatto passi da gigante negli ultimi anni, si arricchisce di una nuova entità che era chiusa da tantissimi anni ed era inibita a generazioni di visitatori. Si ricostruisce la circolarità tra il Palatino e il Foro Romano e questa è una situazione di grande pregio – Ha detto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, a margine della cerimonia di apertura al pubblico – Dobbiamo essere orgogliosi del Parco Archeologico del Colosseo che sta facendo registrare numeri di accesso eccezionali – ha aggiunto Sangiuliano -. È un monumento importante della nostra geografia identitaria e ci investiremo sempre di più, anche con le nuove tecnologie e la multimedialità, per accrescere la qualità dei servizi forniti ai visitatori in modo da renderlo sempre di più appetibile e fruibile.