TORINO – Dal 13 al 17 ottobre, Torino ospita Visioni Parallele, una rassegna di videoarte curata da Giulia Magno, che esplora le reciproche contaminazioni tra i linguaggi del cinema e delle arti visive, mettendo in dialogo le opere di cinque artiste contemporanee con i classici della storia del cinema che le hanno ispirate.
La partecipazione di artiste di fama internazionale
La rassegna vanta la partecipazione di alcune delle più influenti artiste del panorama internazionale. Da Dominique Gonzalez-Foerster, alla quale sono dedicate mostre personali al Centre Pompidou e alla Tate Modern, a Sharon Hayes, autrice di opere esposte alla Biennale di Venezia e al Whitney Museum of American Art, passando per Ayo Akingbade, le cui immagini in movimento hanno attraversato le sale della Whitechapel Gallery di Londra e il Festival di Cannes. E ancora, Elisabeth Subrin, le cui videoinstallazioni sono parte delle collezioni permanenti di musei come il MoMA e il Guggenheim, e Michelle Williams Gamaker, autrice di opere esposte in prestigiose istituzioni come lo Stedelijk Museum di Amsterdam e l’Institute of Contemporary Art di Londra.
Visioni Parallele: i classici cinematografici rielaborati
Attraverso citazioni, appropriazioni e reinterpretazioni, i classici di registi del calibro di Luis Buñuel, Pier Paolo Pasolini, Michael Powell, Michelangelo Antonioni e Chantal Akerman vengono rivisitati dalle cinque artiste.
Rileggere il passato per comprendere il presente
Le opere presentate per la prima volta in Italia offrono una nuova prospettiva sul passato, fornendo così chiavi di lettura per interpretare il presente. Attraverso temi che spaziano dall’antropologia alla letteratura, dall’analisi psicologica agli studi di genere, le artiste esplorano questioni cruciali come il colonialismo, l’orientalismo e la rappresentazione del corpo femminile.

Le proiezioni
La rassegna si apre con la proiezione di“Belle comme le jour” di Dominique Gonzalez-Foerster e Tristan Bera, in dialogo con“Belle de Jour” di Luis Buñuel. Nel suo affilato j’accuse contro l’ipocrisia borghese, il maestro surrealista dirige Catherine Deneuve in uno dei suoi ruoli più iconici: la raffinata Séverine, moglie del medico in carriera Pierre (Michel Piccoli).
Insoddisfatta della sua vita coniugale, la protagonista trova segretamente rifugio in una casa d’appuntamenti, dove si fa chiamare“Bella di giorno”.
Nella seconda serata viene presentata per la prima volta in Italia l’ultima opera di Elisabeth Subrin, intitolata “Maria Schneider, 1983“. Quest’opera è stata anticipata in anteprima mondiale alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes. Subrin assume come punto di partenza un’intervista a Maria Schneider che racconta, con disagio, l’esperienza traumatica vissuta sul set di “Ultimo tango a Parigi”, preferendo parlare del film “Professione: reporter” di Michelangelo Antonioni, in cui l’attrice recita con Jack Nicholson. A interpretare la parte di Maria Schneider sono tre donne: l’attrice franco-libanese Manal Issa, l’attrice senegalese Aïssa Maïga e l’attrice e regista filippina Isabel Sandoval. Ciascuna delle tre interpretazioni aggiunge nuove sfumature di significato alla conversazione originale, facendo risuonare le parole (e soprattutto i silenzi) di Maria Schneider nel presente.
Il programma continua con un’opera dell’artista anglo-singalese Michelle Williams Gamaker che riflette sul colonialismo e il brownface nel cinema britannico degli anni Quaranta. L’artista racconta di aver scoperto il cinema da bambina, trascorrendo interi pomeriggi a guardare i classici trasmessi in televisione dalla BBC. Con l’arrivo dell’adolescenza, però, si è resa conto che i suoi film preferiti celavano spesso degli aspetti problematici. Nei film ambientati nelle colonie britanniche, infatti, i personaggi indiani venivano sistematicamente interpretati da attori bianchi ai quali veniva scurita la pelle con un fondotinta.
Giulia Magno, curatrice della rassegna, sottolinea l’importanza di opere come queste nel rimettere in discussione i modelli di rappresentazione dominanti.
La rassegna si conclude con un omaggio a Chantal Akerman, la prima donna a conquistare la prima posizione nella classifica dei Greatest Films of All Time del British Film Institute.
Tutte le proiezioni saranno introdotte da Giulia Magno, che nel 2017 aveva curato una retrospettiva italiana dedicata a Chantal Akerman al MAXXI di Roma.
Il programma della rassegna
Venerdì 13 ottobre
Ore 15,30
Cinema Ambrosio
Anteprima nazionale dell’opera Belle comme le jour di Dominique Gonzalez-Foerster e Tristan Bera (Francia, 2012, 12’) V.o. sott. it
A seguire proiezione del film Belle de Jour di Luis Buñuel (Francia, 1967, 101’) V.o. sott. it.
Sabato14 ottobre
Ore 16,45
Cinema Ambrosio
Anteprima nazionale dell’opera Maria Schneider, 1983 di Elisabeth Subrin (Francia, 2022, 24’) V.o. sott. it.
A seguire proiezione del film Professione: reporter di Michelangelo Antonioni (Italia / Spagna / Francia, 1975, 126’) V.o. sott. it.
Domenica 15 ottobre
Ore 16,45
Cinema Ambrosio
Anteprima mondiale dell’opera Thieves di Michelle Williams Gamaker (Regno Unito, 2023, 30’) V.o. sott. it.
A seguire proiezione del film Il ladro di Bagdad di Ludwig Berger, Michael Powell e Tim Whelan (Regno Unito, 1940, 106’) V.o. sott. it.
Lunedì 16 ottobre
Ore 16,45
Cinema Ambrosio
Anteprima nazionale dell’opera Ricerche: two di Sharon Hayes (Stati Uniti, 2020, 38’) V.o. sott. it.
A seguire proiezione del film Comizi d’amore di Pier Paolo Pasolini (Italia, 1964, 89’)
Martedì 17 ottobre
Ore 17
Cinema Ambrosio
Anteprima nazionale dell’opera 55 Days di Ayo Akingbade (Stati Uniti / Regno Unito, 2022, 4’) V.o. sott. it.
A seguire proiezione del film News from Home di Chantal Akerman (Belgio / Francia, 1976, 90’) V.o. sott. it.