MILANO – Dal 25 ottobre 2023 al 10 marzo 2024, il Mudec – Museo delle Culture di Milano – ospita la mostra Rodin e la Danza, realizzata in collaborazione con il Museo Rodin di Parigi.
Curata da Aude Chevalier, Elena Cervellati e Cristiana Natali, l’esposizione esplora l’affascinante connubio tra l’arte scultorea di Auguste Rodin e la danza. Un circolo virtuoso in cui, da un lato la danza è musa ispiratrice per l’artista nei primi del Novecento, dall’altro la danza contemporanea trova ancora oggi ispirazione dall’artista attraverso le sue opere ‘danzanti’, uniche e così attuali.

La Parigi del ‘900, culla della rivoluzione artistica
L’Esposizione Universale del 1900 a Parigi rappresenta una svolta epocale nell’arte e nella cultura. Per l’occasione, vengono messi in mostra i più recenti ritrovati della scienza e della tecnica, come l’elettricità e il cinematografo, messo a punto in quegli anni dai fratelli Lumière. Un mezzo che avrebbe completamente mutato la percezione della memoria, del sapere, dell’immaginario collettivo, inventando un nuovo linguaggio universale unificatore di emozioni, percezioni dello spazio e del tempo e in generale del movimento.

A Parigi, per l’occasione, arrivano artisti performer da tutto il mondo, con le loro pratiche che vengono ammirate, studiate e poi ritratte dai più famosi artisti del tempo: dalle danze popolari regionali della delegazione cambogiana agli spettacoli di cabaret, ai singoli ballerini e acrobati eccezionalmente preparati e innovativi.
Auguste Rodin, all’apice della sua carriera, viene profondamente influenzato da questa fervente atmosfera artistica. Lo scultore rimane letteralmente affascinato dalle nuove espressioni di danza, che diventano per lui fonte inesauribile di interesse e approfondimento.

La Rivoluzione di Rodin: “Mouvements de danse”
L’opera più significativa di questo periodo è la serie di sculture sperimentali e disegni noti come Mouvements de danse, del 1911, che rappresenta l’estrema sintesi e l’acme della ricerca del Maestro sulla danza.
Con la collaborazione del Museo Rodin e di un allestimento scenografico multimediale e interattivo, appositamente disegnato e realizzato dallo studio di design Dotdotdot, il Mudec espone in serie per la prima volta in Italia quindici statuine di danzatrici dedicate dall’artista francese a Movimenti di danza, di cui quattordici provenienti dal museo parigino. La quindicesima arriva invece dalla GNAM, Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma.

Questa raccolta rappresenta il primo grande focus, nonché la prima sezione del percorso. Il fascino nutrito da Rodin per la danza viene illustrato anche dal racconto – un vero e proprio storytelling multimediale – dei suoi incontri con i più grandi ballerini dell’epoca, come Isadora Duncan, Loïe Fuller, le danzatrici del balletto reale cambogiano.
Danza Cambogiana e influenze orientali
La seconda sezione della mostra esplora, appunto, l’influenza della cultura cambogiana sulla ricerca artistica di Rodin.
L’incontro con la danza del sud-est asiatico cambia radicalmente il suo approccio all’espressione corporea. Le statuette di danzatrici cambogiane, mai esposte durante la vita di Rodin, rivelano la sua continua ricerca di nuove forme di movimento e espressività.

Oggetti provenienti da collezioni museali etnoantropologiche italiane arricchiscono ulteriormente l’esperienza di visita. Quest’ultima si completa anche attraverso testimonianze video, estratti di film e di documentari, sia riferiti alle danzatrici che Rodin incontrò durante la sua vita e la sua carriera, sia legati alla cultura cambogiana e le sue danze.
Rodin e la danza contemporanea
L’ultimo capitolo della mostra mette in luce l’influenza duratura di Rodin sulla danza contemporanea.
Coreografi e ballerini moderni, da Elizabeth Schwartz a Anne Teresa De Keersmaeker, continuano a trarre ispirazione dalle opere di Rodin.


Il confronto visivo tra sette capolavori di Rodin – Il pensatore, L’Età del Bronzo, Donna accovacciata, Idolo eterno, Jean de Fiennes, L’uomo che cammina, Il risveglio – e sei coreografie contemporanee, concepite tra il 1990 e il 2021, evidenzia come la la lezione di Rodin oggi costituisca un ponte spazio-temporale imprescindibile tra l’Europa e le culture extraeuropee, tra l’Ottocento e il nuovo millennio, all’interno di quella contaminazione caratteristica della più recente sperimentazione artistica.
Ad accompagnare la mostra un catalogo, dal titolo “Rodin e la danza”, edito da 24 ORE Cultura, è disponibile presso il bookshop della mostra, nelle librerie e online.
Vademecum
Via Tortona 56, tel. 02/54917 (lun-ven 10.00-17.00)
25/10/2023 – 10/03/2024
Lun 14.30 -19.30 | Mar, Mer, Ven, Dom 09.30 – 19.30 | Gio, Sab 9.30-
22.30
Intero € 16 | Ridotto € 14
Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura.