BERGAMO – Palazzo Moroni, gioiello nel cuore della Città Alta di Bergamo, ha riaperto le sue porte al pubblico dopo tre anni di intensi lavori di restauro, grazie al FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano ETS e alla Fondazione Museo di Palazzo Moroni.
Acquisito dal FAI nel 2019, grazie a un accordo con la Fondazione Museo di Palazzo Moroni, il Palazzo è un’opera d’arte seicentesca che ha subito un meticoloso processo di restauro per preservare la sua storia e la sua bellezza. Originariamente appartenente alla famiglia Moroni, il Palazzo è stato donato alla Fondazione Museo di Palazzo Moroni nel 2008 dal conte Antonio Moroni.

Il restauro e le fasi di apertura
I lavori di restauro, iniziati nel 2020, hanno portato all’apertura dei giardini e dell’ortaglia nel giugno dello stesso anno. Nel 2021 si sono conclusi i lavori nella parte del palazzo caratterizzata da affreschi seicenteschi – i cui soggetti danno il nome alle sale: la Sala dell’Età dell’oro, la Sala dei Giganti, la Sala di Ercole e la Sala della Gerusalemme liberata – realizzati dal pittore cremasco Gian Giacomo Barbelli (1604-1656), che sono tra i primi e più sontuosi esempi di pittura barocca in Lombardia.
Alla fine del 2022, è iniziato il restauro delle cinque stanze che aprono al pubblico in questa occasione, frutto delle modifiche che hanno interessato il palazzo intorno al 1835, in vista del matrimonio di Alessandro Moroni con la nobile milanese Giulia Resta (1838).
L’allestimento di questi spazi, più intimi e raccolti di quelli seicenteschi, è dominato da sete preziose, ceramiche orientali e francesi, arredi laccati e in stile impero e decorazioni ad affresco che riproducono stucchi a trompe-l’oeil e si alternano a fantasiosi soggetti che prendono ispirazione dal mondo classico ed esotico.

Collaborazioni e contributi
Il restauro di Palazzo Moroni è stato possibile grazie al contributo fondamentale di Regione Lombardia, Deutsche Post Foundation, Associazione Amici del FAI, Friends of FAI e numerosi altri partner privati.
La collaborazione con enti come il Centro per la Conservazione e il Restauro La Venaria Reale ha permesso di preservare non solo la struttura architettonica ma anche gli arredi, le opere d’arte e gli apparati tessili.
In accordo con la Soprintendenza competente è stato, inoltre, avviato un piano di conservazione, con catalogazione, mappatura completa e documentazione digitale aggiornata, anche con immagini ad altissima risoluzione delle opere d’arte, realizzate per la prima volta grazie alla collaborazione con Haltadefinizione.
Il FAI ha provveduto anche all’integrazione e al riarredo di alcuni spazi aperti al pubblico che non conservavano l’allestimento originale: grazie alle numerose donazioni al FAI di arredi e oggetti da parte di privati, è stato possibile restituire agli ambienti il loro aspetto storico, applicando dove possibile un criterio filologico di integrazione, ma anche interpretando lo spirito del luogo, com’è nella tradizione del FAI e nel suo stile e metodo per la valorizzazione.

Un patrimonio accessibile a tutti
La riapertura di Palazzo Moroni mira a rendere il patrimonio culturale accessibile a tutti. Sono stati implementati supporti tattili per le persone con disabilità visiva, e a partire dal 2024, sarà disponibile una guida in linguaggio semplificato per le persone con disabilità intellettiva. Il FAI ha organizzato visite guidate in LIS per persone sorde.
Orari e Contatti
Da mercoledì a domenica, dalle 10 alle 18, con ultimo ingresso alle 17, Palazzo Moroni accoglierà i visitatori presso Via Porta Dipinta 12, Bergamo. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano ETS al telefono 035 0745270 o via email a faimoroni@fondoambiente.it.