GENOVA – Il tema della nostalgia è al centro della mostra ospitata, dal 25 aprile al 1° settembre 2024, a Palazzo Ducale di Genova, del titolo Nostalgia. Modernità di un sentimento dal Rinascimento al contemporaneo. Un affascinante percorso espositivo che, attraverso oltre centoventi opere tra dipinti, sculture, arti decorative, grafica e volumi illustrati, esplora il complesso e sfaccettato sentimento nelle sue diverse accezioni e modalità espressive.
“La Nostalgia, e la sua dimensione ‘sentimentale’ – spiega Ilaria Bonacossa, direttrice di Palazzo Ducale – sembrano oggi fuori moda; forse per il ritmo serrato della vita quotidiana soggetta a incessanti stimoli mediatici nella vertiginosa connessione digitale, oppure perché il valore del nuovo insieme alla necessità d’essere al passo con i tempi trasforma l’idea di guardare ‘indietro’ di aprirsi a spazi altri in una perdita di progresso. Siamo tutti all’inseguimento di nuove emozioni dimenticando il valore di quelle passate, per questo la scelta di Palazzo Ducale di presentare e produrre una mostra sulla Nostalgia nell’arte attraverso cinque secoli con la sua dimensione articolata e profonda diventa un segno importante, la volontà di dare spazio a un tempo del pensiero in una società incentrata solo sul cambiamento.”
Alle origini della nostalgia
La mostra si apre con il volume della Dissertatio medica de ΝΟΣΤΑΛΓΙΑ, proveniente dalla Biblioteca dell’Università di Basilea (Svizzera), che rappresenta un punto di svolta nella storia della nostalgia.
Nel 1688, il giovane medico alsaziano Johannes Hofer, durante il suo dottorato a Basilea, identificò per la prima volta la nostalgia come una nuova patologia clinica. Osservando i soldati svizzeri durante le loro trasferte militari, Hofer notò come la lontananza da casa provocasse in loro una serie di malesseri fisici e psichici. A questa condizione diede il nome di “nostalgia”, termine coniato unendo due radici greche: nóstos (ritorno) e algos (dolore).
Dalla medicina alla cultura di massa
Inizialmente connessa a una specifica condizione medica, la nostalgia assunse progressivamente un significato più ampio nel corso dei secoli. A partire dall’Ottocento, il termine iniziò ad essere utilizzato per descrivere un generico stato di sofferenza causato da un allontanamento forzato o doloroso. La nostalgia divenne così un tema ricorrente nella letteratura, nell’arte e nella cultura popolare, esplorando il desiderio di un passato perduto o di un luogo ideale.
Sebbene spesso associate, nostalgia e malinconia non sono la stessa cosa. La malinconia rappresenta una condizione di tristezza patologica con radici antiche e una precisa corrispondenza astrologica. La nostalgia, invece, pur potendo includere sentimenti di tristezza, è caratterizzata da una maggiore complessità.
Un itinerario attraverso le diverse espressioni della nostalgia
Il percorso espositivo, curato da Matteo Fochessati in collaborazione con Anna Vyazemtseva, si snoda attraverso dodici sezioni tematiche, ripercorrendo la storia della nostalgia dalla sua prima comparsa nell’età moderna fino ai giorni nostri.
Tra i temi affrontati troviamo:
- Nostalgia di casa: dalla servitù d’Israele in Babilonia ai grandi flussi migratori del passato e del presente.
- Nostalgia del paradiso: presente nell’iconografia cristiana e nella tradizione musulmana, ha ispirato la creazione di giardini e vedute bucoliche.
- Nostalgia del classico: alimentata dal vedutismo settecentesco e dalle rovine del Grand Tour, ha influenzato le ricerche espressive degli anni tra le due guerre.
- Nostalgia nell’età della propaganda: utilizzata dalle ideologie totalitarie per alimentare l’avversione verso la modernità e il desiderio di un passato idealizzato.
- Nostalgia dell’antico: che ha spinto alcuni personaggi eccentrici, come Frederick Stibbert e Evan Mackenzie, a ricreare modelli di gusto di epoche lontane.
- Nostalgia dell’altrove: legata al fenomeno dell’esotismo e ispirata dal mistero di terre lontane.
- Nostalgia negli sguardi femminili: che esprimono affetti perduti o esperienze legate al passato.
- Nostalgia della felicità: struggimento per un tempo che rimanda ai ricordi dell’infanzia e a momenti sereni del nostro vissuto.
- Nostalgia dell’infinito: quel particolare sentimento che, scaturito in epoca romantica dall’incontro con la grandiosità della natura e del cosmo, continua a ispirare il dialogo tra l’uomo e l’universo.
Capolavori in mostra
In esposizione opere di artisti di fama internazionale, tra cui Albrecht Dürer, Luca Giordano, Jean Auguste Dominique Ingres, Francesco Hayez, Giovanni Boldini, Giacomo Balla, Giorgio De Chirico, Lucio Fontana, Yves Klein e Anish Kapoor.
La mostra è accompagnata da un ricco catalogo, edito da Electa Mondadori, che approfondisce il tema della nostalgia attraverso contributi di storici, sociologi, critici letterari e storici dell’arte.
Vademecum
NOSTALGIA. Modernità di un sentimento dal Rinascimento al Contemporaneo
Genova, Palazzo Ducale, Appartamento del Doge
25 aprile – 1° settembre 2024
a cura di Matteo Fochessati in collaborazione con Anna Vyazemtseva
Orari
da martedì a venerdì, ore 11 – 19; sabato e domenica ore 10 – 19
la biglietteria chiude alle ore 18
Biglietto
intero 14€; ridotto 12€
possessori della Membership Card Ducale+: 10€
giovani dai 6 ai 18 anni: 5€
under 27, il martedì (escluso i festivi): 5€
gruppi, massimo 25 persone: 13,50€
gruppi scuole (minimo 10 – massimo 25 studenti): 5€
Progetto di allestimento e direzione lavori
Corrado Anselmi, Milano