BARGINO (FI) – Uno dei capolavori dell’architettura moderna in Italia è la cantina Antinori, situata nel Chianti Classico, a Bargino presso San Casciano val di Pesa (Firenze).
La spettacolare cantina-museo dei marchesi Antinori
Progettata da Marco Casamonti dello Studio Archea Associati ed ispirata ai tagli di Fontana, è stata inaugurata alla fine del 2012, diventando la nuova sede della famiglia dei marchesi Antinori, oggi alla ventiseiesima generazione di vignaioli.
All’avvicinarsi del visitatore la costruzione si palesa man mano, sgravata con naturalezza dal ventre della collina, esempio perfetto di integrazione nel territorio, cosa che gli è valsa nel 2014 il premio “Building of the Year” e nel 2022 il primo posto del World’s Best Vineyards, classifica internazionale delle migliori eccellenze dell’enoturismo.
Con l’inaugurazione della cantina parte della collezione di famiglia che raccoglie dipinti, ceramiche, tessuti pregiati e antichi manoscritti ha lasciato lo storico Palazzo Antinori di Firenze per trovare nuova collocazione, accessibile a chi voglia visitare la zona del Chianti Classico, alla ricerca del piacere del vino e dell’arte.
Gli Antinori legano il proprio nome alla migliore tradizione mecenatistica. La famiglia ha spesso affidato all’arte il compito di raccontare i valori e la storia della loro casata, il cui stemma è un’opera di pregio artistico, uscita agli inizi del ‘500 dalla bottega fiorentina dello scultore e ceramista Giovanni della Robbia.
“Antinori Art Project” e le commissioni annuali
I marchesi Antinori perseguono l’impegno per le arti del nostro tempo avviato con l’Antinori Art Project, collezione e piattaforma di interventi nell’ambito delle arti visive contemporanee.
In particolare, oltre allo spazio museale integrato nel percorso di visita all’interno della cantina, che ospita la storica collezione della famiglia, è stato avviato uno speciale programma di commissioni annuali, molte delle quali site-specific, rivolto a giovani ma già affermati protagonisti della scena artistica nazionale e internazionale.
Gli interventi hanno visto nel biennio 2012/2013, a cura di Chiara Parisi, il coinvolgimento di Yona Friedman, Rosa Barba e Jean-Baptiste Decavèle.
Nel 2014, con l’arrivo di Ilaria Bonacossa alla direzione artistica biennale del progetto, la partecipazione di Tomàs Saraceno che ha realizzato l’opera Biosphere 06, cluster of 3, installata nello spazio verticale dello scalone interno della cantina.
Nel 2015 la mostra Still Life Remix, dedicata all’intramontabile tema della natura morta, l’installazione dell’opera Clessidra dell’artista Giorgio Andreotta Calò; nel 2016 l’acquisizione dell’opera site-specific Giant Fruit di Nicolas Party e la commissione dell’opera Portal del Angel dello scultore Jorge Peris, un precario arco di trionfo realizzato attraverso la riappropriazione di materiali locali, come gli antichi orci di terracotta usati storicamente per conservare l’olio.
Nel 2017 è stata la volta di Stefano Arienti che, in dialogo profondo con la preziosa “Lunetta Antinori”, ovvero La resurrezione di Cristo di Giovanni della Robbia risalente al XVI Secolo, ha realizzato Altorilievo: una rielaborazione della logica compositiva dell’opera del Della Robbia.
Nel giugno 2019 la famiglia Antinori, ha presentato Untitled (Antinori), un nuovo importante progetto installativo site-specific, commissionato all’artista statunitense Sam Falls (San Diego, 1983).
“La fanciulla del west 2023”, opera di Elisabetta Benassi
In questi giorni l’ultimogenita Alessia e suo padre Piero Antinori, nella bellissima cantina-museo di Bargino, hanno inaugurato un’opera commissionata all’artista italiana Elisabetta Benassi (Roma, 1966), a cura di Ilaria Bonacossa.
La creazione inedita di Benassi “La fanciulla del west 2023”, grande e originale tappeto, è visibile al pubblico da sabato 17 giugno 2023.
Per Antinori Art Project, l’artista attraverso questo lavoro riporta alla luce un tassello della storia degli Antinori. Nel prezioso tappeto viene infatti riprodotto il telegramma che Giacomo Puccini inviò al marchese Piero Antinori in occasione della prima della sua opera lirica “La fanciulla del west”.
Nella conferenza stampa di presentazione il marchese Piero Antinori ha raccontato l’antefatto: “La fanciulla del west” di Giacomo Puccini”, nacque grazie al consiglio del suo avo omonimo Piero Antinori, che aveva sollecitato il musicista suo amico ad assistere all’opera teatrale “Girl of the golden west“ di David Belasco. Dopo averla vista, Puccini ne fu così entusiasta che si precipitò ad attivare i librettisti Zangarini e Civinini affinché con lui si prodigassero a trasformarla in libretto d’opera.
Tre anni più tardi “la Fanciulla del West “di Giacomo Puccini andava in scena al Metropolitan di New York. Era esattamente il 10 dicembre 1910, data nella quale Puccini inviò all’amico Antinori, in segno di riconoscenza, quel telegramma oggi adagiato all’ingresso della spettacolare cantina Antinori.
Il telegramma originale è custodito dalla famiglia, insieme a un corposo carteggio, a testimonianza di un’amicizia storica. Nelle parole di Elisabetta Benassi: “Ho realizzato una serie di tappeti partendo da alcuni telegrammi che nel corso degli anni (dal 2009 a oggi) ho trovato. Tra questi l’ultimo nell’Archivio Antinori. Spedito da Puccini da NY a Firenze annuncia il trionfo de La Fanciulla del West. È noto che pianoforte e grilletto fossero le grandi passioni di Puccini. Probabilmente i lunghi agguati solitari in attesa di avvistare le prede, le ore passate in solitudine nella campagna toscana sono stati il perfetto contesto per elaborare le fantasie creative di Puccini”.
“Torre del Lago – continua l’artista – era il luogo speciale nel quale il compositore desiderava rifugiarsi e tornare dopo le sue tournée in giro per il mondo; così come la Maremma, dove fu ospite habitué a Bolgheri, dagli amici Piero Antinori e Giuseppe della Gherardesca, anch’essi cacciatori. Mi piace pensare che da questi luoghi, simili a quelli in cui sorge la cantina Antinori nel Chianti Classico, sia nata l’ispirazione per questa opera lirica. Oggi quel telegramma diventa un grande tappeto, un oggetto quotidiano, un segno trasmesso dalle moderne utopie del ‘900 alla nostra epoca; una sorta di “macchina” del tempo, un ponte che collega il passato al presente”.
Elisabetta Benassi, artista poliedrica, indaga le storie dei luoghi e delle persone creando installazioni, opere su carta, fotografie, sculture e video.
Erede della tradizione concettuale realizza lavori poetici e suggestivi presentati con un linguaggio formalmente rigoroso e sottilmente ironico dando vita a inaspettate performance interpretate in prima persona.
“I miei lavori nascono dalla relazione con un luogo, con la sua storia. Non ho un materiale prediletto. Mi interessa creare dei cortocircuiti spazio-temporali nei quali il presente si rivela un residuo, un’impronta di un passato o di un futuro che credevamo di aver archiviato e che invece ritorna. Guardare le cose una seconda volta, guardarle in controluce, metterne in luce la struttura nascosta…” spiega l’artista.
Vademecum
Cantina Antinori nel Chianti Classico
Via Cassia per Siena, 133 Località Bargino
50026 San Casciano in Val di Pesa, Firenze
Orari visite guidate (solo su prenotazione)
Orario estivo (da aprile a ottobre): tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.30
Orario invernale (da novembre a marzo): dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 17.30. Sabato e domenica dalle 10.00 alle 18:00
È possibile accedere alla struttura dalle ore 09.45 fino a un’ora prima della chiusura.
Prenotazioni
Online dal sito www.antinorichianticlassico.it
Informazioni
E-mail: visite@antinorichianticlassico.it
Telefono: +39 055 2359700
Gli accessi alla cantina, al negozio e al ristorante da parte del pubblico senza prenotazione possono essere limitati in caso di alta affluenza o di eventi privati.
Orari del ristorante Rinuccio 1180
Dalle 12:00 alle 16:00
Aperto tutti i giorni.
E-mail: rinuccio@antinorichianticlassico.it
Tel. +39 055 2359720
Come raggiungere la cantina
A 15 km da Firenze in direzione Siena, sulla superstrada Autopalio, uscita Bargino