CAGLIARI – A pochi giorni dall’inizio della nuova campagna di scavi nella parte meridionale del sito della necropoli nuragica di Mont’e Prama, avviata dalla Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano e Sud Sardegna, sono emersi altri due torsi e frammenti di due nuove statue.
Le due sculture, identificate come “pugilatori del tipo Cavalupo”, per il grande scudo flessibile avvolto davanti al tronco, sono del tutto simili a quelle recuperate a pochi metri di distanza nel 2014 ed ora esposte nel Museo civico di Cabras.

“I due grossi e pesanti blocchi dei torsi – ha spiegato la Soprintendente, Monica Stochino – avranno bisogno di tempo per essere liberati dal sedimento che li avvolge e perché possa essere approntato quanto è necessario per il recupero in sicurezza”. “Il ritrovamento – ha aggiunto – premia la costanza e la validità del metodo archeologico di esplorazione progressiva attraverso fasi di sondaggio preliminare e di indagine sistematica, misurate ed eseguite nei modi e nei tempi consentiti dalla disponibilità delle risorse e dalla parallela elaborazione dei progetti di scavo, restauro ed esposizione dei reperti e di valorizzazione del sito”.
Si tratta di una “scoperta eccezionale” – ha rimarcato il Ministro della Cultura, Dario Franceschini – “alla quale ne seguiranno altre, a conferma del significativo impegno del Ministero su questo sito straordinario, che non ha eguali nel Mediterraneo. Il ritrovamento di altri due Giganti, infatti, avviene a poco meno di un anno dalla nascita della Fondazione che vede il MiC, il Comune di Cabras e la Regione Sardegna impegnati nella valorizzazione di una delle maggiori testimonianze di un’antica civiltà mediterranea. Due nuove gioielli si aggiungono così a questo gruppo statuario dal fascino misterioso, capace di attirare l’attenzione del mondo intero”.
L’attuale intervento di scavo è condotto dagli archeologi Alessandro Usai e Maura Varigiu, dall’antropologa Francesca Candilio, dalla restauratrice Georgia Toreno e dall’architetto Elena Romoli. La Fondazione Mont’e Prama, presieduta da Anthony Muroni, è nata il 1 luglio 2021 con la firma dell’atto costitutivo da parte del Ministro Franceschini, del Presidente della Regione Autonoma della Sardegna, Christian Solinas, e del Sindaco di Cabras, Andrea Abis. Il Ministero della cultura ha conferito alla Fondazione il complesso delle sculture di Mont’e Prama; l’immobile realizzato in funzione dell’ampliamento del Museo Archeologico di Cabras; l’area archeologica di Tharros, la Torre di San Giovanni e l’ipogeo di San Salvatore. È attualmente in corso la procedura di selezione per il primo direttore della Fondazione.
I fondi destinati ai cantieri di scavo
Il cantiere in corso, finanziato dalla Soprintendenza con 85.000 euro, durerà tutta la primavera, mentre è già pronto il progetto per il prossimo intervento di ben maggiore importo, 600.000 euro, che vedrà affiancati la Soprintendenza come ufficio di direzione scientifica e tecnica e il Segretariato Regionale del MiC come stazione appaltante. Segretariato e Soprintendenza, inoltre, stanno per avviare un intervento ancor più ambizioso, per un importo di 2,8 milioni di euro, che comprende il restauro delle sculture rinvenute dal 2014 al 2016. A queste risorse, insieme ai 3 milioni di euro destinati all’ampliamento del Museo Archeologico di Cabras nell’ambito del programma d’interventi previsti dal Piano strategico ”Grandi Progetti Beni culturali” annualità 2015/2016, si sommano inoltre 4,15 milioni di euro per il sito di Tharros, sempre nel comune di Cabras.