TRENTO – Con circa 400 opere tra dipinti, sculture, documenti e materiali d’archivio, il MART di Rovereto torna a esplorare l’arte del Ventennio fascista.
Tra propaganda e capolavori
La mostra, dal titolo Arte e Fascismo ideata da Vittorio Sgarbi, indaga uno dei periodi più complessi della storia italiana. Un’esposizione che, lungi dall’essere una semplice rassegna artistica, si propone di analizzare il rapporto tra regime fascista e produzione artistica, svelando i meccanismi di propaganda e le contraddizioni di un’epoca buia.
Diversamente da altri regimi totalitari che imposero un gusto artistico univoco, il fascismo si appropriò di diverse correnti artistiche già esistenti, piegandole ai propri fini propagandistici. Accanto a persistenti echi futuristi, troviamo il “ritorno all’ordine” del Novecento italiano, promosso da Margherita Sarfatti. Un ritorno alla tradizione che si declinò in diverse forme, dalla riscoperta dei maestri antichi all’arte di regime volta a costruire il consenso.
La complessità del rapporto tra artisti e regime
La mostra esplora il rapporto sfaccettato tra artisti e potere. Figure come Depero e Sironi, dichiaratamente fasciste e sostenitrici del Duce, coesistono con artisti meno allineati, ma comunque presenti nel panorama artistico italiano. Un intreccio di posizioni che rivela la complessità del periodo storico.
L’architettura come strumento di affermazione del regime
L’esposizione pone l’accento sul ruolo dell’architettura come strumento di affermazione del regime fascista. I nuovi luoghi del potere, caratterizzati da un linguaggio che mescola classicismo e razionalismo, divennero simboli della potenza italiana. L’architettura, la scultura e l’arte murale si intrecciarono per creare un’estetica celebrativa al servizio del regime.
Tra pittura, scultura, documenti e materiali d’archivio, il percorso espositivo presenta opere di artisti e architetti come Mario Sironi, Carlo Carrà, Adolfo Wildt, Arturo Martini, Marino Marini, Massimo Campigli, Achille Funi, Fortunato Depero, Tullio Crali, Thayaht, Renato Bertelli, Renato Guttuso. Provenienti da collezioni pubbliche e private, le opere dialogano con alcuni dei grandi capolavori del MART e con numerosi materiali provenienti dai fondi dell’Archivio del ‘900.
Le otto sezioni:
- Novecento italiano
- L’immagine del potere
- Futurismo. Celebrare l’azione
- Arte monumentale
- L’architettura e il rapporto con le arti
- Nuovi miti
- Il sistema delle arti
- La caduta della dittatura
Come sottolinea la curatrice Emanuela Adinolfi: “La mostra Arte e Fascismo racconta di un fiorire delle arti nonostante il terreno politicamente inquinato in cui attecchirono. Durante il ventennio molti sono gli artisti che riuscirono a creare dei capolavori straordinari che sono qui in mostra e che vediamo regolarmente esposti nelle sale più importanti dei musei italiani e all’estero“.
L’allestimento e il catalogo
L’allestimento della mostra è stato curato da Baldessari e Baldessari, mentre il catalogo, edito da L’Erma di Bretschneider, accompagna i visitatori in un viaggio ancora più profondo all’interno del Ventennio fascista.
Il catalogo include saggi di alcuni tra i maggiori studiosi del periodo, un’introduzione di Vittorio Sgarbi, i testi delle curatrici della mostra e dei ricercatori dell’Archivio del ‘900 del MART.
Vademecum
Mart Rovereto
Corso Bettini, 43
38068 Rovereto (TN)
T.+39 0465 670820
T.+39 0464 438887
info@mart.trento.it
www.mart.trento.it
Orari
mart-dom 10.00-18.00
ven 10.00-21.00
lunedì chiuso
Tariffe
Intero 15 Euro
Ridotto 10 Euro
Gratuito fino ai 14 anni e persone con disabilità