Una selezione di 90 opere evidenziano i nuovi linguaggi dell’arte emersi in Italia, dagli anni cinquanta ai primi anni novanta del Novecento.
IVREA – Prende il via, sabato 11 febbraio, al Museo Civico P.A. Garda di Ivrea, la mostra Astrattismo e Informale nella Collezione Olivetti e nella Collezione Civica, che rientra nell’ambito del ciclo espositivo “Olivetti e la Cultura nell’Impresa responsabile”, avviato nel 2021.
Astrattismo e Informale
La mostra trae avvio con opere di Picabia, Balla e Kandiskij e Mirò, con rimandi al futurismo e alle radici variegate dell’astrattismo.
L’Astrattismo, nelle sue varie forme, rifugge dalla rappresentazione della realtà fenomenica, e lascia spazio alla fenomenologia dell’inconscio, ai simboli dello spirito, negando o stravolgendone le forme.
Nel dopoguerra, artisti tra cui Wols, suggestionati dalle ricerche della psicoanalisi, dall’indagine surrealista dell’automatismo e dalla filosofia esistenzialista, cominciano a perseguire sistematicamente la negazione della forma come entità chiaramente definita, disegnata e progettata, per far emergere, invece, gli impulsi individuali più inconsapevoli. Nasce l’arte informale che non vuole infatti rappresentare forme e fenomeni esterni. Alla centralità della forma l’artista preferisce dunque la centralità della materia.

Un confronto tra collezione aziendale e collezione pubblica
L’esposizione non ha lo scopo di illustrare l’evoluzione sfaccettata e variegata dei vari movimenti e gruppi che si sviluppano a partire dal dopoguerra e sino alla soglia degli anni novanta del Novecento, ma di portare alla luce le scelte consapevoli o talvolta la casualità che ha determinato l’acquisto o la donazione di alcune opere significative.
La rassegna presenta opere di maestri come Piero Dorazio, Mario Lattes, Alvaro Monnini, Mattia Moreni, Emilio Scanavino, Sergio Vacchi.
Alla seconda metà degli anni cinquanta risalgono anche le opere di Eva Fischer, Ennio Morlotti e Tancredi Parmeggiani. Gli anni sessanta trovano rappresentazione in opere di artisti di tendenze molto diverse tra cui Ettore Fico, Piero Ruggeri e Giorgio Ramella.
Non mancano collegamenti con una visuale allargata e più internazionale attraverso le personalità di Pierre Alechinsky e Hans Hartung.
Un nucleo di opere di Tony Arch che costituiscono un’importante donazione al museo civico eporediese e ci conducono alla soglia degli anni duemila.
Per il Sindaco, Stefano Sertoli, “il dialogo tra le opere della Collezione Olivetti e della Collezione Civica è sicuramente un modo per la valorizzazione reciproca”.
“La sensibilità e l’attenzione dell’Azienda Olivetti a percepire i cambiamenti che avvenivano nella società e nelle esperienze artistiche – afferma l’Assessore alla Cultura, Avv. Costanza Casali – è stata fondamentale affinché vi fossero acquisizioni di opere che esulavano dalla rappresentazione reale degli oggetti traendo spunto dalla scienza, tecnologia e filosofia, riflettendo anche le ansie della società”.
“Le opere di arte astratta e informale, italiane e internazionali – sottolinea Gaetano di Tondo, Presidente Associazione Archivio Sorico Olivetti e VP, Direttore Comunicazione e Relazioni Esterne Olivetti – sono un altro tassello di questo lungo racconto che ribadisce il valore della cultura come strumento strategico dell’impresa e come fattore di crescita culturale della società”.
Vademecum
Astrattismo e Informale nella Collezione Olivetti e nella Collezione Civica
Museo Civico P.A. Garda di Ivrea
11 febbraio – 26 marzo 2023
dal martedì a domenica dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18.
Nei giorni di Carnevale il museo resterà chiuso da domenica 19 a martedì 21 febbraio 2023.
Info: www.museogardaivrea.it
tel. 0125410512