FIRENZE – E’ online da qualche giorno una petizione lanciata dall’Associazione degli Amici della Galleria dell’Accademia di Firenze, nata nel 2017, per sostenere le attività del museo, attraverso la quale si chiede al ministro dei beni e delle attività culturali Alberto Bonisoli di revocare la decisione di annullamento dell’autonomia della Galleria.
Infatti secondo la nuova riforma del Mibac la Galleria dell’Accademia di Firenze, tra i più importanti e visitati musei statali italiani, potrebbe perdere l’autonomia, ottenuta nel 2014 con la Riforma Franceschini. “A seguito di questa riforma – si legge nella petizione – si sono apprezzati evidenti e oggettivi risultati positivi, in termini culturali e gestionali. Ci saremo aspettati che il ministero proseguisse in questa direzione, guidato da una volontà di continuazione e di ulteriore miglioramento”.
Il presidente dell’Associazione Fausto Calderai, in una lettera aperta al ministero, scrive anche : “Possiamo supporre che la riforma precedente necessiti di correzioni e migliorie, tuttavia riteniamo che ogni intervento dovrebbe essere guidato da una volontà di continuazione. Da cittadini, prima di tutto, abbiamo sperimentato come l’interruzione improvvisa, la cancellazione del lavoro svolto in precedenza già con risultati vantaggiosi, sia dannoso per la comunità. Da sostenitori di questo importante museo e delle sue collezioni, abbiamo imparato che una gestione caratterizzata da autonomia favorisce e semplifica gli scopi primari della tutela, conservazione e promozione”.
Tra i risultati, derivati dall’autonomia, che vengono evidenziati, ci sono: la capacità di far fruire il bene culturale in sicurezza da un numero di persone che si è incrementato notevolmente da 1.415.317 nel 2015 a 1.719.645 nel 2018; la difesa dell’immagine del David; per la prima volta in Italia una corte di giustizia si è pronunziata a favore della tutela dell’immagine di una bene di stato, spesso utilizzata per fini tutt’altro che nobili; il controllo sulle gestioni dei servizi appaltati che non erano più stati sottoposti al vaglio di una gara da ventuno anni; l’acquisizione di nuove opere d’arte; la trasparenza di un bilancio annuale.
Sempre nella petizione, con la quale l’Associazione intende quinid invitare la politica a una più approfondita riflessione, è scritto: “Da sostenitori di questo importante museo e delle sue collezioni, abbiamo imparato che una gestione caratterizzata da autonomia favorisce e semplifica gli scopi primari della tutela, conservazione e promozione”.