Intorno a mezzogiorno di venerdì 22 dicembre Banksy pubblica sulla sua pagina Instagram la foto di un cartello stradale, il classico segnale di “stop” che si incontra agli incroci, su cui spiccano tre aerei in assetto di guerra in volo. È il metodo frequentemente utilizzato dall’artista inglese per annunciare al mondo una nuova ora e soprattutto per decretarne l’autenticità. Neanche un’ora dopo, a Londra, due uomini, uno su una bicicletta elettrica, l’altro a piedi, si sono precipitati sul posto e uno di loro ha rimosso rapidamente il cartello con un tronchese.
É la cronaca del furto del momento, quello di cui tutti parlano, ripreso da decine di fotografi improvvisati, soprattutto curiosi che erano accorsi all’incrocio tra all’incrocio tra Southampton Way e Commercial Way per ammirare l’improvvisa apparizione dell’opera, così come annunciata pubblicamente dal suo autore, e che invece si sono trovati ad essere involontari testimoni dell’ennesimo furto di una creazione di Banksy.
L’uomo autore del furto, una giacca rossa ben visibile mentre si arrampica su una bicicletta tenuta ferma da un complice, dopo aver divelto l’opera è fuggito velocemente portandosi dietro il segnale staccato dal suo palo di sostegno e lasciando sul marciapiedi le tronchesi con cui era accorso sul posto, pronto per il furto. I passanti, sbalorditi, non hanno potuto far altro che assistere alla scena. Qualcuno, come si vede da alcuni video, ha provato a chiedere ai due cosa stessero facendo, senza ovviamente ottenere nessuna risposta.
Non è la prima volta che accade: in passato è già stata rubata l’opera realizzata sulla porta del Bataclan, a Parigi, realizzata dall’artista per rendere omaggio alle vittime dell’attacco del 2015, e con un’altra rubata in Ucraina, alle porte di Kiev. Anche il tema dell’opera, gli aerei militari in volo, non è la prima volta che appare: in Civilian Drone Strike, del 2017, Banksy aveva già proposto il tema di tre aerei militari in volo su un disegno sotto di loro nel quale si poteva vedere una casa in fiamme e, di fianco, una bambina che piangeva.