BERGAMO – Dal 1 dicembre, il Museo del Cinquecento nel Palazzo del Podestà a Bergamo Alta ospita la mostra Le Mura nella Storia. Tesori di una città-fortezza del Rinascimento, che chiude l’anno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura e segna una nuova fase nel percorso di valorizzazione delle Mura, diventate patrimonio dell’Umanità nel 2017.

«Le Mura – afferma Giorgio Gori, Sindaco di Bergamo – sono uno dei tratti identitari della città di Bergamo, luogo del cuore per tanti bergamaschi, struttura che affascina ogni giorno centinaia di visitatori e turisti provenienti da tutto il mondo. Oltre al grande lavoro di restauro che abbiamo avviato in concomitanza con il riconoscimento UNESCO, il Comune di Bergamo si è affidato inoltre al Museo delle Storie di Bergamo per valorizzare e divulgare la storia di questo straordinario patrimonio della nostra città. Da questa sinergia, in questo speciale 2023, anno di Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura, son nati “PanoramaMura”, progetto che ha costruito un percorso storico diffuso che si dipana lungo tutto il versante sud delle Mura, e la mostra di Palazzo della Ragione, iniziativa che intende sottolineare ancora una volta il grande significato della nostra cinta muraria, attraverso la creazione di un percorso espositivo frutto di un lungo lavoro di ricerca che il Comune di Bergamo ha voluto sostenere fin dal 2018. La storia delle Mura è la nostra storia, evolve con chi la frequenta e la abita. A noi il compito di preservarne gli spazi, per poterli offrire intatti alle nuove e future generazioni».

La storia delle Mura di Bergamo
Curata da Roberta Frigeni, Nicholas Fiorina e Giulia Todeschini, la mostra è allestita in Palazzo del Podestà come un’estensione ideale del Museo del Cinquecento. Attraverso quattro sezioni, i visitatori potranno conoscere la storia della progettazione e realizzazione della fortezza di Bergamo.
Il percorso offre una panoramica non solo della storia locale ma anche della posizione strategica della fortezza nella difesa territoriale della Repubblica di Venezia. La rassegna consente, inoltre, di leggere le Mura come espressione della cultura architettonica rinascimentale e di conoscere l’organizzazione militare della città e del suo territorio, un avamposto occidentale della Terraferma veneziana.

Il cantiere rinascimentale: 1561-1588
La sezione finale della mostra trasporta i visitatori nel cantiere delle Mura, un luogo dove ingegneri, architetti militari, tagliapietre e altri artigiani hanno dato vita a questo gioiello dell’architettura militare rinascimentale in poco meno di trent’anni.
50 opere d’arte in mostra
Le fasi di progettazione e realizzazione delle Mura sono illustrate attraverso 50 testimonianze, tra cui disegni, manoscritti, cartografie, libri a stampa, armi antiche, e strumenti scientifici. Opere d’arte come la Carta del Bergamasco (1586) e la Carta del Bresciano (1591) di Cristoforo Sorte, due opere cartografiche di eccezionale qualità artistica, oltre che di imponenti dimensioni (ciascuna misura infatti più di 3 metri di altezza), che si mostrano per la prima volta a Bergamo in tutta la loro magnificenza.

Un allestimento scenografico di eccellenza
Alessandro Bettonagli Entertainment Architecture ha progettato un allestimento scenografico che evoca l’architettura monumentale delle Mura stesse. Elementi scenografici immergeranno i visitatori nella vita di un cantiere del Cinquecento, trasportandoli indietro nel tempo.
Installazioni multimediali: un’esplorazione virtuale delle Mura
Due installazioni multimediali arricchiscono ulteriormente l’esperienza. La prima consente ai visitatori di navigare le carte del Bergamasco e del Bresciano di Cristoforo Sorte, esplorando la geografia dettagliata attraverso sofisticati touch da 55 pollici. La seconda, ideata dal Dipartimento di Ingegneria e Scienze Applicate dell’Università degli studi di Bergamo, offre una suggestiva ricostruzione 3D del Baluardo e della Cannoniera di San Michele, catapultando i visitatori nei sotterranei della fortezza.

Gli eventi collaterali
La mostra, promossa e organizzata dal Museo delle storie in collaborazione con il Comune di Bergamo e il Segretariato Unesco di Bergamo, con il prezioso supporto scientifico dell’Università degli Studi di Bergamo, non si ferma alle opere esposte ma offre un ricco calendario di percorsi guidati, visite teatralizzate e iniziative per scuole e famiglie. Curato dai Servizi Educativi del Museo delle storie, accompagnerà il pubblico fino al 17 marzo 2024.