CATANIA – Dal 2 giugno fino al 6 ottobre 2024, Catania accoglie Caravaggio. La verità della luce, una mostra organizzata da Associazione MetaMorfosi, in collaborazione con Demetra Promotion, curata dal Professor Pierluigi Carofano.
Sono 36 i capolavori in esposizione, tra cui opere autografe di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio, (Milano 1571 – Porto Ercole 1610) che arrivano in Sicilia per la prima volta.
“Un progetto scientifico – afferma Enrico Trantino, Sindaco di Catania, il cui spessore consentirà di intercettare un pubblico eterogeneo e desideroso di scoprire insieme a noi la “verità della luce” e l’immaginario entro al quale sono nate le straordinarie opere di Michelangelo Merisi e dei suoi numerosi epigoni, allievi, imitatori, che hanno contribuito a diffonderne nel mondo il mito e l’alone di mistero che accompagna ogni uscita pubblica dei dipinti a lui attribuiti”.
L’Ex Monastero Santa Chiara
La mostra è ospitata presso la Pinacoteca dell’ex Monastero Santa Chiara, uno spazio recentemente restaurato e restituito alla città. Si tratta di un luogo suggestivo, per decenni sede dell’anagrafe comunale e dell’archivio storico, che ora si prepara a rivivere come gioiello architettonico e culturale offrendo, in questa occasione, una cornice ideale per le opere di Caravaggio.
La mostra
Il percorso espositivo è un viaggio nell’intera carriera di Caravaggio, dalle sue prime opere lombarde ai capolavori romani e napoletani, fino alle ultime tele. Accanto ai dipinti del maestro, la mostra presenta una selezione di opere di artisti che subirono la sua influenza, tra cui Orazio Gentileschi, Guercino, Annibale e Ludovico Carracci, Simone Peterzano, Cavalier d’Arpino, Mattia Preti, Luca Giordano, Giovanni Baglione, Fede Galizia e Orsola Maddalena Caccia.
Theodoor Rombouts Autoritratto in veste di suonatore di liuto c. 1625-1630 olio su tela, cm 111×98 Pisa, collezione Molea
Come evidenzia il curatore Pierluigi Carofano, l’esposizione ha un duplice obiettivo: presentare al grande pubblico una selezione di opere di Caravaggio, dalla sua formazione milanese fino agli ultimi anni della sua vita, e offrire nuovi spunti di “riflessione sullo stile e sul significato delle opere di Caravaggio e dei caravaggeschi, rivolte nello specifico alla comunità scientifica attraverso lo strumento del catalogo“.
In mostra sono presenti tre dipinti autografi di Caravaggio: Il ragazzo morso da un ramarro, San Sebastiano e Il Cavadenti. Il San Sebastiano, opera esposta in Italia per la prima volta da quando è stata dichiarata autografa di Caravaggio nel 1990, ha una storia complessa di acquisizioni e trasferimenti, meticolosamente ricostruita dagli studiosi.
Il ragazzo morso da un ramarro è un dipinto allegorico sulle pene d’amore che fa comprendere l’integrazione del giovane Caravaggio nei circoli culturali romani. Il Cavadenti, proveniente dalla Galleria Palatina di Palazzo Pitti, è un quadro che, come rammenta Carofano, si caratterizza sia per l’aspetto grottesco dei personaggi che per il tema trattato in modo crudo. È legato alla fase estrema della produzione di Caravaggio e quindi anche alla Sicilia.
Caravaggio e i caravaggeschi
Un’attenzione particolare viene dedicata al rapporto tra Caravaggio e i “caravaggeschi”, artisti che seguirono il suo stile e ne diffusero l’influenza in tutta Europa, dopo la sua morte nel 1610. Opere di Luca Giordano e Mattia Preti testimoniano la vivacità e l’evoluzione del caravaggismo all’interno della rivoluzione barocca.
Tra le opere dei caravaggeschi spiccano La Derisione di Cristo di Matthias Stom, Sansone e Dalila di Giovanni Baglione e la deliziosa Natura morta di pere di Fede Galizia.
Due dipinti di Jusepe de Ribera, San Girolamo e la tromba del giudizio e Il Profeta confermano la duratura eredità dell’impronta caravaggesca. La presenza di opere di artisti contemporanei di Caravaggio, come L’Incredulità di San Tommaso e La Cattura di Cristo, provenienti dalla Galleria degli Uffizi, permette di cogliere le diverse interpretazioni del suo stile e la sua influenza sui differenti artisti del tempo.
“Il caravaggisimo – sostiene Pietro Folena, Presidente dell’Associazione MetaMorfosi – è stata una tendenza che ha segnato tutta l’arte del ‘600 e che ha sconvolto ogni canone preesistente. Questa mostra non è semplicemente l’ennesimo tributo alla figura di uno dei più grandi artisti della storia italiana ed europea, ma, soprattutto, un’operazione scientifica che intende portare al pubblico il risultato di una ricerca, svolta dal curatore Pierluigi Carofano e dal comitato scientifico da lui guidato, in cui si evidenzia il clima culturale, sociale, politico, che ha permesso la nascita di un fenomeno tanto ampio e profondo che se fosse accaduto nel Novecento avremmo parlato di “movimento artistico”. Caravaggio e i suoi tantissimi seguaci, dall’Italia alla Spagna ai Paesi Bassi, costruirono un nuovo modo di vedere il mondo attraverso gli occhi della pittura“.
La mostra è patrocinata dal Ministero della Cultura, dalla Presidenza Commissione Cultura della Camera dei Deputati, dall’ARS Assemblea Regionale Siciliana, dalla Regione Siciliana e dalla Città Metropolitana di Catania.
Vademecum
Caravaggio. La verità della luce
Pinacoteca dell’ex Monastero di Santa Chiara, Catania
dal 2 giugno al 6 ottobre 2024
Orari:
tutti i lunedì, martedì, mercoledì e giovedì dalle ore 10.00 alle 20.00
venerdì, sabato e domenica dalle ore 10.00 alle 21.00
Ingresso:
15€ biglietto intero
12€ biglietto residenti a Catania
10€ biglietto ridotto
8€ biglietto per bambini da 6 a 12 anni