TORINO – Pochi mesi dopo aver inviato due nano-opere d’arte verso la Luna, l’artista e creative researcher torinese Alessandro Scali torna con un progetto che ridefinisce il rapporto tra arte e tecnologia. Si tratta di Catherine Gipton, la prima curatrice d’arte virtuale creata con l’intelligenza artificiale.
L’esperienza con la mostra “Utopie Realiste”
Scali, Direttore Creativo di Tembo, agenzia del gruppo Migma, ha dato vita a questa innovativa figura che ha già un incarico professionale reale: curatrice ufficiale della mostra Utopie Realiste, organizzata da Paratissima nell’ambito della Biennale Tecnologia.
Catherine Gipton ha selezionato e valutato oltre 100 opere d’arte, fornendo un’interpretazione approfondita grazie all’uso dell’intelligenza artificiale. Il risultato è un’esposizione che sfida le convenzioni artistiche tradizionali e i confini tra umano e macchina.
Scali spiega: “Catherine è nata per sperimentare liberamente con l’intelligenza artificiale. Ogni suo saggio sorprende, sollevando domande sul confine tra umano e macchina, e sul potenziale dell’IA nell’arte”.
Approfondimento e confronto
È possibile approfondire ulteriormente il progetto venerdì 19 aprile alle 18:30 presso gli uffici Migma (Piazza Paleocapa 2, Torino) per un incontro con Alessandro Scali e Laura Tota, Senior Curator di Paratissima, in cui in due professionisti si confronteranno in un dialogo aperto sul ruolo dell’intelligenza artificiale nell’arte contemporanea.