ENNA – Sono passati 83 anni dalla sua scoperta e, finalmente, dopo una lunga storia piuttosto travagliata, la testa marmorea di Cesare Ottaviano Augusto, “il più bel ritratto mai eseguito e conservato in Sicilia”, il 28 agosto 2021, tornerà “a casa”, nella cittadina di Centuripe, in provincia di Enna, dove fu rinvenuta il 30 aprile del 1938.
Il rientro di questo splendido e raffinatissimo reperto archeologico, dalle evidenti influenze ellenistiche, è stato fortemente voluto dal sindaco Salvatore La Spina che, sin dalla sua elezione (ottobre 2020), ha considerato la ricollocazione della statua augustea nel Museo Archeologico Regionale di Centuripe tra gli obiettivi primari del suo mandato.
ArteMagazine ha raggiunto telefonicamente il primo cittadino che ha raccontato come si è giunti a questo favorevole e importante epilogo.
Centuripe città augustea dalla storia millenaria
Arroccata su una collina, in provincia di Enna, Centuripe ha una storia millenaria che parte dal neolitico, come testimoniano i molteplici reperti archeologici, ma che vede un periodo di particolare splendore durante l’Impero Romano. Sembra infatti che “una potente famiglia centuripina avesse strette relazioni con quella Imperiale. Avendo inoltre Centuripe appoggiato Cesare Ottaviano Augusto (27 a.C – 14 d.C), nella guerra contro Sesto Pompeo in Sicilia (Guerra del Triumvirato), riuscì ad ottenere alcuni particolari privilegi da parte dell’Imperatore. Divenne una città franca – spiega La Spina – “senza l’obbligo di pagare le tasse a Roma e, quindi, a tutti gli effetti una ‘città augustea’, sotto l’influenza e l’amicizia dell’Imperatore romano”.
I primi scavi a Centuripe, nel versante sud, iniziarono negli anni Venti del Novecento e, precisamente nel 1923, venne rinvenuta un’area adibita proprio al culto di Cesare Augusto. “Fu ritrovato un gruppo scultureo che adornava l’area degli Augustales (addetti al culto del fondatore dell’Impero nelle città municipali e nelle colonie, ndr), dove probabilmente era presente anche un altare con una statua in onore dell’Imperatore”.
La Testa di Augusto: un ritrovamento casuale e una travagliata storia per la collocazione di un reperto davvero unico
Il ritrovamento del ritratto marmoreo di Augusto, 15 anni dopo quello del gruppo scultoreo, fu del tutto casuale. “Avvenne nel 1938, durante la costruzione di quattro piloni destinati a sorreggere un tratto di strada sovrastante l’area archeologica. La testa si presentava priva del busto, ma le sue raffinate fattezze catturarono immediatamente l’attenzione degli esperti che compresero di trovarsi dinnanzi a un reperto unico, un’opera che per bellezza supera qualsiasi ritratto mai trovato dell’Imperatore Augusto” – Sottolinea La Spina.
Dopo il rinvenimento, nonostante l’opposizione della cittadinanza “che addirittura insorse bloccando le strade pur di evitarne il trasferimento”, la testa di Augusto fu portata a Siracusa, malgrado Centuripe avesse già dagli anni ’20 un proprio museo, l’Antiquarium Comunale. Tuttavia, considerata l’avversa reazione dei cittadini, “venne stipulato una sorta di accordo con la Sovrintendenza di Siracusa, secondo il quale la testa di Augusto sarebbe stata custodita ed esposta nel Museo di Siracusa fino al totale completamento del nuovo Museo Archeologico in costruzione a Centuripe”.
Centuripe – spiega il Sindaco – “è una delle poche città in Italia ad avere un museo costruito ad hoc”. Spesso, infatti, “i musei vengono realizzati all’interno di Palazzi o vecchi conventi riadattati”. In questo caso, l’apposita costruzione di un museo sottolinea invece la rilevante importanza archeologica del luogo che, nonostante sia stato depredato nel tempo dai “tombaroli”, conserva una significativa quantità di reperti, dal neolitico al tardo impero.
Il Museo di Centuripe viene realizzato con notevole ritardo ed inaugurato solo nel 2000, “ma ormai la collezione, tra cui la Testa di Augusto, era stata storicizzata e Siracusa ne rivendicava la proprietà. Non c’è stata quindi nessuna possibilità di riportare la scultura a Centuripe, se non in seguito a un prestito temporaneo di soli tre mesi, nel 2011”. L’esposizione dell’opera ottenne un grandissimo successo di pubblico, facendo incrementare notevolmente le visite al Museo Archeologico. Purtroppo – evidenzia il Sindaco – la scultura, “che doveva essere collocata in una specifica sezione del Museo Paolo Orsi di Siracusa, di fatto è sempre rimasta nei depositi e non è mai stata esposta”. E’ stata, tuttavia, portata in giro per il mondo, nel 2006 a Berlino, nel 2013-14 a Roma alle Scuderie del Quirinale e, sempre nel 2014, al Museo Archeologico di Spoleto”.
Il ritorno a casa della Testa di Augusto grazie a un protocollo d’intesa
“Quando sono diventato sindaco, nell’ottobre del 2020, uno dei miei obiettivi era proprio ridare la sua originaria collocazione a questa opera, nel luogo del suo ritrovamento”. In poco più di un anno e mezzo, La Spina è quindi riuscito nel suo intento ed infatti il ritratto di Augusto tornerà il 28 agosto.
“Il mio interlocutore è stato Alberto Samonà, l’Assessore regionale per i Beni culturali e l’Identità siciliana che, grazie alla sua sensibilità e attenzione nei confronti dei territori, ha appoggiato il mio progetto. Con il Direttore del Parco Archeologico di Siracusa, Carlo Staffile e con la direttrice del Parco Archeologico di Catania, Gioconda Lamagna, siamo giunti a un protocollo d’intesa destinato a fare scuola”. La proprietà dell’opera, infatti, rimarrà al Museo di Siracusa, mentre il Museo Archeologico di Centuripe esporrà per cinque anni (ma forse potrebbero essere anche di più) la testa di Augusto insieme ad altri reperti. Si creerà dunque una sezione del Museo Paolo Orsi nel museo di Centuripe.
Il Museo di Siracusa diventerà una sorta di museo diffuso, un progetto piuttosto inedito in Italia, fatta eccezione per gli “Uffizi Diffusi”, “idea questa sviluppata dal precedente direttore delle Gallerie degli Uffizi, Antonio Natali, ora portata avanti da Eike Schmidt” – rammenta La Spina.
Oltre al magnifico ritratto di Augusto saranno accolte nel Museo di Centuripe altre due teste, quella del Druso minore e di Germanico, entrambi membri della famiglia augustea. “Insieme a queste tre grandi opere arriverà anche una sezione di opere fittili, tra cui dei vasi centuripini, risalenti al secondo secolo avanti Cristo, una produzione di ceramica policroma, con decorazioni dorate a rilievo, unica nel bacino mediterraneo”. Il Museo si arricchirà quindi di opere importantissime tutte ritrovate in loco. Come specifica il Sindaco “l’aspetto interessante è che, probabilmente, quello di Centuripe è tra i pochi musei, se non addirittura l’unico, ad accogliere esclusivamente reperti locali, acquisiti tramite campagne di scavo, donazioni, ritrovamenti casuali”.
Augusto simbolo della rinascita di Centuripe
L’esposizione del preziosissimo e raffinato ritratto di Augusto è il simbolo di una rinascita per il piccolo Comune italiano e, soprattutto, della volontà dell’amministrazione di ri-valorizzare il ricco patrimonio locale, alimentando quel turismo culturale a cui Centuripe non è affatto estranea, essendo stata, nel Settecento e Ottocento, una delle mete privilegiate del Grand Tour per molti intellettuali provenienti dal Nord Europa, tra cui Goethe.
L’idea è quindi quella di costruire un progetto di valorizzazione proprio attorno alla figura di Augusto. D’altra parte sono presenti diversi monumenti che hanno come filo conduttore proprio l’Impero romano. Si tratta di costruzioni edificate in età augustea e adrianea. Tra questa un’importante area termale, l’area archeologica degli Augustales, due tombe imperiali a rilievo, uniche in Italia, e le mura della città imperiale. Insomma, come sottolinea La Spina “Augusto è un po’ il simbolo della città”. Non è un caso che il portale del turismo sia stato chiamato “Centuripe Città imperiale”.
Nel frattempo Centuripe si sta muovendo su diversi fronti a livello culturale. “Abbiamo allestito per la prima volta nella storia di questo paese uno spazio espositivo dove è attualemente in corso una mostra dedicata alla grafica del ‘900. Le opere esposte, tra cui quelle Kandinsky, Picasso, sono collegate a un’altra area archeologica, ovvero il Riparo Cassataro che stiamo mostrando per la prima volta al mondo. Era probabilmente un’area cimiteriale o di culto risalente al neolitico, dove sono stati ritrovati interesanti segni grafici, fonte di ispirazione per tanti artisti che hanno dato vita alle avanguardie del Novecento”.
Con il ritorno del ritratto di Augusto a Centuripe è previsto anche un Festival Internazionale del Cinema legato all’Archeologia (dal 27 al 29 agosto). Il 30 agosto si svolgerà una giornata speciale dedicata a un film documentario su Jean-Pierre Louis Laurent Houël, architetto e viaggiatore francese, autore di “Voyage pittoresque des isles de Sicile. De Malte et de Lipari”. Houël è stato tra i tanti viaggiatori intellettuali che durante il Grand Tour, ha soggiornato a Centuripe, lasciando anche dei bellissimi disegni di ruderi antichi centuripini.
Il piccolo Comune nel corso dei secoli ha subito una inevitabile decadenza, finendo quasi nel dimenticatoio, “distrutta prima daCarlo D’Angiò poi di Federico II, la città è stata abbandonata e depredata dai tombaroli. Successivamente è addirittura nata una tradizione di falsari che riproducevano opere antiche, realizzate alla perfezione al punto da ingannare gli stessi archeologi”. “Oggi – conclude La Spina – auspichiamo che il ritorno del ritratto di Augusto possa essere lo stimolo per alimentare un nuovo turismo culturale. La scultura è infatti di una bellezza sconvolgente e potrebbe diventare una delle tante opere iconiche della Sicilia”.