VENEZIA – L’artista messicana Betsabeé Romero presenta The Endless Spiral, un progetto di ricerca e una mostra personale curata da Gabriela Urtiaga, storica dell’arte e ricercatrice argentina. L’esposizione è un evento collaterale ufficiale della 60. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia e si svolge presso la Fondazione Bevilacqua La Masa.
L’esplorazione del tema dello straniero
La mostra si propone di esplorare il tema dello straniero, in linea con il titolo della Biennale Stranieri ovunque. Attraverso opere commissionate e nuove installazioni, Romero affronta diverse sfaccettature di questo tema complesso, evidenziando dualità, tensioni, conflitti e fratture nella nostra cultura e storia.

Sezioni tematiche
La mostra è divisa in sei sezioni con un approccio differente al tema dello straniero:
- Segni per guidarci verso l’esilio: un’installazione che riflette sulle migrazioni e sul ruolo della comunità nel contrastare l’orrore e le ingiustizie.
- Identità: specchi concavi che distorcono l’immagine del visitatore, interrogando la costruzione dell’identità e le discriminazioni.
- Barbed Borders: un’esplorazione della sofferenza causata dai confini politici ed economici.
- Totem rotolanti di gomma e oro: un omaggio alla mobilità e alla memoria, con totem su ruote realizzati con pneumatici riciclati.
- Nel punto di fuga delle ombre: una riflessione sulla cultura come casa e rifugio.
- Feathers of a spiral sunrise: un viaggio attraverso una spirale senza fine, simbolo di saggezza e ciclicità.
Tra arte, giustizia sociale e patrimonio
Il lavoro di Romero si distingue per la sua capacità di combinare arte, giustizia sociale e patrimonio. Attraverso le sue installazioni, l’artista invita a riflettere su questioni urgenti come la migrazione, i ruoli di genere, le tradizioni culturali e la memoria collettiva.


«Betsabeé è uno spirito nomade sempre alla ricerca di nuove esperienze e prospettive, con un focus sull’esame di diversi temi essenziali e urgenti per il pubblico internazionale. – Scrive la curatrice – Lavora con una forte consapevolezza di questioni come la migrazione, i ruoli di genere, le tradizioni culturali, la religiosità, il meticciato e la memoria individuale e collettiva. Il suo metodo di trasgredire i limiti delle diverse categorie stabilite, di rendere visibile l’ingiustizia nel mondo come punto di esame e invito all’azione, viene ridefinito come un impegno comunitario attraverso un dialogo tra arte, giustizia sociale e patrimonio, che interagiscono per il bene comune. L’artista ha sviluppato una forte narrativa iniziale che si concentra sull’esperienza di essere straniero nel mondo, e dal punto di vista di molti a cui manca il territorio per cercare rifugio e sopravvivere».
Eventi collaterali
Domenica 21 aprile alle ore 14 si terrà una conversazione aperta al pubblico tra Betsabeé Romero e la curatrice Gabriela Urtiaga. A seguire, alle ore 16, è prevista una visita guidata alla mostra con le artiste.
Info: dal mercoledì alla domenica dalle 10:30 alle 17:30 | Ingresso gratuito | Tel. +39 041 2747555