MILANO – Apre al pubblico il 7 giugno, presso la sede di Ersel in via Caradosso 16 a Milano, la mostra Francesco Tabusso. Paesaggio con fiabe, a cura di Marco Sobrero e dell’Archivio Francesco Tabusso, con un testo critico di Elena Pontiggia. In esposizione 25 opere rappresentative della produzione dell’artista, dalla metà degli anni Cinquanta fino alla fine degli anni Novanta.
I paesaggi di Francesco Tabusso
Elena Pontiggia descrive Tabusso come uno dei più intensi paesaggisti del secondo Novecento, capace di mantenere vivo il tema del paesaggio in un’epoca che spesso lo considerava superato. In mostra, il paesaggio diventa la scenografia dei suoi racconti pittorici.

Tra le opere esposte si trovano Paesaggio verde del 1956 e I sei cacciatori, ispirato ai Cacciatori nella neve di Bruegel. Il percorso continua con opere degli anni Sessanta e Settanta, che mostrano l’ispirazione dell’artista dai maestri del passato. Esempi notevoli includono Grünewald in viaggio per Isenheim, Omaggio a Baschenis e Il Popolano da Giacomo Ceruti.

La pittura di Tabusso è profondamente immersa nell’ambiente naturale, dalle cime innevate della Val di Susa alle colline toscane. In un’intervista degli anni Ottanta, l’artista raccontava della sua meticolosa ricerca botanica e mineralogica che precedeva ogni suo dipinto. “Da tanto tempo salgo in studio a documentarmi sui minerali, piante, fiori e fossili. Leggo trattati di botanica e tento di ricostruire qui l’habitat di alcune alghe che mi affascinano. Ho bisogno di conoscere profondamente ciò che dovrò dipingere. Prima di dare il primo colpo di pennello, passano a volte anche dei mesi.”

Il richiamo all’opera sacra
Un richiamo importante in mostra è alla sua opera sacra, Il Cantico delle creature, realizzata per la Chiesa di San Francesco al Fopponino a Milano, progettata da Gio Ponti. Questo ciclo pittorico, che orna la navata centrale, composto da una pala d’altare monumentale e otto trittici, è uno dei capolavori di Tabusso.
La mostra include, inoltre, opere provenienti da collezioni private, molte delle quali acquisite decenni fa e mai esposte pubblicamente.

Nel suo testo critico, Elena Pontiggia, evidenzia come la pittura di Tabusso catturi un mondo incantato e fanciullesco, che trasforma il quotidiano in qualcosa di straordinario.“Il presente non genera ansia e le cose più piccole sembrano diventate improvvisamente importanti. Come accade, appunto, nelle fiabe. Nelle mollette posate sul filo per stendere la biancheria come note sulla riga di un pentagramma; nelle figure che sembrano frutti fra gli alberi; nelle terre, nelle colline, nelle case che galleggiano in un mare di nebbia, come le rondini volano fra le nuvole, c’è una vita che non esiste, che non è mai esistita. Ma che vive, per sempre, nella pittura di Tabusso”.

Francesco Tabusso
Francesco Tabusso (1930-2012) nasce a Sesto San Giovanni e cresce a Torino. Dopo aver conseguito la maturità classica, studia sotto la guida di Felice Casorati, sviluppando uno stile personale caratterizzato da un realismo magico. Tabusso esordisce alla Biennale di Venezia nel 1954 e partecipa a numerose rassegne nazionali e internazionali. Dal 1963, inizia a insegnare ornato disegnato e figura disegnata, continuando parallelamente la sua carriera artistica.
Ersel
Fondata nel 1936 come Studio Giubergia, Ersel è specializzata nella gestione di patrimoni, consulenza sugli investimenti, e servizi fiduciari. Con oltre 20 miliardi di asset e più di 300 dipendenti, Ersel è un modello di continuità e innovazione nel panorama italiano, con un forte impegno nel campo dell’arte e della cultura.

Archivio Francesco Tabusso
L’Archivio Francesco Tabusso, costituito nel 2013 a Torino, conserva il fondo documentario e la biblioteca dell’artista, attestando sessant’anni della sua attività pittorica.
Vademecum
FRANCESCO TABUSSO
PAESAGGIO CON FIABE
a cura di Marco Sobrero e Archivio Francesco Tabusso
testo critico: Elena Pontiggia
Dal 7 giugno al 5 luglio 2024
Spazio Ersel Milano | Via Caradosso, 16