TORINO – Il Museo Nazionale della Montagna di Torino apre le porte al pubblico in occasione del Giorno della Memoria con la mostra Le Ossa della Terra: Primo Levi e la Montagna. Ideata e prodotta in collaborazione con il Centro Internazionale di Studi Primo Levi di Torino, il percorso espositivo è curato da Guido Vaglio con il contributo di Roberta Mori.
Un legame insospettabile
La mostra rivela un aspetto poco conosciuto della vita di Primo Levi, il legame profondo e significativo tra lo scrittore e la montagna. Nato durante gli anni dell’adolescenza, questo rapporto sii lega indissolubilmente al destino dell’autore.
Fu in Valle d’Aosta, nel dicembre del 1943, che Levi fu arrestato, un evento che avrebbe segnato l’inizio della sua deportazione ad Auschwitz. Dopo l’8 settembre 1943, l’espressione “andare in montagna” divenne sinonimo di una precisa scelta di campo, quella di aderire alla lotta partigiana.

Amicizie tra le vette
La montagna non fu solo testimone di tragedie, ma anche luogo di amicizie significative. Dopo la guerra, Primo Levi consolidò il suo legame con Mario Rigoni Stern e Nuto Revelli, testimoniato da una pietra incisa con la poesia “A Mario e a Nuto,” proveniente dalla Fondazione Nuto Revelli di Cuneo.
Gli sci di Primo Levi
La mostra si compone di fotografie storiche, oggetti, documenti, volumi, manoscritti ed estratti video provenienti da archivi pubblici e privati, oltre che dai familiari dello scrittore, dal Centro Primo Levi e dal Museo. Presenta, inoltre, per la prima volta, un paio di sci di Primo Levi, esposti dagli archivi di famiglia, che testimoniano la breve ma intensa esperienza partigiana dello scrittore.

Primo Levi sulla cima del Monte Disgrazia, in Valtellina, nell’agosto del 1942
Crediti: Centro Internazionale di Studi Primo Levi di Torino, per gentile concessione della famiglia Levi

Museomontagna, Primo Levi – Sci Crediti: Lisa e Renzo Levi, Torino.
La vita a Milano nel 1942
Documenti inediti provenienti dagli archivi di Massimo Gentili-Tedeschi offrono uno sguardo al 1942, un periodo in cui Levi lavorava alla fabbrica Wander di Crescenzago e risiedeva a Milano. Disegni, caricature e filastrocche raccontano la vita di quei giorni, mescolando leggerezza e ironia, pur nella consapevolezza della situazione politica dell’epoca.
Parole chiave di un amore per la montagna
La mostra si articola attorno a otto parole-chiave che rappresentano l’essenza dell’amore di Levi per la montagna: Natura, Materia, Letteratura, Trasgressione, Riscatto, Amicizia, Scelta, e Liberazione. Questi concetti riflettono le molteplici sfaccettature delle escursioni di Levi, dall’incontro con la natura alla sfida con se stesso.

Coinvolgimento degli studenti
Durante l’esposizione, sono previsti laboratori dedicati agli studenti delle scuole secondarie, mirati a sensibilizzare, sviluppare l’empatia e consolidare i legami tra i giovani cittadini. Questi laboratori culmineranno in un progetto grafico comune e in un’attività di scrittura basata sulla rielaborazione dei testi e delle citazioni di Primo Levi.
Il commento del Presidente del Centro Studi Primo Levi
Mario Montalcini e Daniela Berta, rispettivamente presidente e direttore del Museo Nazionale della Montagna, esprimono la loro gratitudine alla famiglia Levi, al Centro Studi Primo Levi, e a tutti gli archivi italiani che hanno reso possibile questa mostra. L’obiettivo è presentare l’esposizione anche in altre sedi in futuro.
Fabio Levi, presidente del Centro Studi Primo Levi, commenta l’importanza della mostra: “Le mie montagne, le nostre montagne. Primo Levi ci aiuta a leggere la natura intorno a noi, senza enfasi, ma con la passione di chi ha praticato la montagna sul serio.”

Il catalogo e gli approfondimenti
In concomitanza con la mostra, il Museo pubblica un ricco catalogo che contiene contributi di esperti come Enrico Camanni, Massimo Gentili-Tedeschi, Giuseppe Mendicino, Alessandro Pastore e Marco Revelli. L’appendice include un’intervista del giornalista Alberto Papuzzi a Primo Levi nel 1984 e i racconti “Ammutinamento” e “La Scure,” dedicati reciprocamente da Primo Levi e Mario Rigoni Stern, commentati da Domenico Scarpa e concessi da Einaudi.
Vademecum
LE OSSA DELLA TERRA
Primo Levi e la montagna
a cura di Guido Vaglio con Roberta Mori
Museo Nazionale della Montagna – Piazzale Monte dei Cappuccini 7, Torino
Date di mostra: dal 26 gennaio al 13 ottobre 2024
Orari: da martedì a venerdì, 10.30-18.00 | sabato e domenica: 10.00-18.00