ROMA – Prevista per la primavera del 2020 e rimandata di oltre due anni a causa della pandemia, apre finalmente al pubblico la mostra HAN YUCHEN. Tibet, splendore e purezza, dedicata al grande Maestro del realismo cinese.
L’esposizione, curata da Nicolina Bianchi e Gabriele Simongini, presenta un percorso di circa 40 opere, molte delle quali di grandi dimensioni, divise in tre sezioni (Paesaggi, Ritratti e Spiritualità), che testimoniano il legame morale e spirituale dell’insigne pittore cinese con la famosa regione autonoma della Cina.

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“Le sue grandi tele a olio – afferma Iole Siena Presidente del Gruppo Arthemisia, che ha organizzato e prodotto la mostra – ci accompagnano in un viaggio lontano, in luoghi dove il colore e la luce invadono pascoli infiniti; la riverente spiritualità dei suoi soggetti conferisce ai loro volti una saggezza antica che appare dimenticata”.
Come spiega Nicolina Bianchi: “Nel Tibet di Han Yuchen il paesaggio e l’uomo diventano protagonisti di una stessa storia misteriosa, quasi impenetrabile, dove genuina fierezza e quotidianità convivono e si incontrano nella purezza di luce dei luoghi e dell’energia vitale dei personaggi che li animano. Pastori, guardiani, nomadi, monaci che con saggezza condividono il tempo e lo spartiscono nel loro vivere semplice e autentico”.
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“Han Yuchen – aggiunge Gabriele Simongini – sente con grande disagio che l’impressionante progresso tecnologico del nostro tempo e la smania di una continua crescita economica corrispondono per contrasto a un crescente impoverimento morale e a un degrado dell’universo personale e dei rapporti umani. Per lui il Tibet è una sorta di “patria” dell’anima, perduta e originaria, da ritrovare. Il suo è un realismo etico che intende offrire un modello ideale e forse utopistico per una vita più semplice e spirituale”.


Un realismo di matrice ottocentesca ispirato a Millet
Ricollegandosi soprattutto all’esempio di Millet, il Maestro cinese ha fatto di una pittura limpida e poetica il suo segno di riconoscimento, una cifra stilistica diretta e semplice come la vita dei tibetani che ha scelto di immortalare, rievocando per certi aspetti un realismo di matrice ottocentesca, ricco di valori etici e ideali, che si fonde con le capacità tecniche sviluppate in Cina nell’ambito della pittura ad olio.
Una volta individuati i soggetti più coinvolgenti, Han Yuchen li traduce – attraverso un’indubbia sapienza pittorica e una spiccata capacità di elaborare ampie sintesi paesaggistiche o meticolosi dettagli – in ritratti e opere dove le vesti, gli ornamenti e gli oggetti della vita quotidiana o delle cerimonie ci restituiscono un’immagine emozionante del lontano Tibet.
Vademecum
Han Yuchen Tibet. Splendore e purezza
Palazzo Bonaparte
Spazio Generali Valore Cultura
Piazza Venezia, 5 (angolo Via del Corso) 00186 Roma
Date al pubblico
Dal 14 luglio al 4 settembre 2022
Orario apertura
Tutti i giorni dalle ore 11.00 alle ore 21.00
(la biglietteria chiude un’ora prima)
Aperture straordinarie
Lunedì 15 agosto 11.00-21.00
(la biglietteria chiude un’ora prima)
Informazioni e prenotazioni
T. +39 06 8715111
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