VIENNA – Mentre alcuni attivisti per l’ambiente continuano ad imbrattare opere d’arte, il celebre Leopold Museum di Vienna, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul cambiamento climatico, ha deciso di appendere di traverso 15 tele della sua collezione.
Si tratta di una iniziativa simbolica con l’intento di porre l’attenzione sul fatto che i paesaggi raffigurati nei dipinti potrebbero “riscaldarsi” negli anni a venire, in caso di surriscaldamento dell’ambiente.
L’iniziativa “Qualche grado in più”
Il progetto pensato dal museo , che con i suoi 6.000 pezzi è una delle più grandi collezioni di arte austriaca al mondo, si intitola “Qualche grado in più”.
Attraverso questa iniziativa, spiega il direttore del museo, Hans-Peter Wipplinger, “voglio mettere in guardia sulle drammatiche conseguenze della crisi climatica. Il concept è stato infatti immaginato come risposta agli attivisti che a novembre hanno imbrattato un dipinto di Klimt – protetto da vetro – con un liquido nero per denunciare una partnership tra il museo e il colosso petrolifero OMV”.
Una visione inquietante
Tra le opere inclinate ci sono “Sul lago Attersee” e “Le case al mare”, capolavori rispettivamente di Gustav Klimt ed Egon Schiele.
“Un aumento della temperatura di pochi gradi favorirebbe la crescita delle alghe e prosciugherebbe gradualmente il bellissimo lago turchese” – si legge nella didascalia che accompagna “Lago Attersee” di Klimt.
“Affinché le generazioni future possano ammirare questo paesaggio dipinto dall’artista, il riscaldamento deve essere contenuto a 1,5°C rispetto all’era preindustriale” – avverte ancora il museo austriaco.
Una studentessa danese, in visita con la sua classe nella capitale austriaca, ha commentato: “Vedere ‘posti belli’ in una posizione instabile è sufficiente per rattristare e ‘incitare’ ad agire affinché questi non possano andare perduti”.
L’iniziativa, visibile fino a giugno 2023 e sviluppata con una rete di scienziati austriaci del Climate Change Center Austria, è stata accolta con entusiasmo dai visitatori.