BRISBANE – A riportare la notizia di questa incredibile scoperta è un articolo pubblicato sulla rivista “Nature” . Si tratta di un ritrovamento di rilevante importanza perché va a sradicare una serie di certezze relative all’evoluzione dell’arte figurativa umana, alimentando quindi ulteriori discussioni e ricerche.
La scoperta è avvenuta nel Kalimantan orientale, nel Borneo, all’interno di una grotta. Qui i ricercatori si sono imbattuti in particolare in una rappresentazione di una sagoma rossa, possibile immagine di un toro. La datazione del dipinto, realizzato oltre 40 mila anni fa, è stata rilevata non attraverso il carbonio 14, vista la scarisità di carbonio residuo sui disegni, ma tramite la tecnicaradiometrica uranio-torio, che misura il decadimento dell’uranio.
Finora si pensava che i disegni figurativi più antichi fossero quelli scoperti nella grotta di Chauvet, in Francia, risalenti a 33/37 mila anni fa. Mentre risalgono a 75 mila anni fa le prime incisioni rupestri rinvenute in Africa, ma che di fatto sono solo linee astratte e non disegni figurativi, come nel caso del Borneo. Questa scoperta retrodata quindi notevolmente l’origine dell’arte rupestre figurativa.
Nella grotta sono stati rinvenuti anche ulteriori disegni di animali e di figure umane più recenti. In questo modo gli scienziati sono ora in grado di ricostruire anche una cronologia dello sviluppo dell’arte rupestre nell’area. Si va dalle immagini di colore arancio/rosso che risalgono a oltre 40 mila anni fa, a quelle di colore viola scuro databili a circa 20mila anni fa e infine ad altre di una terza fase in cui compare la figura umana, risalente a circa 13mila anni fa.
Consideranto che 14 mila anni gli uomini delle caverne disegnavano regolarmente figure umane, risulta interessante, quanto fatto notare dall’archeologo Peter Veth,dell’Università dell’Australia Occidentale, che non è tuttavia coinvolto nello studio, e cioè come “gli esseri umani abbiano adottato strategie simili in diversi ambienti nel corso della loro evoluzione.”
Comunque è evidente che il quadro dello sviluppo dell’arte rupestre sia ancora parziale, gli scienziati stanno quindi continuando a rintracciare in tutto il mondo antiche tracce culturali che ci aiutino a connetterci con il passato.