ROMA – È stata inaugurata il 13 dicembre, presso la Sala Consiliare di Villa Lazzaroni (Via Appia Nuova 522, Roma), la grande mostra La crociata dei bambini. Artisti per il disarmo, ideata e curata da Roberto Gramiccia.
Il titolo della mostra, ispirato all’omonima ballata di Bertold Brecht e richiamato da Vinicio Capossela nella scrittura di una recente canzone, sottolinea la contrapposizione tra l’innocenza dei bambini e gli orrori della guerra. Un richiamo antiretorico che mira a mettere in luce l’urgente necessità di porre fine alle violenze in Ucraina e nella Striscia di Gaza, favorendo trattative diplomatiche risolutive e risanatrici.
L’arte come strumento di pace
L’imperativo dell’arte, in questo contesto, è cercare un terreno comune per invocare uno scenario alternativo, sganciato dallo “scandalo della Storia”, citando le parole di Elsa Morante.
Una coralità di voci per la pace
La mostra mira a promuovere l’unità di tutte le forze autenticamente pacifiste, indipendentemente dalle loro appartenenze laiche o cattoliche.
Aalla presentazione, oltre al curatore Roberto Gramiccia, sono intervenuti: il Presidente Nazionale dell’ANPI Gianfranco Pagliarulo, l’Assessore alla Cultura del VII Municipio Riccardo Sbordoni e l’attrice Benedetta Buccellato, che ha letto testi poetici e in prosa dedicati al tema della pace.
L’esigenza di un grido contro la guerra
Roberto Gramiccia spiega che l’idea di realizzare una grande mostra contro la guerra era maturata da tempo. L’evento mira a consentire agli artisti contemporanei di esprimere il proprio sdegno nei confronti di tutte le guerre, con particolare attenzione a quella che sta devastando l’Ucraina. Gramiccia critica, infatti, la risposta occidentale, che sembra fondarsi più sulla fornitura massiccia di ‘armi micidiali’ che sul dialogo diplomatico.


La crociata dei bambini: l’ispirazione per la mostra
L’innesco per l’organizzazione della mostra è arrivato attraverso una canzone di Vinicio Capossela.
«La canzone si intitola La crociata dei bambini e dal primo ascolto, con l’aiuto delle immagini di Stefano Ricci, mi folgorò. – Racconta Gramiccia – Lo fece sin dal titolo che seppi poi ispirato a un poema di Bertold Brecht, intitolato La crociata dei ragazzi. Nel poema il drammaturgo tedesco prende spunto da un evento storico alquanto controverso che narra di una brigata di fanciulli, i quali, in epoca medioevale, vogliono a tutti i costi andare in terra santa a combattere gli infedeli. Brecht rivisita l’episodio rovesciandone il senso, dando vita così a una Crociata di bambini che fugge la guerra, intesa come “la peggiore delle catastrofi”. Lo fa guidata da un tamburino e seguita da un cane ossuto e sfinito dalla stanchezza. Ed è proprio il produttivo contrasto fra la bellicosa prosopopea della parola “Crociata” e l’innocenza immediatamente evocata dall’infanzia a caricare di forza poetica un ossimoro che si scaglia contro la guerra e contro le armi».
La catena di eventi che ha portato alla mostra
Gramiccia rammenta la catena di eventi che ha seguito l’ascolto della canzone, culminando con il coinvolgimento dell’ANPI nazionale, che ha abbracciato l’iniziativa e fornito un supporto determinante. La mostra ha coinvolto 35 artisti, che, condividendo la piattaforma morale e politica, hanno espresso il loro impegno per la pace attraverso una varietà di linguaggi artistici e stili.
L’arte che unisce
La mostra, ricca di tensioni etiche ed estetiche, unisce artisti di diverse generazioni e correnti artistiche. La diversità di espressioni, lungi dall’essere un ostacolo, si fonde in una qualità che va oltre gli stili, offrendo un esempio di connessione fra ricercatezza e capacità di comunicare con un vasto pubblico.
L’impegno di ciascuno – sottolinea Gramiccia – sarà determinante per «spegnere l’incendio delle guerre e spezzare i fucili», aprendo la strada a un futuro di pace.
Vademecum
La mostra sarà aperta al pubblico fino al 21 gennaio 2024, con il finissage in programma per quella data, alla presenza di autorevoli personalità dell’associazionismo, della cultura e dello spettacolo. Gli orari di visita sono il mercoledì e il sabato dalle ore 16 alle ore 19 e la domenica dalle ore 11 alle ore 13.