PARIGI – Basta code infinite e “delusioni del pubblico”: il Louvre sta pensando di spostare la Gioconda in un caveau sotterraneo per porre fine alle lamentele dei turisti che vorrebbero sostare più a lungo davanti al capolavoro di Leonardo da Vinci.
L’idea, riportata dalla stampa francese, è quella di creare una nuova stanza sotterranea all’interno del museo, come parte di una futura ristrutturazione del “Grand Louvre”. I visitatori eviterebbero l’ingresso con la celeberrima piramide di vetro e sarebbero condotti direttamente alle sale sotterranee: una per la Gioconda e l’altra per le mostre temporanee.
Un’attrazione da record
Ogni anno il Louvre riceve tra i 9 e 10 milioni di visitatori e, secondo i funzionari del museo, la Gioconda è l’attrazione principale per l’80%. Nei giorni di maggiore affluenza, anche 25.000 persone fanno la fila per vederla per una manciata di secondi.
La popolarità del dipinto ha indotto altri tentativi di migliorare l’esperienza visiva, tra cui la ridipintura delle pareti della galleria da giallo uovo a blu notte nel 2019, nonché un cambiamento nel sistema di code per i visitatori. Ma questi sforzi non sono bastati a placare il malumore di alcuni turisti.
Un’idea già discussa in passato
L’idea di spostare la Gioconda in un’altra sede non è nuova. Già nel 2019, la direttrice del Louvre, Laurence des Cars, aveva suggerito di trasferire la popolare opera d’arte in un’apposita sala costruita nel seminterrato dell’istituzione. “Non accogliamo molto bene i visitatori in questa sala, quindi riteniamo di non fare bene il nostro lavoro“, aveva detto de Cars al personale e ai supervisori. “Spostare la Gioconda in una sala separata potrebbe porre fine al disappunto del pubblico“.
“Ci abbiamo pensato a lungo, ma questa volta siamo tutti d’accordo”, ha dichiarato a “Le Figaro” Vincent Delieuvin, curatore capo della pittura italiana del XVI secolo del Louvre. “È una grande sala e la Gioconda è in fondo, dietro il suo vetro di sicurezza, quindi a prima vista sembra un francobollo“, ha sottolineato.
Un’associazione misteriosa chiede la restituzione
In concomitanza con la notizia del possibile spostamento, il Consiglio di Stato francese è, invece, chiamato a pronunciarsi sull’insolita richiesta di un’associazione che reclama la restituzione della Gioconda.
Sollecitato da ‘International Restitutions‘, misteriosa associazione di cui si ignorano sia i responsabili sia la sede sociale, il Consiglio di Stato di Parigi è chiamato a ”dichiarare insesistente” la decisione di re Francesco I di ”appropriarsi‘ del celebre ritratto di Mona Lisa.
International Restitutions, che si presenta senza avvocato e dice di agire ”per conto dei discendenti degli eredi del pittore”, invoca, in caso di vittoria, la ”radiazione” del dipinto dall’inventario del Louvre.
Tuttavia, le probabilità di successo di questa richiesta sono considerate basse. La Gioconda ha una storia diversa da tanti altri capolavori strappati all’Italia dalle spoliazioni napoleoniche: Leonardo da Vinci si trasferì in Francia su invito di re Francesco I e gli cedette il dipinto in cambio di vitto, alloggio e un compenso.