VENEZIA – Il Museo d’Arte Orientale di Venezia ospita, dall’11 maggio al 15 settembre 2024, I Hear the Water Dreaming, una mostra monografica dedicata all’artista franco-cinese Li Chevalier. Curata da Paolo De Grandis e Carlotta Scarpa, con la direzione scientifica di Marta Boscolo Marchi e il contributo critico di Olivier Kaeppelin e di Tao Wang, l’esposizione presenta una selezione di trenta opere ad inchiostro su tela che celebrano l’intensa carriera artistica di Li Chevalier e il suo legame speciale con Venezia.
Li Chevalier: incontro tra culture
Nata in Cina ma cresciuta in Europa, Li Chevalier ha trovato nella città lagunare l’ispirazione per la sua arte. Fu proprio a Venezia che prese la sua prima lezione di lingua italiana al fine di interpretare al meglio il bel canto. Di lì a poco, affascinata dalla bellezza e dall’arte, iniziò la sua ampia formazione artistica a Venezia, proseguita a Firenze e a Roma, fino al conseguimento di una specializzazione in arte contemporanea al Central Saint Martins College of Art and Design, Londra.
Nelle sue opere, Li Chevalier reinterpreta la tecnica della pittura ad inchiostro, tradizione spesso confinata a una visione storico accademica, creando un dialogo armonioso tra inchiostro cinese, tela, collage e altri materiali tipici della pittura europea.
Le opere di Li Chevalier sono caratterizzate da una profonda introspezione e da un’attenta osservazione del mondo. I suoi dipinti evocano atmosfere suggestive e meditative, invitando il pubblico a riflettere su temi universali come la natura, la spiritualità e la condizione umana.

Musica e silenzio nell’arte di Li Chevalier
Ex cantante dell’Opera di Pechino, Li Chevalier non può prescindere dalla musica nel suo processo creativo. Il titolo della mostra, I Hear the Water Dreaming, trae ispirazione da un brano del compositore giapponese Tōru Takemitsu. Vi è un diretto parallelismo tra lo storico compositore e l’artista: entrambi operano su un vasto tessuto culturale tanto da assorbire sia influenze provenienti dal mondo occidentale, sia da quello orientale, così come ambedue maturano un linguaggio sempre più personale senza però mai scadere in un banale accostamento di generi o tecniche. La stessa ricerca di Takemitsu si estende anche alla poesia, alla pittura e alla calligrafia e il concetto di vuoto/silenzio (Ma), tra un evento sonoro e un altro, crea suggestivi momenti sospensivi che si ritrovano nelle silenti campiture spaziali di Li Chevalier.
Dialogo con la collezione permanente
L’allestimento site-specific della mostra, curato da Francesca Romana Greco, instaura un affascinante dialogo con la collezione permanente del Museo d’Arte Orientale, una delle più importanti in Italia. Le sale espositive di Ca’ Pesaro ospitano opere asiatiche in un contesto rococò, creando un ambiente di grande impatto che accoglie perfettamente le opere di Li Chevalier.
In un mondo segnato da tensioni e conflitti, l’arte di Li Chevalier intende diffondere un messaggio di speranza, restituendo una visione artistica delicata e riflessiva volta a gratificare i sensi attraverso un’atmosfera poetica.
Vademecum
Ca’ Pesaro, Santa Croce 2076
30124 Venezia
11 maggio – 15 settembre 2024
martedì – domenica: 10.00- 18.00
drm-ven.orientale@cultura.gov.it – 0415241173