MADRID – L’Ecce Homo attribuito a Caravaggio (1571-1610) sarà protagonista di un’esposizione al Museo del Prado di Madrid. Si tratta del dipinto raffigurante Gesù con la corona di spine, dipinto tra il 1605 e il 1609.
Il dipinto riemerse nel 2021 quando era destinato all’asta da Ansorena a Madrid per un prezzo di soli 1.500 euro. La galleria d’arte Colnaghi di Londra e New York si è occupato successivamente dell’autenticazione e del restauro, aprendo la strada all’attribuzione a Caravaggio.
Attribuzione e consenso
L’attribuzione al maestro lombardo ha trovato un consenso abbastanza unanime tra gli studiosi. Tra i sostenitori di questa tesi figurano Maria Cristina Terzaghi, professoressa di storia dell’arte moderna all’Università di Roma Tre, e Giuseppe Porzio, professore di storia dell’arte all’Università di Napoli. “La rapidità con cui è stato raggiunto il consenso sul fatto che l’opera sia un Caravaggio al momento della sua riscoperta è stata assolutamente senza precedenti nella storia critica del pittore su cui gli studiosi si sono raramente trovati d’accordo, almeno negli ultimi 40 anni” – ha affermato Terzaghi.
Provenienza e valore
La provenienza del dipinto è stata ricostruita con dovizia di particolari. Si ritiene che l’opera fosse parte della collezione privata di Filippo IV di Spagna nel 1664 e che sia stata esposta nell’appartamento di suo figlio Carlo II tra il 1701 e il 1702. Nel corso dei secoli, l’Ecce Homo passò per le mani di diverse personalità illustri, fino ad arrivare ai suoi ultimi proprietari, i figli di Antonio Pérez de Castro.
Grazie alla generosità del nuovo proprietario, che ha preferito rimanere anonimo, l’Ecce Homo attribuito a Caravaggio sarà in mostra al Prado dal 28 maggio al prossimo ottobre 2024.
Il nuovo proprietario, inoltre, – secondo quanto reso noto, secondo l’agenzia Efe – ha espresso l’intenzione di esporre il dipinto al pubblico anche dopo la conclusione della mostra al Prado, garantendone la fruizione da parte di tutti.
Secondo alcune indiscrezioni il proprietario sarebbe un cittadino straniero residente in Spagna che avrebbe comprato l’opera per una cifra pari a circa 30-35 milioni di euro ai precedenti proprietari (una famiglia madrilena). Jorge Coll, responsabile di Colnaghi, non ha confermato questi dati, visto che il nuovo proprietario ha chiesto esplicitamente l’anonimato, sostenendo però che il quadro sarebbe potuto valere oltre 100 milioni di euro se non fosse stato dichiarato “bene di interesse culturale”, quindi non vendibile all’estero, dalla Spagna.