ROMA – In occasione del V centenario dalla scomparsa di Luca Signorelli (1523-2023), la Cappella di San Brizio nel Duomo di Orvieto è stata digitalizzata da Haltadefinizione, tech company specializzata nella tecnologia gigapixel della casa editrice Franco Cosimo Panini, ed è ora visitabile online attraverso un visore immersivo a 360°.
Il Giudizio Universale nella Cappella orvietana
Il Giudizio Universale è il ciclo di affreschi realizzato da Signorelli nella Cappella orvietana, tra il 1499 e il 1504. Arte, fede e maestria tecnica si fondono in questo ciclo, caratterizzato da un realismo vigoroso, una spiccata padronanza del disegno e una straordinaria capacità di rappresentare il corpo umano.

Il 5 aprile 1499 Luca Signorelli firmò un primo contratto con l’Opera del Duomo di Orvieto per intervenire all’interno della Cappella e portare a termine il lavoro che era stato iniziato da Fra’ Giovanni da Fiesole, meglio noto come Beato Angelico, nel giugno del 1447. A Luca Signorelli fu affidato inizialmente il completamento delle vele. Poi con un secondo contratto, datato 27 aprile 1500, gli venne affidato l’incarico di dipingere l’intera cappella.



Nella Cappella è raffigurato Cristo Giudice – realizzato dal Beato Angelico – posto in alto, seduto su un trono di nuvole: alla sua sinistra, c’è la campata con la raffigurazione dell’Inferno (o della Cattura dei dannati) e, alla sua destra, la campata con il Paradiso (o l’Incoronazione degli Eletti). Entrambe si devono a Luca Signorelli.
Le due campate, che s’incontrano appena entrati, sono occupate invece dalle storie dell’Anticristo e dalla Resurrezione dei corpi; la controfacciata della parete, su cui è situato l’ingresso, accoglie la raffigurazione del Finimondo. In questi tre spazi – affrescati sempre da Signorelli – sono rappresentate le fasi che precederanno il Giudizio universale secondo le Sacre Scritture.
Il ciclo degli affreschi è stato letto secondo linee interpretative diverse.
Va segnalato, inoltre, che nella cappella si conserva un autoritratto di Luca Signorelli: il pittore si è ritratto a margine della scena con le storie dell’Anticristo.

La digitalizzazione in gigapixel
La digitalizzazione dell’opera di Signorell rappresenta una vera rivoluzione nella fruizione e nella valorizzazione della Cappella di San Brizio, sfruttando le potenzialità della tecnologia digitale per offrire un’immersione nel capolavoro.
La campagna fotografica curata da Haltadefinizione ha interessato l’intera superficie dipinta della Cappella di San Brizio per un totale di circa 10.000 scatti. Attraverso il visore multimediale a 360° il visitatore può “entrare” virtualmente nella Cappella e selezionare l’affresco da scoprire in altissima definizione. Le sofisticate tecniche di ripresa consentono di ingrandire l’immagine decine di volte senza mai perdere risoluzione.

“Grazie alla collaborazione con l’Opera del Duomo di Orvieto – afferma Luca Ponzio, CEO di Haltadefinizione – tutti avranno l’opportunità di esplorare questo capolavoro, dagli appassionati d’arte agli studiosi, o chiunque sia interessato potrà immergersi nella bellezza di Signorelli. Il nostro obiettivo è quello di preservare, valorizzare e diffondere il patrimonio culturale attraverso esperienze di fruizione che aprano nuove prospettive sulla conoscenza”.

“Luca Signorelli – commenta Andrea Taddei, Presidente dell’Opera del Duomo di Orvieto – ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama artistico italiano; il suo lavoro ha influenzato numerosi artisti e continua ad essere oggetto di studio e ammirazione. Grazie a questa iniziativa, da oggi gli affreschi possono essere apprezzati e studiati in modo approfondito da un pubblico globale, contribuendo alla valorizzazione ed alla diffusione del patrimonio storico-artistico-culturale e offrendo a tutti l’opportunità di immergersi nella bellezza e nella maestria di quest’opera straordinaria”.
Il visore è disponibile sul sito di Haltadefinizione a questo link.