BOLOGNA – I Musei Civici d’Arte Antica del Settore Musei Civici Bologna aprono le porte alla prima mostra monografica dedicata a Lippo di Scannabecchi, noto come Lippo di Dalmasio, il più rinomato pittore bolognese del tardo Medioevo, che ha lasciato un’impronta significativa nel panorama artistico del Trecento e Quattrocento bolognese.
La mostra, curata da Massimo Medica e Fabio Massaccesi, dal titolo Lippo di Dalmasio e le arti a Bologna tra Trecento e Quattrocento, viene ospitata nel Lapidario del Museo Civico Medievale dal 18 novembre 2023 al 17 marzo 2024, con l’inaugurazione prevista per venerdì 17 novembre 2023 alle ore 17.30.
Il contesto storico e artistico
Lippo di Dalmasio, documentato a Pistoia e a Bologna dal 1377 al 1410, è al centro di una ricerca accurata che propone una rivalutazione organica della sua personalità e del suo percorso artistico. La mostra si propone di restituire, nel contesto del sistema culturale in cui operò, l’ampiezza sfaccettata e l’altissima qualità tecnica della sua produzione.
La mostra in 32 opere
La mostra si compone di 32 opere, tra dipinti su tavola, affreschi, sculture e manoscritti, suddivise in tre sezioni tematiche. Partendo dalla sua formazione in Toscana, passando per il suo ritorno a Bologna negli anni novanta del Trecento, fino alla fase tardogotica, la mostra intende esplorare la complessità artistica di Lippo di Dalmasio.
Accanto ai dipinti e agli affreschi di Lippo di Dalmasio, sono presentate opere di alcuni degli artisti più rinomati a lui contemporanei – Simone dei Crocifissi, Jacopo di Paolo, Nicolò di Giacomo, Giovanni di Fra Silvestro, Don Simone Camaldolese, Lorenzo Monaco, Jacobello e Pierpaolo Dalle Masegne -, prestati per l’occasione da importanti musei, biblioteche, chiese italiane e collezioni private.
Le sezioni
Tra Bologna e Pistoia: i rapporti con l’arte toscana
La prima sezione ripercorre gli inizi problematici dell’artista, esplorando i legami tra Bologna e la Toscana.
Bologna 1390
La seconda sezione approfondisce l’attività dell’artista dopo il suo ritorno a Bologna negli anni novanta del Trecento. Opere come l’anconetta Lambertini, firmata e datata 1394, e una Croce dipinta inedita proveniente da Firenze, forniscono un quadro dettagliato del periodo in cui Lippo di Dalmasio contribuì al fervente ambiente artistico di San Petronio.
Un pittore per la città 1400-1410 verso il tardogotico
L’ultima sezione esplora la fase matura dell’artista, scomparso nel 1410, durante il periodo in cui la città si apriva alle influenze della cultura tardogotica. L’esposizione di opere come l’Adorazione dei Magisottolinea la persistente fedeltà di Lippo di Dalmasio alla sua formazione trecentesca.
Contributo critico e scientifico
La mostra si avvale di un comitato scientifico composto da esperti del calibro di Silvia Battistini, Daniele Benati, Giancarlo Benevolo, Gabriella Bernardi, Mark Gregory D’Apuzzo, Gianluca del Monaco, Fabio Massaccesi, Massimo Medica, Ilaria Negretti, Raffaella Pini, Angelo Tartuferi.
Il catalogo, pubblicato da Dario Cimorelli Editore e curato da Massimo Medica, Fabio Massaccesi e Silvia Battistini, offre una profonda analisi critica della vita e dell’opera di Lippo di Dalmasio.
Vademecum
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