NAPOLI – Dopo un accurato lavoro di restauro, la Prima Anticamera del Palazzo Reale di Napoli ha riaperto al pubblico, svelando un nuovo tassello del progetto di riqualificazione volto a “cristallizzare” lo splendore della reggia. L’obiettivo, come dichiarato dal direttore Mario Epifani, è quello di restituire al Palazzo la sua identità di residenza reale, attraverso un allestimento filologico che riprenda l’assetto ottocentesco.
“Dal momento in cui mi sono insediato come direttore del museo il mio obiettivo è stato quello di restituire a Palazzo Reale la sua identità, ovvero un aspetto consono alla residenza di un sovrano – ha dichiarato Mario Epifani – La riapertura della Prima Anticamera rappresenta l’inizio di un lungo lavoro di ripristino dell’allestimento storico dell’Appartamento di Etichetta attraverso un attento lavoro di documentazione e di restauro, che possa restituire al visitatore sia il fasto della corte che una corretta percezione della funzione di questi spazi”.

La Prima Anticamera
Situata nell’Appartamento di Etichetta, era una delle sale più sontuose della reggia. Era qui che venivano accolti i rappresentanti delle delegazioni diplomatiche in visita al re. I lavori di restauro hanno interessato arredi, lampadari, arazzi, tessuti e persino il ripristino del lambris in marmo verde delle Alpi.
L’obiettivo del restauro è stato quello di ricreare l’atmosfera originale della sala, basandosi su un’attenta ricerca storica e documentale. Sono stati utilizzati materiali e tecniche compatibili con quelli originali e, dove possibile, si è proceduto alla ricostruzione fedele di elementi mancanti.
Il risultato è davvero notevole: la Prima Anticamera è tornata a “brillare” offrendo ai visitatori un assaggio del fasto e della magnificenza della corte borbonica.
Gli arredi lignei, i lampadari in ottone dorato, le sovrapporte con amorini e i sontuosi arazzi della Manifattura Gobelins riportano in vita la storia del Palazzo e dei suoi illustri abitanti. Tra le opere d’arte di particolare pregio, spicca il dipinto di Francesco De Mura che raffigura Il Genio Reale e le Virtù di Carlo di Borbone e Maria Amalia di Sassonia.


I dettagli del restauro
Gli arredi lignei, tra cui le due grandi specchiere, le consolle, le fioriere e le zinefre, sono stati sottoposti a un consolidamento strutturale e a una revisione di precedenti restauri. Sono stati inoltre riposizionati i cornici e integrate le parti mancanti. I lavori sono stati diretti da Ugo Varriale, restauratore di Palazzo Reale con la collaborazione Francesca Di Martino in seguito a un attento lavoro di ricerca della storica dell’arte Alessandra Cosmi, di Antonella Delli Paoli e Stefano Gei.
I lampadari in cristallo, riprodotti nelle foto Alinari scattate tra il 1900 e il 1930, sono andati perduti e sono stati sostituiti con due lampadari in ottone dorato con 16 bracci. Sono state restaurate anche le quattro applique montate sulle pareti laterali.
La sovrapporta della Prima Anticamera: un dipinto di Itala Pellegrino offre uno sguardo sulla Prima Anticamera del Palazzo Reale di Napoli, com’era in passato. La sovrapporta originale, raffigurante amorini, è stata restaurata e ricollocata. Delle altre cinque, solo tre cornici con dipinti sono sopravvissute e saranno restaurate a loro volta.
Dei due arazzi, entrambi della prestigiosa manifattura francese dei Gobelins, è stato per ora ripristinato solo quello che rappresenta L’Aria. Il restauro del secondo arazzo, che rappresenta il Fuoco, sarà completato nel mese di settembre 2024.
La tappezzeria in seta Kanecaron, i tendaggi e i copricatena dei lampadari sono stati realizzati ex novo, riproponendo il disegno dei parati ottocenteschi.
Il lambris è stato realizzato in marmo Verde delle Alpi e Rosso Levanto, riprendendo i colori e le venature delle cornici delle porte e di quello originale presente fino al Secondo dopoguerra.


L’impianto elettrico è stato adeguato e i lampadari e le appliques sono stati dotati di lampadine a led a basso consumo energetico.
Sono stati inoltre sostituiti gli infissi con serramenti a taglio termico e la stanza è stata dotata di un sistema di videosorveglianza e antintrusione.
Il pavimento: l’attuale pavimentazione di marmo risale agli anni ’50 e sostituisce il parquet originale. Nell’inventario del 1905 viene descritto un pavimento di legno ripartito a quadroni, visibile anche nelle foto Alinari.
La riapertura della Prima Anticamera rappresenta solo l’inizio di un ambizioso progetto che prevede il restauro di tutte le sale dell’Appartamento di Etichetta. I lavori proseguiranno con interventi di ripristino della Sala del Trono, della Galleria e del Salone d’Ercole, con l’obiettivo di restituire al Palazzo Reale di Napoli il suo antico splendore e di farlo rivivere come luogo di cultura e storia.