ROMA – Il Ministro della Cultura Dario Franceschini e la direttrice dell’Istituto VIVE Edith Gabrielli hanno presentato il nuovo progetto di allestimento di Palazzo Venezia a Roma.
Il progetto, a cura di Edith Gabrielli e dell’architetto Michele De Lucchi, interessa tutto il piano nobile del palazzo, a partire dall’ala di rappresentanza del palazzo, eretta in epoca rinascimentale e rivolta su piazza Venezia e via del Plebiscito.


Palazzo Venezia, un luogo del ‘Fatto in Italia’
Il progetto, in linea con la natura delle collezioni permanenti, mira a fare di Palazzo Venezia un luogo del ‘Fatto in Italia’, un luogo cioè in grado ripercorrere la grande tradizione artistica e artigiana del nostro paese, con una particolare enfasi per l’età storica; un luogo che racconti la capacità, tutta italiana appunto, di lavorare con le materie e con le tecniche più disparate. Di qui un percorso fatto di quadri e sculture, ma anche e soprattutto di ceramiche, armi, mobili, gioielli, tessuti e altri esempi delle cosiddette arti applicate, o decorative.


Tra le opere che troveranno posto nell’ala tra piazza Venezia e via del Plebiscito figurano tra l’altro la scultura in legno raffigurante la Madonna in trono con il Bambino, detta Madonna di Acuto, opera forse di un artista romano-laziale di fine XII-inizio XIII secolo, la Lunetta della Nicchia dei Palli, un straordinario esempio di oreficeria medievale che proviene direttamente dall’antica San Pietro in Vaticano, lo Stocco di manifattura italiana della prima metà del XV secolo, già in collezione Odescalchi, la Madonna in trono con il Bambino di Zanino di Pietro del 1429 o il Volto di Cristo di Beato Angelico solitamente datato tra il 1445 e il 1450. Nel complesso torneranno a disposizione dei visitatori oggetti unici per bellezza, storia, rarità e provenienza, che attraversano un arco di tempo di oltre duemila anni, dall’epoca classica fino alle soglie della modernità.


“L’istituzione dei Musei autonomi – ha commentato Dario Franceschini – ha dimostrato, in questi anni, di essere un ottimo strumento che sta contribuendo con successo alla modernizzazione del sistema museale nazionale. Il progetto di Edith Gabrielli e Michele De Lucchi del nuovo allestimento dei saloni monumentali di Palazzo Venezia segue appieno questa direzione, permettendo di valorizzare i prestigiosi spazi dopo lunghi anni di silenzio e di mostrare le opere custodite nei depositi e sconosciute al pubblico”.
“A poco più di un anno dalla sua piena operatività, che risale al dicembre 2020, – ha spiegato la direttrice Edith Gabrielli – l’istituto Vittoriano e Palazzo Venezia non soltanto ha imboccato la propria strada, ma sta anche iniziando a produrre i risultati attesi. I numeri parlano chiaro: finito lo stato di emergenza, il pubblico ha riscoperto l’uno e l’altro sito. Palazzo Venezia, in particolare, grazie a questa nuova dimensione museologica e museografica, sensibile alla propria vocazione originaria e perciò ai settori delle arti applicate e del Fatto-in-Italia, si propone di allargare ulteriormente l’offerta del panorama museale capitolino”.

Un nuovo programma di iniziative culturali
Dal 1° aprile ad oggi, ovvero dal termine dello stato d’emergenza, sono stati oltre 395mila i visitatori di Vittoriano e Palazzo Venezia e, tra questi, oltre 40mila hanno potuto usufruire delle visite guidate e dei servizi educativi inclusi nel biglietto. In questo modo, il VIVE si va configurando come uno dei siti museali più visitati d’Italia. Grazie alle attività offerte si sta affermando anche come luogo in grado di offrire un’esperienza culturale completa e nel quale proprio per questo si tende a tornare più volte.
In quest’ottica, VIVE ha presentato anche un nuovo programma di iniziative culturali, previste nei mesi centrali e conclusivi del 2022.

Sono quindi previsti quattro cicli di conferenze tra arte, architettura, storia e musica, al fine di ampliare sempre di più la propria offerta per il pubblico e rendere i propri siti luoghi costanti di incontro culturale.
Messi in luce. Dipinti e sculture di Palazzo Venezia a cura di Silvia Ginzburg, ordinario di Storia dell’Arte Moderna, Università di Roma Tre.
Energie visive tra corpi e spazi museali, a cura di Orazio Carpenzano, preside della Facoltà di Architettura, Sapienza, Università di Roma.
Storie di Roma, storie d’Italia, a cura di Francesco Benigno, ordinario di Storia Moderna, Scuola Normale Superiore di Pisa.
Sette album per raccontare un secolo, a cura di Ernesto Assante, giornalista e critico musicale.
Vengono inoltre aperti al pubblico, grazie alla recente risistemazione, i depositi costituiscono un vero e proprio “tesoro” da scoprire. A questo speciale percorso di visita, si aggiungono nuove attività per grandi e bambini messi a disposizione dal nuovo Istituto, tra cui particolare rilievo merita il laboratorio di Pittura en plein air nel Giardino ritrovato.
Il calendario completo delle attività è disponibile al sito ufficiale www.vive.beniculturali.it.