NAPOLI – Con la mostra Pittore ad Ercolano arriva per la prima volta in Italia l’artista Lluis Lleó (Barcellona, 1961). L’esposizione, curata da Maria Savarese, in collaborazione con Ciro Delfino, ospitata dal 27 gennaio nelle sale affrescate di Villa Campolieto ad Ercolano, ripercorre la produzione più recente dell’artista catalano.
Lluis Lleó: tra figurazione e astrazione
Pittore ad Ercolano è un viaggio attraverso le opere più significative di Lluis Lleó. Il percorso esplora il connubio tra figurazione e astrazione, con dipinti e sculture che evidenziano dicotomie come lirismo-forza, presenza-trasparenza e ordine-caos. La mostra è un’occasione per apprezzare la maestria dell’artista nell’uso di tecniche miste, supporti vari e strutture interattive che accolgono e avvolgono i visitatori in un’atmosfera d’incanto.
“The Perfect Year”: cuore della mostra
Cuore della personale di Lleó è The Perfect Year, un’installazione che si staglia all’ingresso della Villa. Si tratta di una struttura circolare in acciaio, rivestita in terracotta e dipinta ad affresco, composta da 365 blocchi, che traccia un percorso di vita personale. Iniziata nel 2008 dopo la perdita del padre, l’opera rappresenta un cerchio spazio-temporale che racchiude un diario intimo fatto di paesaggi, date, presenze e assenze dell’artista.
Tra tradizione mediterranea e modernità americana
Nato a Barcellona nel 1961, Lluis Lleó ha ereditato la sua profonda passione per l’arte dalla Vall de Boí, situata in Catalunya, una regione che vanta la più alta concentrazione di architettura Romanica in Europa. La sua pratica artistica si distingue per l’uso magistrale della tecnica dell’affresco, che fonde armoniosamente scultura e pittura in un concetto denominato “organicismo pittorico spaziale”. Questa preziosa tecnica è stata tramandata da suo padre, il quale ha vissuto in Italia per oltre un anno, lasciandosi conquistare dalla bellezza degli affreschi di Giotto, Cimabue e Piero della Francesca.
Tuttavia l’esperienza americana, con il conseguente trasferimento a New York, si è rivelata altrettanto fondamentale per l’evoluzione della cifra stilistica dell’artista.



“New York – spiega Lleó – ha rappresentato per me l’apertura di porte che sapevo esistere, ma che non avevo sperimentato personalmente. In qualche modo, il mio essere si è stabilito in un luogo dove le cose erano possibili nell’immaginazione e anche nella pratica. I primi mesi mi sono serviti per disimparare, per svuotarmi delle cose apprese e per riempire lo spazio libero con nuove esperienze. Ogni museo, ogni mostra, ogni conversazione è stata una scoperta e mi ha dato la possibilità di fare qualcosa di diverso e allo stesso tempo di personale e degno“.
L’artista specifica poi: “Penso che, nel mio caso, sarebbe un errore dimenticare la tradizione che mi ha portato fino a qui, anche se sarebbe altrettanto errato non metterla in discussione senza però smettere di usarla“.
Napoli, fonte di ispirazione
Lleó racconta il suo primo incontro con Napoli negli anni ’90 e il suo immediato innamoramento per la città, confermando l’entusiasmo del padre per la bellezza di Ercolano.
Tutte le opere esposte a Villa Campolieto hanno una radice comune e un’origine condivisa: il viaggio ad Ercolano e Pompei nei primi anni ’90. “In qualche modo – sottolinea Lleó – questo è stato il viaggio che ha segnato la direzione del mio lavoro e che, insieme alla mia esperienza fatta a New York, ha guidato la mia vita di artista. Ho istaurato con Villa Campolieto un dialogo che avviene quasi naturalmente il cui denominatore comune è: ‘cosa succede al dipinto quando lascia la tela?’. Qui sta il risultato di quel viaggio“.
Una visione internazionale
La mostra napoletana intende anche esplorare e testimoniare la vocazione da architetto di Lleó e la sua continua ricerca verso nuove forme espressive, rendendo omaggio a figure ispiratrici come la statunitense Eva Hesse e lo scultore greco Jannis Kounellis.
Attualmente residente tra l’Ampurdan e diverse mete internazionali, Lluis Lleó continua con il suo lavoro che sfida i confini tra astrazione e figurazione. La sua pratica artistica, seppur ancorata alla tradizione è tuttavia aperta alle influenze contemporanee. Le sue opere sono presenti nelle raccolte e nei musei di prestigio di tutto il mondo.
Il riconoscimento della sua originalità e unicità artistica si è concretizzato con la presentazione della sua opera pubblica Morpho’s Nest in a Cadmium House, esposta tra la 52esima e la 56esima strada di Park Avenue a New York. Un onore, questo, riservato a solo una decina di artisti nella storia, tra cui Haring e Christo.
Vademecum
Lluis Lleó
PITTORE AD ERCOLANO
Dal 27 Gennaio fino ai successivi due mesi.
Corso Resina, 283 – 80056 Ercolano, NA
Orari: martedì-venerdì 10.00-18.00; sabato e domenica 10.00-13.00; lunedì chiuso