MILANO – Dal 25 ottobre, Triennale Milano presenta Pittura italiana oggi, una mostra a cura di Damiano Gullì, esperto di arte contemporanea e public program di Triennale, con progetto di allestimento dello Studio Italo Rota
Il centenario di Triennale Milano
L’esposizione si inserisce nel contesto delle celebrazioni del centenario di Triennale Milano, e si ricollega idealmente alla storia dell’istituzione, riprendendo le suggestioni delle mostre della pittura murale, organizzate nel Palazzo dell’Arte a partire dal 1933, e quelle dell’allestimento di Luciano Baldessari per la 9ª Esposizione Internazionale del 1951.
“Dopo il rinnovato Museo del Design Italiano e la mostra Home Sweet Home – spiega Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano – presentiamo un terzo progetto espositivo pensato per l’anno del centenario di Triennale: una grande mostra sullo stato della pittura italiana contemporanea, che parte dal recupero della storia dell’istituzione e che diventa anche l’occasione per una lettura del panorama contemporaneo dell’arte, attraverso il linguaggio espressivo della pittura.”
Visioni trasversali della contemporaneità
Damiano Gullì sottolinea che la mostra Pittura Italiana Oggi è il risultato di anni di ricerca e interazione con artisti di tutta Italia. L’esposizione cattura l’energia e la vitalità della scena artistica contemporanea italiana, fornendo un’analisi approfondita che mira a promuoverla sia a livello nazionale che internazionale.
Rappresentazioni plurime: dalla figurazione all’astrazione
L’esposizione ospita 120 artisti italiani nati tra il 1960 e il 2000, ciascuno rappresentato da un’opera realizzata tra il 2020 e il 2023. Questa selezione offre uno sguardo unico sulla contemporaneità attraverso l’arte della pittura. Le opere esposte catturano i riflessi dei cambiamenti storici, sociali ed economici che hanno caratterizzato questo periodo, dall’era della pandemia alla sfida dell’intelligenza artificiale.
Tra gli artisti, solo per citarne alcuni: Stefano Arienti, Francesca Banchelli, Lorenza Boisi, Pierpaolo Campanini, Guglielmo Castelli, Adelaide Cioni, Chiara Enzo, Paolo Gonzato, Giulia Mangoni, Beatrice Marchi, Margherita Manzelli, Pietro Moretti, Maria Morganti, Francis Offman, Jem Perucchini, Alessandro Pessoli, Aronne Pleuteri, Nazzarena Poli Maramotti, Pietro Roccasalva, Alice Visentin.
Lo Studio Italo Rota ha ideato un sistema modulare che permette ai visitatori di muoversi liberamente tra le opere, sperimentando una disposizione non cronologica ma dinamica. Questo approccio mette in evidenza la fluidità dei confini tra figurazione e astrazione, offrendo un’esperienza visiva coinvolgente.
Una mostra sostenibile
Alcuni artisti sono stati inoltre invitati a misurarsi con i moduli allestitivi e con lo spazio espositivo di Triennale per dare vita a speciali commissioni di opere site-specific, ideale rimando agli storici interventi pittorici ambientali in Triennale.
La produzione dei materiali utilizzati nell’allestimento prevede nella sua fase produttiva una riduzione quantitativa del materiale d’origine. La mostra si indirizza così verso il 100% di non produzione di CO2 e di non uso di materiali di finitura, colle, pitture, stucchi, saldature.
L’esposizione, visitabile fino all’11 febbraio 2024, è accompagnata da un catalogo e da un podcast, prodotto da Triennale Milano, scritto e realizzato da Tiziano Scarpa, che approfondirà i temi del percorso espositivo.
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