BOLOGNA – Si è concluso il restauro del dipinto di Lavinia Fontana, Apparizione della Madonna col Bambino alle sante Caterina d’Alessandria, Margherita, Agnese, Orsola e Barbara, conservato presso la Pinacoteca nazionale di Bologna. Si tratta di un importante tesoro artistico da anni relegato nei depositi a causa delle sue condizioni conservative precarie.
Il dipinto è stato selezionato per il restauro nell’ambito della sesta edizione del concorso “Opera tua“, promosso da Coop Alleanza 3.0 in collaborazione con Fondaco Italia e il patrocinio del Touring Club Italiano.
L’opera restaurata e la sua ricollocazione
L’opera restaurata, ora esposta nuovamente al pubblico nella sala 22 dedicata al Manierismo, è stata presentata della direttrice della Pinacoteca, Maria Luisa Pacelli che ha espresso gratitudine verso Coop Alleanza 3.0 per l’impegno profuso nella valorizzazione dei beni culturali italiani. Pacelli ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra pubblico e privato e l’essenziale contributo degli operatori del settore per la tutela di un patrimonio così prezioso e fragile.
Alice Podeschi, Direttrice Relazione e ingaggio Soci e Stakeholder di Coop Alleanza 3.0, ha rimarcato l’importanza della valorizzazione del territorio, ribadendo che “La visione della cultura che ha la Cooperativa è caratterizzata da condivisione e inclusività, all’interno di un percorso costruito con la comunità e le istituzioni e centrato sul concetto di vicinanza al territorio: valorizzarne le peculiarità, le personalità, la storia, non è solo un modo per rendere omaggio alle sue eccellenza, ma anche per far sì che queste siano fruibili anche dalle generazioni future: un impegno che, dal 2017 ad oggi, grazie ad Opera tua ha trovato concretezza nel restauro di 41 opere, con un investimento di circa 900 mila euro”.


Il processo di restauro
Il restauro dell’opera è stato affidato alla società SOS ART di Carlotta Scardovi che ha condotto un’indagine diagnostica approfondita prima di procedere con le fasi di restauro. Sono stati rimossi materiali incongrui e inquinanti atmosferici, la pellicola pittorica è stata pulita con varie metodologie e sono state eseguite stuccature e ritocchi pittorici per restituire all’opera il suo antico splendore. Inoltre, è stata sostituita la stecca di supporto alla tela con una nuova cornice.
L’opera restaurata
Il dipinto restaurato, firmato e datato 1601, raffigura l’apparizione della Vergine alle sante Caterina d’Alessandria al centro, con altre sante riconoscibili dai loro attributi iconografici. L’opera, ispirata all’Estasi di santa Cecilia di Raffaello, è caratterizzata dall’elegante interpretazione del colorismo veneto e della pittura manierista parmense.
Contestualizzazione nella Pinacoteca di Bologna
Accanto al dipinto restaurato, sono esposti altri capolavori di Lavinia Fontana, tra cui il Ritratto della famiglia Gozzadini, firmato e datato 1584. Completa lo spazio di approfondimento il dipinto raffigurante il Bambino giacente in una culla (1583 circa).


Lavinia Fontana nell’arte italiana
Figlia e allieva del pittore Prospero Fontana, la formazione di Lavinia si compie nella bottega paterna dove attinge a una vasta gamma di modelli espressivi, dalle esperienze emiliane, venete, lombarde a quelle tosco-romane. Presso il padre entra in contatto con i riformatori della pittura italiana, Ludovico, Agostino e Annibale Carracci, poco più giovani di lei, ma che non mancano di arricchire la sua cultura figurativa.
La sua copiosa produzione pittorica comprende soggetti mitologici, storici, biblici, sacri e numerose pale d’altare. I maggiori successi li consegue a Roma, dove si trasferisce stabilmente nel 1603 su invito del nuovo papa Gregorio XIII, il bolognese Ugo Boncompagni, del quale esegue un famoso ritratto, soggiornandovi fino alla sua morte.
Lavinia Fontana, insieme ad altre pittrici come Sofonisba Anguissola, Artemisia Gentileschi ed Elisabetta Sirani, è oggi riconosciuta come una delle protagoniste femminili della pittura italiana tra Cinque e Seicento. Il restauro del suo dipinto alla Pinacoteca di Bologna è un tributo alla sua arte e alla sua eredità duratura nella storia dell’arte italiana.