MILANO – Dal 14 maggio al 13 ottobre 2024, il Museo Diocesano di Milano ospita la mostra Robert Capa. L’Opera 1932-1954, una retrospettiva curata da Gabriel Bauret che ripercorre la carriera del leggendario fotografo di guerra.
300 fotografie, selezionate dagli archivi dell’Agenzia Magnum Photos, raccontano la vita e il lavoro di Capa, dagli esordi nel 1932 fino alla tragica morte in Indocina nel 1954.
Le 9 sezioni della mostra
L’esposizione, suddivisa in 9 sezioni tematiche – Fotografie degli esordi, 1932–1935; La speranza di una società più giusta, 1936; Spagna: l’impegno civile, 1936–1939; La Cina sotto il fuoco del Giappone, 1938; A fianco dei soldati americani, 1943–1945; Verso una pace ritrovata, 1944–1954; Viaggi a est, 1947–1948; Israele terra promessa, 1948–1950; Ritorno in Asia: una guerra che non è la sua, 1954 – presenta gli scatti più iconici Capa, svelando al contempo il suo metodo di lavoro, caratterizzato da empatia e complicità con i soggetti ritratti.
Tra le fotografie più celebri: Morte di un miliziano lealista, Spagna, 1936: una delle prime immagini a documentare una guerra in senso moderno; Un prete cattolico celebra la messa sulla spiaggia di Omaha, Francia, 1944: un’immagine di speranza e resilienza di fronte all’orrore della guerra; Soldati americani e russi festeggiano la fine della guerra, Berlino, 1945: un momento di gioia in un mondo ancora segnato dal conflitto; Un uomo e una donna trasportano i loro averi, Haifa, Israele, 1949: un’immagine che testimonia la sofferenza delle persone innocenti vittime dei conflitti.

Non solo guerra
Oltre alle immagini di guerra, la mostra presenta anche fotografie che documentano momenti di vita quotidiana e scene di speranza, come quelle scattate durante il Tour de France del 1939 o quelle che immortalano la gioia dei soldati americani e russi al termine della Seconda guerra mondiale.
L’obiettivo di Capa non era solo documentare i conflitti, ma anche raccontare le storie delle persone che ne erano coinvolte, siano esse soldati, civili, vittime o sopravvissuti. Le sue fotografie, cariche di umanità e realismo, invitano a riflettere sulle sofferenze della guerra e sulla forza dello spirito umano.
Gabriel Bauret, curatore della mostra, afferma: “Se le fotografie di guerra plasmano la leggenda di Capa, nei suoi reportage lo vediamo anche guardare la realtà da diversi punti di vista, concentrandosi su quelli che il fotografo Raymond Depardon definiva “tempi deboli”, in contrapposizione ai tempi forti che solitamente mobilitano l’attenzione dei giornalisti e richiedono loro di essere i primi e più vicini”.
Nei “tempi deboli” le storie personali emergono dalla Storia universale, e il singolo si manifesta in tutta la sua umanità.
La mostra è accompagnata da un catalogo, edito da Silvana Editoriale, con testi del curatore Gabriel Bauret e di Michel Lefebvre.

Biografia di Robert Capa
Robert Capa, pseudonimo di Endre Friedmann, nasce a Budapest nel 1913. La sua carriera fotografica inizia negli anni ’30, quando documenta l’ascesa al potere di Hitler in Germania e la guerra civile spagnola. Diventa celebre per il suo scatto “Morte di un miliziano lealista”, considerato una delle immagini più iconiche del XX secolo.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Capa segue gli Alleati in Europa e documenta lo sbarco in Normandia e la liberazione dei campi di concentramento. Nel 1947 è tra i fondatori dell’agenzia fotografica Magnum Photos. Capa muore nel 1954 in Indocina, mentre copre la guerra del Vietnam.
Considerato uno dei più grandi fotografi di guerra di tutti i tempi, Capa è stato capace di catturare l’orrore e la sofferenza dei conflitti, ma anche la speranza e la resilienza dell’uomo. Le sue fotografie hanno avuto un impatto profondo sulla nostra percezione della guerra e della storia.
Per me, Capa – scrisse Henri Cartier-Bresson – indossava l’abito di luce di un grande torero, ma non uccideva; da bravo giocatore, combatteva generosamente per se stesso e per gli altri in un turbine. La sorte ha voluto che fosse colpito all’apice della sua gloria”.
Vademecum
Robert Capa. L’Opera 1232-1954
Milano, Museo Diocesano Carlo Maria Martini (piazza Sant’Eustorgio 3)
Dal 14 maggio al 13 ottobre 2024
Domenica 12 maggio 2024 ingresso gratuito grazie a Dils
ORARI
martedì – domenica, ore 10.00-18.00
Ultimo ingresso ore 17.30
lunedì chiuso
Dal 21 maggio
Ingresso diurno (martedì – domenica, ore 10.00-18.00) + ingresso serale
Ingresso serale: lunedì / domenica, ore 17.30-22.30 (da Corso di Porta Ticinese, 95)
Ingresso mostra e prima consumazione presso InChiostro Bistrot: 12 €
BIGLIETTI: Intero 9€, ridotto 7€ (valido solo per ingresso diurno)
CONTATTI: T +39 02 89420019; www.chiostrisanteustorgio.it
CATALOGO: Silvana Editoriale
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