ROMA – Roma si prepara a celebrare il suo 2777° compleanno con la riapertura al pubblico della Sala Santa Rita e una mostra, La Dea Roma di Pietro Tenerani, un omaggio alla Città Eterna, dedicata all’Erma della Dea Roma, opera scultorea di Pietro Tenerani.
“Siamo molto felici di riaprire alla pubblica fruizione questa bellissima e storica sala – ha dichiarato l’assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor – e di farlo in occasione del Natale di Roma esponendo questa bellissima opera di Pietro Tenerani che, dopo essere stata esposta per la prima volta proprio in occasione di un 21 aprile, era rimasta chiusa nei depositi senza poter più essere vista. Altri due tesori della grandissima bellezza di Roma ritornano a disposizione dei romani e dei turisti”, ha concluso.
Un’occasione speciale per ammirare un capolavoro
A partire dal 21 aprile, e fino al 12 maggio, i cittadini romani potranno ammirare gratuitamente l’Erma della Dea Roma, esposta per la prima volta dopo molti anni. La scultura, realizzata in gesso e proveniente dalla collezione del Museo di Roma, venne realizzata dal grande scultore ottocentesco in onore della Città Eterna.
L’Erma della Dea Roma è un esempio emblematico dello stile di Tenerani e dei canoni artistici del Purismo. La scultura raffigura la Dea con fedeltà alle rappresentazioni classiche: un elmo corinzio sormontato da un alto cimiero, capelli ondulati che fuoriescono dalla calotta, il balteo (la cintura di cuoio dei soldati romani) a decorare il torso e il mantello militare assicurato sulla spalla sinistra.
Sulla base campeggia l’iscrizione “ROMAE AETERNAE“, presente anche su alcune monete dell’epoca imperiale, che richiama la figura della Dea Roma in trono, armata e vittoriosa, con la Vittoria alata in una mano. Un sistema di illuminazione studiato ad hoc esalta la bellezza dell’opera e la purezza dei suoi lineamenti.
Pietro Tenerani: un maestro dell’Ottocento
Nato a Carrara nel 1789 e scomparso nel 1869, Tenerani è considerato uno degli scultori italiani più significativi della metà dell’Ottocento. Trasferitosi a Roma nel 1814, collaborò a lungo con Bertel Thorvaldsen e si distinse come ritrattista di grande fama. Tra le sue opere più importanti figurano il Monumento a Pio VIII in San Pietro e le versioni del Monumento a Simon Bolivar a Bogotà e Caracas.
La sua collezione di gessi, ceduta dagli eredi al Governatorato di Roma nel 1940, divenne parte delle collezioni civiche del dopoguerra e, dal 1994, è conservata presso il Museo di Roma.
L’esposizione è ad ingresso libero e gratuito e si terrà tutti i giorni dalle 11.00 alle 19.00.
La Sala Santa Rita: uno spazio per la cultura
La Sala Santa Rita, situata ai piedi del Campidoglio, riapre le sue porte al pubblico dopo un accurato restauro. L’edificio barocco, che un tempo ospitava la chiesa di Santa Rita da Cascia, diventerà un nuovo punto di riferimento per la cultura romana. Opiterà un’ampia gamma di eventi, tra cui mostre, concerti, convegni, performance e laboratori. L’obiettivo è quello di valorizzare la bellezza dello spazio barocco e la sua vocazione multidisciplinare, offrendo al pubblico un’esperienza culturale ricca e variegata.
La Sala potrà essere concessa anche a terzi per lo svolgimento di mostre, conferenze, convegni, letture e incontri pubblici, concerti, proiezioni, laboratori, performance, esposizioni artistiche e altre forme di promozione della cultura.
Per info: 060608 e www.culture.roma.it