FIRENZE – Dopo le polemiche suscitate qualche settimana fa, Pornhub ha rimosso dalla guida interattiva “Classic Nudes”i contenuti che fanno riferimento alle opere d’arte “erotica” degli Uffizi, del Prado e del Louvre.
In particolare, gli Uffizi si erano opposti all’uso, da parte del sito internet di video pornografici più cliccato al mondo, della famosa “Venere di Urbino” di Tiziano (1538), in una ricostruzione pornografica con una coppia amatoriale di adulti.
Rimangono invece in parte online su“Classic Nudes” i contenuti di opere di altri importanti gallerie, tra cui il Musée d’Orsay di Parigi, la National Gallery di Londra e il Metropolitan Museum of Art di New York.
La notizia della rimozione dei contenuti oggetto di lamentele da parte delle tre istituzioni museali è stata diffusa dall’edizione online della rivista The Art Newspaper dove, in un’intervista, un portavoce degli Uffizi ha spiegato che il museo considera l’uso di Pornhub dei suoi dipinti come “totalmente illegale“.
Sia gli Uffizi che il Louvre hanno avviato un’azione legale. Quest’ultimo in particolare per l’uso del dipinto del tardo XVI secolo “Gabrielle d’Estrees e una delle sue sorelle” (circa 1594) di un artista sconosciuto. Lo stesso ha fatto il Museo del Prado per l’uso di opere nelle sue collezioni, tra cui “La Maja Desnuda” di Francisco de Goya (circa 1797-1800).
Lanciando il progetto “Classic Nudes”, Pornhub aveva affermato che l’iniziativa era da considerarsi come un mezzo per aiutare i musei a recuperare visibilità dopo la crisi indotta dalla pandemia.
“Classic Nudes” è solo l’ultima di una serie di campagne lanciate da Pornhub quest’anno per dimostrare la relazione tra la pornografia e le arti.