ROMA – Mercoledì 11 agosto, Rai Storia dedica un documentario a Federico Zeri nel centenario della nascita, avvenuta il 21 agosto 1921.
Ad introdurre il documentario, che ripercorre le vicende della vita del grande storico dell’arte, è Paolo Mieli.
Definito burbero e scontroso Zeri era un uomo diretto, sincero e questo forse lo rendeva scomodo e impopolare. La sua immensa cultura, la curiosità, la conoscenza approfondita della letteratura, della storia si rivelavano nella sua capacità di “leggere i quadri”, aiutato anche da un occhio e da una formidabile memoria. Fu per molti versi un uomo contro. Molto critico soprattutto contro il modo di gestire la tutela dei beni culturali da parte dello Stato.
Famose le sue denunce sullo sfacelo del centro storico di Roma. Fu contro le istituzioni come le Accademie e l’Università dove, lui chiamato da molti “maestro”, non ebbe mai una cattedra.
Lo speciale ripercorrerà la sua vita attraverso gli innumerevoli filmati di repertorio Rai e con le testimonianze di chi lo ha conosciuto. Sono intervenuti Anna Ottani Cavina, storica dell’arte, prima direttrice e attuale presidente onorario della Fondazione Zeri che ha parlato della nascita della Fondazione; Melania G. Mazzucco, scrittrice, che ha parlato del suo incontro con Zeri. Andrea Bacchi, direttore Fondazione Zeri, che ha mostrato i locali della Fondazione che ospitano l’immenso e ricchissimo archivio di foto di opere d’arte, catalogate nei minimi particolari dal grande studioso, la Galleria Spada e Villa Zeri, la casa a Mentana dove Federico Zeri visse per gran parte della sua vita. Tra gli altri ospiti Adriana Capriotti, direttrice Galleria Spada; Marco Carminati, esperto di arte de “Il Sole 24 ore”; Pierre Max Rosenberg, ex direttore del Louvre.